Le difficoltà di comunicazione tra l’Italia e i Paesi dell’America Latina sono state al centro di un dibattito  organizzato dall’Osservatorio Mediatrends America che si è svolto a Roma presso l’hotel NH Giustiniani) coordinato dal giornalista Roberto Montoya, Segretario Generale della Stampa estera in Italia).  L’incontro ‘Mezzi di comunicazione italiani: prospettive future in America Latina’  ha avuto come relatore il giornalista Roberto Da Rin del giornale Il Sole 24e Ore e Maurizio Stefanini di Il Foglio, nonché vari Ambasciatori, esperti e giornalisti dell’America latina. Il vice direttore di Ansa International, Stefano Polli, non ha potuto partecipare a causa di un imprevisto ma ha promesso che farà una presentazioni in uno dei prossimi  incontri.

 

Nel corso del suo intervento Da Rin, del Il Sole 24 Ore, ha sottolineato che il suo è uno dei pochi (se non l’unico) giornale italiano che ha mantenuto nell’area un corrispondente. La maggior parte dei giornali preferisce riportare solo notizie scandalose o legate a stereotipi ormai superati, trascurando completamente gli aspetti positivi di questi Paesi. Un argomento che tira sempre è la droga che viene prodotta nei vari Paesi latino americani. Peccato che sia Trump che Hillary non hanno mai fatto cenno alla necessità di ridurre il consumo di droga negli Stati Uniti.

 

In sintesi, della realtà economica e sociale di un intero Continente si scrive poco. Quando si parla di tecnologia l’attenzione è tutta rivolta agli Stati Uniti; quando si parla di economia al centro si trova la Cina; quando si parla di benessere sociale vengono indicati Paesi scandinavi. L’America Latina è stata semplicemente relegata in una specie di limbo.

 

Nel corso dell’incontro è stato fatto cenno anche del caso Air France, che aveva registrato un forte calo dei passeggeri.  La compagnia decise di fare un’indagine per poi scoprire con grande sorpresa che il calo era dovuta a una certa trascuratezza del personale. A questo punto sono stati cambiati stuarts e hostess e molti passeggeri sono tornati a volare con la compagnia francese. Tutto ciò a dimostrazione del grado di evoluzione del consumatore latino americano che non accetta più prodotti e servizi di seconda scelta.

 

E’ stato poi notato che gli sforzi compiuti da Italia nell’inviare delegazioni di imprenditori e investitori in diversi paesi dell’America Latina, nonché la visita del primo ministro Matteo Renzi  e del ministro degli esteri Paolo Gentiloni, hanno trovato una scarsa eco sulla stampa.

 

A dire la verità qualche apertura da parte italiana sul piano culturale c’è stata anche se, è stato rilevato, nel Bel Paese ci sono solo 6 insegnanti di storia dell’America Latina, rispetto ai 112 in Francia. In compenso ci sono molti italiani che studiano lo spagnolo mentre la Dante Alighieri sta andando in pensione. Infine, è stato rimarcato il ruolo d’eccellenza esercitato dall’Istituto Italo Latino Americano, nato da una geniale intuizione del Presidente Fanfani e dal Ministro degli Esteri México.

 

In conclusione, per gli esperti che hanno partecipato all’incontro di Mediatrends,  l’America Latina dovrebbe rappresentare una priorità nell’ambito della politica estera italiana, come avviene per il Commonwealth a Londra o per i paesi di lingua francese a Parigi. Tanto più che la mancanza di una maggiore informazione determina automaticamente dei riflessi negativi anche sui rapporti commerciali.