Foto: Ospedale di Volterra. Nel riquadro il Sindaco Marco Buselli

 

“C’è un solo modo per definire questa scelta: paradossale”. A parlare è il giovane Sindaco di Volterra, Marco Buselli, che sta cercando in tutti i modi di evitare il graduale smantellamento dell’Ospedale Santa Maria Maddalena di Volterra, in provincia di Pisa. Un  Ospedale che ogni anno soddisfa un bacino d’utenza di oltre 30 mila persone ma che per la legge del risparmio dovrebbe gradualmente scomparire.

 

Dice Buselli: “E’ vero che la legge parla di un bacino d’utenza di circa 80 mila persone per ospitare un Ospedale. Ma è anche vero che ci sono particolari situazioni geografiche che impongono altre soluzioni: il caso Volterra è una di queste”. La città, infatti, non è facilmente raggiungibile, ci sono strade piene di curve che non consentono un veloce accesso agli ospedali più vicini. Recentemente è stata salvata una ragazza proprio perché si trovava nelle vicinanze, altrimenti avrebbe corso seri rischi di sopravvivenza.

 

“Inoltre”, prosegue Buselli, il bacino di utenze è nella realtà molto più esteso: gli elevati livelli di specializzazione raggiunti da alcuni reparti dell’Ospedale attirano pazienti da tutte le regioni italiane”. A tutto ciò possiamo aggiungere che mentre si cerca di risparmiare smantellando l’Ospedale di Volterra contemporaneamente sono in costruzione 4 nuovi mega ospedali nel raggio di 100 km all’interno del cosiddetto quadrilatero Pistoia, Lucca, Prato e Apuane con distanze irrisorie. Tra Prato e Pistoia scorrono, ad esempio, appena 14 chilometri. Ma prima di andare avanti è forse il caso di raccontare anche la lunga storia dell’Ospedale di Volterra.

 

Le sue origini risalgono al 1161. Attualmente la struttura è il frutto di un processo di unificazione avviato nel 1383 su iniziativa del Vescovo Simone De Pagani che ha riguardato 46 ospedali esistenti nel territorio. Nel 1473 gli Ospedali riuniti sono passati al Comune di Volterra. Nel 1980, a due anni dalla legge ‘Basaglia’, una parte degli edifici è stata riconvertita a nuovo Ospedale Civile di Volterra. Nel 1984 fu lasciata la vecchia struttura e il nosocomio fu trasferito nella nuova sede di San Lazzaro. Da registrare che l’Ospedale di Volterra fa parte degli “Ospedali che promuovono salute” (HPH) ed ha in corso i due sottoprogetti: “Ospedale senza fumo” e “Ospedale Aperto”.

 

Tra i vari reparti esistenti all’interno dell’Ospedale (alcuni gradualmente smantellati o depotenziati) figurano  Chirurgia (Volterra è diventata la prima chirurgia vertebrale in Italia), Urologia, Medicina generale, Ortopedia, Oncologia, Oculistica, Cardiologia, Neurologia, Ginecologia, Rianimazione. Inoltre, sempre all’interno dell’area ospedaliera di Volterra hanno trovato collocazione anche le strutture dell’INAIL con il Reparto di Riabilitazione Motoria e dell’ Auxilium Vitae Volterra SpA con i seguenti reparti: Riabilitazione Cardiologica; Riabilitazione Neurologica, Unità di Risveglio.

 

Altro dato importante: recentemente è stato potenziato il pronto soccorso ed è stato costruito l’elisoccorso più caro d’Europa, in una zona dove si può atterrare rarissimamente a causa dell’esposizione ai venti. Purtroppo, in moltissimi casi questo elisoccorso è inutilizzabile a causa delle condizioni atmosferiche. Sostiene Simone Migliorini, volteriano doc e Direttore del Festival di Volterra: “La chiusura dell’Ospedale è semplicemente un’assurdità. Ci stiamo mobilitando tutti, dal mondo artistico a quello artigianale, dai commercianti agli imprenditori: tutti uniti per evitare che si compia un altro scempio nel mondo della sanità”.

 

In effetti il 10 giugno a Volterra verrà organizzata una grande manifestazione popolare contro la chiusura dell’Ospedale alla quale hanno aderito altri Comuni, i Sindacati  e diverse sigle, tra cui le Pubbliche Assistenze dell’Alta Val di Cecina (Humanitas Ponteginori, PA S. Dalmazio, PA Montecastelli Pisano, PA Sasso Pisano, PA Protezione Civile Alta VC Larderello, PA Soc. Mutuo Soccorso  di Montecerboli), nonché Spazio Libero, Comitato per la salute pubblica Valdicecina, Associazione pescatori sportivi Volterra, Comitato Difensori della Toscana, e altri. Infine, è allo studio anche un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti. Vedremo come andrà a finire questa ingarbugliata e, per certi versi, assurda storia.

 

IL SINDACO BUSELLI SALE SULLA TORRE DI PALAZZO DEI PRIORI AD OLTRANZA PER PROTESTA

Dopo la pubblicazione del nostro articolo riceviamo dall’agenzia impress.it di Cristiano Pellegrini la seguente nota:

Salgo per protesta sulla sommità della Torre campanaria di Palazzo dei Priori, sede comunale più antica della Toscana, perché si faccia chiarezza una volta per tutte, con garanzie scritte su pietra, riguardo all’Ospedale di Volterra e il suo futuro”. Lo ha detto Marco Buselli sindaco di Volterra assumendo da questa mattina la clamorosa decisione per protestare contro il depotenziamento dell’ospedale volterrano. “Non possiamo aspettare – prosegue Buselli che rimarrà sulla Torre ad oltranza – che i servizi vengano sfogliati uno ad uno. Chiediamo una deroga alla Legge Balduzzi che desertifica i territori, distruggendo i fragili equilibri che oggi sono indispensabili a garantire il Diritto alla Salute”. “Abbiamo un gioiello da preservare e di cui rilanciarne la funzione – spiega ancora Buselli – Per questo serve che chirurgia e ortopedia restino aperte sulle ventiquattro ore, senza chiudere il fine settimana e perdere la gestione delle urgenze in sala operatoria. Se ci sarà una copertura con la guardia attiva anestesiologica, non si dovrà altresì perdere la figura del cardiologo di notte. L’assistenza pediatrica dovrà essere garantita sul territorio e in ospedale, anche nei notturni e festivi, attivando la reperibilità notturna e la possibilità di Osservazione Breve in Pronto Soccorso. L’emergenza – urgenza a Saline di Volterra e l’automedica di notte al Pronto Soccorso devono avere copertura”.

 

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