Foto: ingresso a Poços de Calda. Riquadri: a sinistra padre Graziano Cirina; a destra Elaine Piva. 

 

Nel giugno del 2016 è stata eletta Presidente del Circolo culturale italo brasiliano di Poço de Caldas, località a sud dello Stato brasiliano di Minas Gerais. Di temperamento molto determinato, intraprendente, insegnante di educazione fisica e anche bella, Elaine Piva di origine italiana, ha preso carta e penna per buttare giù un vasto programma di iniziative a sostegno delle attività del sacerdote sardo, Graziano Cirina, da molti anni in Brasile e che attualmente svolge anche il compito di Agente onorario del Consolato italiano. Ebbene, in pochi mesi la Piva ha conquistato la stima di moltissimi italiani, una Comunità che complessivamente sfiora in Brasile, considerando anche gli oriundi, oltre trenta milioni di cittadini.

 

Ma cosa può provare concretamente per l’Italia una brasiliana frutto della terza generazione di immigranti? Lo abbiamo chiesto direttamente alla Piva. Sono“, ci ha risposto, ” letteralmente innamorata di questo Paese, della sua cultura, della sua cucina, della sua storia, della sua lingua, insomma, degli italiani. Aggiungo che sono anche profondamente orgogliosa di essere discendente di bisnonni italiani. Ecco perché dedico gran parte del mio tempo libero all’attività associativa”.

 

Ma quali sono i vostri obiettivi principali? 

 

Innanzitutto continuare a sostenere e assistere l’Agenzia di collegamento con il Consolato italiano che si trova molto lontano, a Belo Horizonte, la Capitale dello Stato di Minas Gerais. Vogliamo assolutamente evitare che questa Agenzia venga chiusa perché sarebbe una delusione profonda per i tanti italiani residenti nella nostra città e in quelle vicine. Il problema è che i fondi messi a disposzione dal Ministero degli Esteri coprono solo una piccola parte delle spese dell’Agenzia Consolare, che mantiene l’ufficio aperto dal lunedi al giovedì, tutte le mattine, e per questo il Circolo Italiano contribuisce al raggiungimento degli scopi dell’Agenzia.

 

Sempre a  proposito dell’Agenzia, voglio rimarcare l’impegno di padre Graziano che lavora incessantemente al suo mantenimento in vita, in modo da consentire, tra le altre cose,  ai tanti discendenti italiani di avere la nazionalità italiana e agli italiani residenti da noi di avere il passaporto. Purtroppo la lontananza dal Consolato rende tutto più complicato.

 

Quali sono gli altri scopi?

 

Aiutare l’Agenzia nella sua attività di assistenza agli italiani di passaggio o in visita da noi e coloro che hanno deciso di fissare la propria residenza da queste parti.  Il nostro apporto avviene anche nell’ambito delle diverse manifestazioni popolari come la ‘Festa annuale di Strada’ che nel corso dell’ultima edizione ha visto la partecipazione di oltre 10 mila persone.  Sempre in collaborazione con l’Agenzia organizziamo incontri culinari, serate musicali, balli e presentazione di artisti italiani o italo brasiliani. Quest’attività viene molto apprezzata anche dalle autorità italiane: recentemente hanno partecipato a una importante manifestazione il Console  Aurora Russi e il Senatore Fausto Longo (architetto, nato ad Amparo, residente a San Paolo del Brasile, eletto nella circoscrizione estera per l’America Meridionale, ndr.). Comunque, svolgiamo attività anche fuori dallo Stato di Minas Gerais. Poche settimane fa abbiamo organizzato, ad esempio, una visita al Museo dell’immigrazione di San Paolo, l’originaria sede di accoglimento di tantissimi italiani arrivati verso la fine dell’800 per lavorare nelle piantagioni di caffè.

 

Ma come è nata la vostra Associazione?

 

E’ nata nel 2012. Siamo una trentina di persone con una direzione eletta democraticamente che lavora in maniera molto unita ed è composta quasi interamente dai nipoti dei grandi flussi immigratori avvenuti tra il 1880 e il 1930 e dopo la fine della seconda guerra mondiale. Molti dei nostri nonni e bisnonni hanno lavorato nelle grandi piantagioni di caffè e si sono stabiliti prevalentemente nella parte centro-meridionale del Paese. Si tratta di un incredibile patrimonio di conoscenze, esperienze e anche sofferenze che non possono essere dimenticate. La storia di questi immigranti fa parte della Storia dell’Italia e del Brasile. E noi la vogliamo tenere sempre viva, anche attraverso la conoscenza della cultura e della lingua italiana presso i brasiliani.

 

Ci dica anche qualcosa sul Brasile?

 

Stiamo attraversando sicuramente un momento di grande difficoltà economica, caratterizzata da una diffusa disoccupazione, sfiducia nei grandi paesi e investitori, corruzione dilagante. Per fortuna la magistratura ha cominciato a togliere le bende dagli occhi e un gruppo di onesti giudici si trova fortemente impegno a fare pulizia in questo Stato. La strada è ancora lunga ma i primi passi sono stati avviati. Il Brasile merita un destino migliore e stiamo lavorando in questa direzione.

 

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Nota: Questa intervista rientra nel Progetto di costituzione di un nuovo e forte Stato Sociale promosso dalla REA (Rediotelevisioni Europee Associate). Tra i 7 Bisogni Capitali indicati dal Progetto figura anche la Tutela legale di tutti gli italiani (sia quelli residenti in Italia, sia quelli residenti all’estero). Gli altri Bisogni riguardano: Nutrirsi, Vestirsi, Avere un Tetto, Curarsi, Istruirsi e avere una Corretta informazione.  

 

Vedere il video Il Seme di un nuovo Stato Sociale