Foto: Ambasciatore del Messico Juan José  Guerra Abud.

 

“Una cosa è sicura: il muro ideato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non lo pagheranno i messicani. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Ma quando si cambiano le pareti della propria abitazione non si può certo mandare il conto al vicino di casa”. A parlare è l’Ambasciatore del Messico a Roma Juan José  Guerra Abud.

 

L’occasione è stata offerta dall’incontro organizzato dall’Osservatorio indipendente Madiatrends America-Europa che studia le tendenze dell’informazione internazionale e che si propone di analizzare gli aspetti più significativi riscontrati nell’ambito dei media. In questo modo  vengono, tra l’altro,  facilitati i rapporti tra i giornalisti che lavorano in Europa e quelli impegnati nelle Americhe.

 

Il titolo dell’incontro, che si è svolto in un noto albergo romano e che è stato moderato dal Segretario Generale della Stampa Estera in Italia Roberto Montoya, diceva: America Latina: flussi migratori e il muro degli Stati Uniti. Sfide e opportunità. All’incontro hanno partecipato anche l’Ambasciatore del Cile Fernando Ayala, il portavoce della Comunità di Sant’Egidio Gianni La Bella e il corrispondente del Wall Street Journal in Italia, Francis Rocca.

 

Tutti sono stati concordi nel sostenere la posizione del Messico. Qualcuno ha criticato anche il titolo dell’incontro: più che di sfide e opportunità si sarebbe dovuto parlare di ‘sfide e follia’. L’Ambasciatore del Messico ha poi rilevato che nell’ambito di una assurda guerra commerciale a rimetterci di più sarebbero stati gli stessi  americani. Intanto perché gli Stati Uniti esportano molto di più in Messico di quanto importano. Inoltre, in molte aziende americane lavorano nel campo della ricerca scienziati messicani. Sull’altro fronte, diversi lavori che gli americani non vogliono più fare, ma che sono indispensabili,  vengono oggi coperti dai messicani.

 

Da sottolineare, infine, che attualmente sono più i messicani che tornano in patria che quelli che cercano di attraversare il confine. Per quanto riguarda la criminalità, se è vero che il 60% della droga arriva negli Stati Uniti dal Messico, è anche vero che gli americani sono i maggiori consumatori di droga nel mondo: e su questo fronte non si è mai sentito parlare di una lotta senza quartiere al consumo da parte del governo USA.

 

In conclusione, possiamo aggiungere che questo scontro potrebbe avere come conseguenza un orientamento commerciale molto diverso da parte delle autorità messicane, con maggiori aperture da un lato verso la Cina e dall’altro verso l’Europa.

……

Video consigliato da Punto Continenti

Il seme di un nuovo Stato Sociale