La copertina del libro insieme all’autore.

 

Può un romanzo dare un concreto contributo alla verità? Se firmato Vito Bruschini ci sono ottime probabilità di SI. Soprattutto se riferito al suo ultimo libro: La verità sul caso Orlandi (Newton Compton Editore, 318 pagine, costo Euro 9,90). Questa volta Bruschini si cimenta con uno dei più oscuri misteri irrisolti dell’Italia del dopoguerra. Gli ingredienti ci sono tutti: intrighi internazionali, incredibili depistaggi, servizi segreti deviati e non, logge massoniche (perfino in Vaticano), criminalità organizzata e, purtroppo, anche vittime innocenti: da Emanuela Orlandi a Mirella Gregori.

 

Questa terribile vicenda, che ha colpito nel profondo i sentimenti moltissimi italiani, ruota intorno a una ragazzina quindicenne figlia di un commesso del Vaticano scomparsa il 22 giugno del 1983 dopo che era uscita dalla scuola di musica. Per la giustizia il caso ormai è archiviato: impossibile trovare i colpevoli. Per la gente comune si tratta di una ferita aperta che prima o poi dovrà essere rimarginata. Nel corso degli anni ci hanno provato in tanti: alcuni in buona fede, molti con il solo obiettivo di sviare le indagini.

 

Recentemente il regista Roberto Faenza è tornato sull’argomento con il film La verità sta in cielo che sostanzialmente si basa su dati ufficiali e accertati. Bruschini, invece, si spinge molto più in là. Per l’autore la verità sta in terra, probabilmente all’interno del faldone gelosamente custodito all’interno delle mura vaticane e che, nonostante una promessa formale, non è stato mai consegnato alla giustizia italiana.

 

E qui subentra la perizia di Bruschini che, con la scusa di scrivere un romanzo,  elabora una serie di ipotesi che non hanno il timbro dell’accertamento ufficiale, ma presentano una realtà molto verosimile, tutta basata su accostamenti logici. Una verità terribile che vede un Papa, Giovanni Paolo II sotto ricatto, l’arcivescovo americano Marcinkus mantenere rapporti con personaggi mafiosi, i servizi segreti russi e bulgari avvalersi della Banda della Magliana (inaugurando la stagione di Mafia Capitale), un criminale come Enrico De Pedis sepolto nella basilica di Sant’Apollinare, a 30 metri dalla scuola di musica della Orlandi.

 

Bruschini ricostruisce anche l’ultima volta che è stata vista la sfortunata ragazza. Immagina quali siano state le sue sofferenze. Collega il suo rapimento alla misteriosa uccisione in Vaticano del comandante delle guardie svizzere (probabilmente una spia dell’est) e di sua moglie da parte di un vice caporale (misteriosamente poi suicidatosi), al ruolo esercitato dal cardinale e Segretario di Stato Agostino Casaroli e dalla loggia Ecclesia, alla lotta cruenta all’interno di un territorio che tutti, a cominciare dai genitori e fratelli di Emanuela, ritenevano il più sicuro del mondo, alla morte della Gregori, un’altra ragazzina sparita misteriosamente nei giorni precedenti.

 

L’ultima speranza, a questo punto, è che un Papa coraggioso come Papa Francesco, che ha avuto la forza di smantellare lo IOR, la Banca Vaticana al centro di gravi scandali, e di affrontare di petto il gravissimo fenomeno della pedofilia all’interno della chiesa, sollevi finalmente il velo anche su questa triste, angosciante e per molti versi squallida storia italo-vaticana.

 

Vito Bruschini ha pubblicato anche:

‘The Father. Il padrino dei padrini’;

‘Valanzasca. Il romanzo non autorizzato del nemico pubblico numero uno’;

‘La strage. Il romanzo di piazza Fontana’;

‘Educazione criminale. La snaguinosa storia del clan dei Marsigliesi’;

‘Romanzo mafioso’;

I Segreti del Club Bilderberg;

I Cospiratori del Priorato;

Il Monastero del Vangelo proibito.

 

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