Foto: Alex Silipo

 

E’ sicuramente uno dei giovani cantautori destinati a incidere nel panorama musicale italiano. Anche perché è uno dei pochi a mostrare il necessario coraggio per affrontare argomenti forti e senza sconti ai cosiddetti gusti commerciali e popolari. Parliamo di Alex Silipo vincitore dell’ultima edizione della ‘Milano Sanremo della Canzone Italiana’ (promossa dalla REA, Radiotelevisioni europee associate) con il brano ‘Sogno le ali’ dedicato alla Sla. Classe 1980, originario del piccolo Comune piemontese di Premosello-Chiovenda, Silipo vive a Villadossola a stretto confine con la Svizzera.

 

La sua carriera artistica è iniziata nel 1991, quando vinse la prima edizione della ‘Corrida antronese’. Il suo primo album ‘Favola’ porta la data del 2006 mentre il primo contratto discografico è stato firmato nel 2007 con la Baccano. Da quel momento per Silipo iniziano i tour, le partecipazioni a diversi festival e le presentazioni di concorsi. Negli ultimi anni i brani di Silipo vengono regolarmente messi in ascolto dalle radio nazionali e regionali. mentre nel prossimo mede di gennaio del 2017 uscirà il suo terzo singolo. Tra i maggiori successi di Silipo figurano:  Sogno le ali, L’amore (non è amore), Il tempo di un respiro, Questa vita, mi ritroverai qui, Rieccoti qua, Il sorriso che non c’è, ‘Tre (pazzo di te).

 

Lei è uno dei pochissimi artisti che ha il coraggio di affrontare nelle sue canzoni problemi sociali concreti: tipo, le gravi sofferenze causate da malattie come Sla. Come è maturata questa sensibilità?

 

Ho sempre pensato che la musica, linguaggio universale, sia uno dei modi più forti per poter comunicare. Non soltanto l’amore e tutte le sue sfaccettature, ma anche argomenti delicati che possano sensibilizzare l’opinione pubblica, che spesso sente ma non ascolta. E’ stato così per SOGNO LE ALI e per altri brani del mio percorso discografico. Ad esempio, IL SORRISO CHE NON C’E’, presente nel mio secondo album “QUESTA VITA”, tratta l’adozione ed il sostegno a distanza di bimbi privati di tutto, in numerose parti del mondo, a causa della guerra o della povertà. Noi cantautori, credo, abbiamo anche un dovere morale : parlare, scrivere e cantare argomenti difficili, che possano far riflettere e, si spera, agire.

 

Si tratta sicuramente di una scelta coraggiosa e, probabilmente, poco commerciale. Che tipo di pubblico la segue maggiormente?

 

Quando ho sentito, da bimbo, dentro, che avrei voluto cantare e comunicare, l’ho fatto senza compromessi. Non ho mai pensato ad accontentare il pubblico o a seguire una moda. Certo, non è commerciale (chissa’ poi perche’?…) trattare argomenti duri. Ma se senti dentro la volontà di farlo, devi provarci. Il pubblico sembra aver apprezzato la scelta, perché sono seguito sia da ragazzi giovanissimi che da persone più mature. Una bella fortuna!

 

Lei ha vinto l’ultima edizione della Milano-Sanremo della musica italiana, conquistando il trofeo REA con Sogno le ali, brano passato in tutta Italia grazie al circuito REA Le 100 radio. E’ noto che intorno alle Radiotelevisioni europee associate si sta raggruppando un consistente gruppo di giornalisti, scienziati, operatori sociali, studiosi, esperti, impegnati a creare un forte gruppo di pressione trasversale per la nascita in Italia di un nuovo e forte Stato Sociale. Personalmente come giudica questa iniziativa?

 

Sono molto  orgoglioso di aver trionfato alla MILANO SANREMO DELLA CANZONE ITALIANA 2016. Credo che la REA stia davvero cercando di mettersi in gioco per cambiare la realtà dello Stato Sociale odierno, con coraggio, determinazione ed argomentazioni giuste e forti. Appoggio a pieno tutto il movimento e, spero, con la mia musica, di poter dare anch’io un piccolo contributo al cambiamento.

 

Molti parlano oggi di una gioventù senza grandi ideali, lontana dalla politica, disinteressata dei problemi sociali, preoccupata solo a divertirsi e senza grandi ambizioni. Dalla sua esperienza e dai suoi numerosi contati con i giovani, ritiene che questa descrizione corrisponda al vero?

 

Purtroppo si. Le nuove generazioni sono travolte dai social, che spesso utilizzano e ne abusano per sciocchezze e banalità. Certo, siamo stati tutti ragazzini e ragazzi. Si sa che è un’età talmente leggera che, spesso, tutto sembra concesso. Ma manca, a mio parere, una cosa fondamentale : l’educazione. Ed è un valore che soprattutto le famiglie dovrebbero trasmettere. Non  solo : la tv, i giornali, i politici. Le trasmissioni televisive…un esempio? I talent nazionali. Appare tutto facile, tutto troppo semplice. Lasciamo stare i vari conflitti di interessi interi alle varie organizzazioni, ma un giovane non puo’ e non deve poter essere nessuno il giorno prima e una star il giorno dopo. Serve lavoro, passione, sacrificio, amore per la musica, sudore. La famosa gavetta. Ecco : credo che oggi, alle nuove generazioni, appaia tutto troppo facile, in ambito musicale e non solo. Un nuovo stato sociale potrebbe invertire anche questa tendenza.

 

Quali sono i suoi progetti futuri?

 

Con l’inizio del nuovo anno sarò in Calabria per girare il videoclip del terzo singolo estratto dal mio nuovo album. Il 7 gennaio mi esibirò a Roma da ‘Silvan’. Sempre a gennaio sarò ancora a Roma per presenziare come ospite alla tappa romana della MILANO SANREMO 2017. A febbraio, appuntamento a SAN REMO, al Casinò, dove cederò lo scettro di vincitore della passata edizione a quello della nuova. Sarà triste e bello allo stesso tempo. Nella speranza che chi vincerà la nuova edizione sia una voce di valore ed un pensiero con ideali forti e di speranza. Ed anche di libertà.

 

Nota

La REA (Radiotrelevisioni Europee Associate è impegnata nella costruzione di un Nuovo Stato Sociale. Vedere il video ‘Il seme di un Nuovo Stato Sociale’     https://www.youtube.com/watch?v=WqI_YhRpNpU