Foto: nel riquadro Stefano Zago

 

Praticamente è cresciuto negli studi televisivi. Da suo padre Stefano Zago ha ereditato, infatti, quella che è oggi una delle televisioni più specializzate sul piano informativo. Parliamo di Tele Ambiente (canale 78), l’emittente con sede principale a Roma e che si occupa quasi esclusivamente di tutela del nostro ambiente naturale nel segno di una costante ricerca e approfondimento legato allo sviluppo sostenibile. In questo sforzo Zago, che è il Presidente della Cooperativa Multimedia Coop. insieme ai suoi venti collaboratori, cerca di offrire dei servizi ai consumatori, informazioni  sui sistemi produttivi e sul mondo agroalimentare. Attualmente Tele Ambiente copre il Lazio, l’Abruzzo, la Campania e la Lombardia, quest’ultima  attraverso il canale 812.

 

Per cominciare una domanda quasi di rito: come vede il Progetto REA, Radiotelevisioni Europee Associate, che si propone di stimolare in tutto il Paese un vasto dibattito sulla necessità di creare un Nuovo Stato Sociale?

 

Posso solo parlar bene di questo Progetto, visto che la nostra televisione fa parte della REA e tutti noi collaboriamo direttamente alla sua riuscita. Del resto siamo impegnati in un settore cruciale per la costruzione di un nuovo Stato Sociale: quello della tutela ambientale che non solo cerca di rendere più vivibile il nostro mondo ma offrire, se gestito correttamente, anche numerose possibilità di sviluppo economico e occupazionale.

 

Ma chi è il vostro  telespettatore tipo?

 

Diciamo che ci sono due fasce d’età. La prima riguarda i giovani e giovanissimi che in buona parte hanno compreso che se non facciamo qualcosa rischiamo di finire tutti insieme nel burrone. La seconda è composta dagli ultra sessantenni, coloro che probabilmente hanno alimentato il famoso ’68 e che oggi sentono il dovere di non lasciare alle future generazione un mondo devastato. Francamente sono un po’ latitanti le persone che vanno dai quaranta ai sessant’anni. Spesso sono troppo concentrate sul proprio lavoro e sugli affari, rimanendo completamente distanti dai problemi più generali che riguardano l’intera umanità.

 

Cosa ci può dire invece dei politici?

 

Salvo rare eccezioni non hanno alcuna cultura o interesse per i problemi ambientali. E’ come se vivessero in un altro mondo, salvo a dichiararsi preoccupati davanti alle telecamere.  Ma se poi vengono sollecitati ad assicurare un qualche impegno concreto non sanno cosa dire.

 

Ma è vero che le varie mafie si sono infiltrate largamente nell’ambito, ad esempio, delle energie alternative?

 

Non v’è dubbio. Ma il problema non è solamente quello delle mafie ma anche dei grandi gruppi che operano nel sistema dell’energia e che ora hanno formalmente scoperto quanto sia vantaggiosa l’energia pulita e alternativa per la gente e, allo stesso tempo, pericolosa per i loro profitti. Ed ecco che stanno cercando di offrire tutta una serie di nuovi contratti che mirano sostanzialmente a imbrigliare il consumatore, costringendolo a pagare le spese di distribuzione dell’energia. Giusto per fare un esempio: oggi l’utilizzo delle auto elettriche è sicuramente più vantaggioso rispetto all’utilizzo delle macchine a benzina. Così in futuro troveranno sicuramente il sistema per farci pagare salatamente  la distribuzione e le postazioni necessarie per la ricarica delle batterie. Quindi finiremo per spendere più o meno quanto spendiamo oggi.

 

In conclusione, quali prospettive economiche intravede per la sua TV e, ingenerale, per il comparto delle piccole e medie tv?

 

Sicuramente andiamo incontro a momenti sempre più difficili. Soprattutto per la mancanza di una vera volontà politica a sostenere il pluralismo dell’informazione. E’ vero che ultimamente il contributo pubblico per le emittenti locali è aumentato da 50 a circa 100 milioni di euro. Rimane, però, sempre una cifra irrisoria. Non sono quattro soldi più che possono salvare un comparto che da lavoro a moltissime persone e che non solo deve districarsi nell’ambito di  una crisi economica che ha colpito tutte le aziende ma spesso ha a che fare con una burocrazia a dir poco sconcertante.

 

NOTA. Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più sul Progetto REA di costituzione di un Nuovo Stato Sociale suggeriamo di guardare il video Il seme di un nuovo Stato Sociale su YouTube