Foto: nel riquadro Sabrina Todisco

 

Nata a Barletta, Sabrina Todisco praticamente mastica radio e televisioni sin da quando aveva 15 anni. Di temperamento molto estroverso e gioviale, ha seguito le orme del padre distinguendosi sul piano professionale per un’attiva giornalistica agguerrita e incisiva. Alcuni dei suoi servizi vengono ricordati come un esempio di quello che può fare e ottenere sul piano sociale una Tv Regionale. Parliamo di un patrimonio dell’informazione italiana che rischia di naufragare a causa di una serie di provvedimenti legislativi tendenti a mortificare questo delicato settore. In Puglia la Todisco gestisce un importante gruppo radio televisivo.
Del vostro gruppo fanno parte due Tv (Tele Studio 5 e TV Ofanto) e una Radio (Radio Studio 5). Ci può raccontare in estrema sintesi come è nato questo gruppo e come Lei cerca di caratterizzarsi?

 

Mio padre ha iniziato a fare editoria radiofonica già nel lontano 1976 e poi successivamente ha rilanciato due emittenti televisive. Ciò ha favorito la mia passione e l’ inclinazione alla comunicazione verso i media, facendo maturare in me la necessità di utilizzare la comunicazione per il sociale evidenziando i soprusi e gli illeciti della politica. Ciò’ che ho realizzato è noto al territorio attraverso i miei numerosi reportage.

 

In che misura vi occupate anche di problemi sociali?

 

I nostri mezzi di comunicazione sono nati all’insegna della libertà dell’informazione per favorire ed evidenziare il radicato locale nel territorio ma soprattutto per sviluppare nella collettività il senso civico verso il bene comune.

 

Come vede il Progetto REA inteso a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di creare in Italia e all’estero un nuovo e forte Stato Sociale?

 

Ci siamo avvicinati al progetto Rea sin dalla sua nascita dopo aver compreso gli obiettivi dell’associazione e soprattutto compreso il valore del suo Presidente, l’ing. Antonio Diomede che con la sua straordinaria tenacia è sempre pronto a far prevalere i diritti delle radio e tv locali in Italia senza alcun compromesso.

 

Quale futuro si prospetta per le piccole e medie radio e tv?

 

L’evoluzione delle tv locali in atto ormai da molti decenni è partita nell’ormai lontano 1990 con la legge Mammì che ha si permesso dei cambiamenti ma purtroppo fortemente contratti a causa di un sistema politico che da sempre ha legiferato leggi per sfavorire la capacità d’impresa in questo settore, provocando a ogni passaggio di cambiamento swich off per molte tv locali.

 

Comunque il sistema televisivo ormai digitale si sta evolvendo e sta viaggiando sempre più attraverso un sistema tecnologico tale da allontanare l’utente dall’attuale sistema e portarlo nelle miriade di galassie della rete internet. In questo termini, stiamo già sperimentando questo genere di utenza ma abbiamo anche la consapevolezza che è stata snaturata la tv locale che aveva un ruolo di rilevanza capillare. Il controllo dei media è l’obiettivo fondamentale della politica che attraverso questi cambiamenti ha voluto decimarci e controllarci cercando di inabissare i nostri ascolti attraverso una politica sempre più anticostituzionale.

Vedere il video Il seme di un nuovo Stato Sociale