Foto: da sinistra Alma Daddario insieme agli attori Edoardo Siravo e Alessandra Fallucchi.

 

Quest’anno nella splendida Anagni (provincia di Frosinone), in occasione del Festival Medioevale, andrà in scena il lavoro della giornalista e scrittrice Alma Daddario, Matilde Di Canossa (la legge, il cuore, la fede) con la regia di Consuelo Barilari, gli attori Edoardo Siravo e Alessandra Fallucchi, le videoproiezioni di  Roberto Rebaudengo e la musica di Paolo Vivaldi (Compagnia Schegge di Mediterraneo). Ma chi era nella realtà Matilde di Canossa? Indomabile e solitaria guerriera, fu un personaggio di grande spiritualità, ma anche di lungimiranza politica e capacità diplomatica. Fu la donna più potente del suo tempo: al tempo delle Crociate, delle battaglie feroci, guerre, tradimenti, scomuniche, della rivalità fra re e imperatori e potere papale, Matilde riuscì a dominare come una regina un panorama politico complesso, dove nessuna donna mai aveva trovato spazio.

Il personaggio Matilde interpretato da Alessandra Fallucchi prende forma con il fascino moderno e inquieto di una “dark lady” e la potenza drammatica di Giovanna d’Arco. Il frate, Donizone di Canossa, realmente esistito, suo fedele confessore fino alla morte, che scrisse per lei Vita Matildis una biografia in forma epica, interpretato qui da Edoardo Siravo, l’accompagna in un dialogo avvincente, sempre teso nel contrasto tra l’amore e la ragione. Sullo sfondo rivive un medioevo pieno di ombre dove la suspense per il destino dei personaggi e dell’umanità aggiunge mistero alla tensione drammatica della storia.

 

Filmati di animazione, con la musica di Paolo Vivaldi, proiettati sulla scena contribuiscono a creare ambiguità nella storia. Si tratta di immagini di animazione in colore e ombre che raffigurano il pensiero e i desideri nascosti dei personaggi, mentre essi vivono il dialogo e l’azione sulla scena. Le immagini proiettate raccontano allo spettatore, il pensiero inconfessabile creando un secondo piano narrativo tra i personaggi in una drammaturgia che si sviluppa ad intreccio offrendo costantemente un doppio punto di vista.

 

Matilde non ebbe un’infanzia tranquilla: quando il padre fu assassinato aveva solo otto anni. A diciotto anni vinse la sua prima battaglia, al comando delle truppe del patrigno Goffredo contro quelle dell’antipapa. I matrimoni, perlopiù combinati per motivi di alleanze politiche, furono tutti brevi e infelici, pur trattandosi di una donna di grande bellezza e fascino. All’età di trent’anni, dopo le turbolente vicende di guerra che si erano succedute dalla morte del padre Bonifacio di Canossa e dall’assassinio dei fratelli, si era trovata a regnare e amministrare un territorio vastissimo: dal Lazio al Lago di Garda, dimostrando doti e capacità amministrative notevoli.

 

Dopo anni di lotte e vicende alterne, Matilde si ritirò a Bondanazzo di Reggiolo nel 1115, e a 69 anni vi morì. Per volere di papa Urbano VIII fu trasportata a Castel Sant’Angelo. Nel 1645 fu definitivamente tumulata in San Pietro, in una tomba scolpita dal Bernini: “Onore e gloria d’Italia”. Lo spettacolo ha la durata di h. 1,15 e può essere realizzato in spazi non teatrali. Le proiezioni possono essere effettuate sia su schermi autoportanti, fondali, oppure sulle pareti di saloni storici o monumenti.

 

NOTA BIOGRAFICA DI ALMA DADDARIO.

Alma Daddario vive e lavora a Roma, dove svolge la sua attività collaborando con diverse testate giornalistiche. Nel 1997 premiata per “Siamo tutti…libertini” (testo ispirato al carteggio tra il filosofo illuminista Denis Diderot e Sophie Volland – regia di Walter Manfrè) con il premio “Stanze Segrete”.  Nel 2004 ha ricevuto, invece, il  premio Fondi la Pastora per: “Io Ero” (rivisitazione contemporanea del mito di Ero e Leandro). Ha inoltre rappresentato:  “Albertine o della gelosia”, “L’anima e la voce”, “Le confessioni”(progetto di Walter Manfré), “Ritmo spezzato” (progetto di Maddalena Fallucchi), e “Mare Nostrum”(spettacolo con musiche ispirato all’Odissea) rappresentato alle Orestiadi di Gibellina (2008) e successivamente al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra.  Nel 2011 è stato messo in scena il dramma “Le attese-moods for love”, con l’interpretazione di Valeria Ciangottini e la regia di Lorenzo Costa, replicato nel 2012.

La Daddario ha realizzato anche una serie di puntate radiofoniche per Radio 3, per la trasmissione “Lampi d’inverno” (1997), intitolate: “Signore in nero”, e ispirate a scrittrici noir, gotiche e gialliste, dal 1500 ai giorni nostri. Ha poi pubblicato saggi sulla scrittura creativa, e tre i libri: “Notti e giorni” (racconti noir – Paguro edizioni), “Se scrivere potesse dire” (interviste a scrittrici internazionali – Selene edizioni – prefazione di Sandra Petrignani) e “Strani frutti e altri racconti”(nel 2008) per le edizioni Il Filo, con una nota introduttiva di Dacia Maraini e la prefazione del Prof. Aldo Carotenuto. Con la scrittrice Dacia Maraini ha inoltre collaborato, presso il Centro Internazionale Alberto Moravia di Via del Falco a Roma, alla realizzazione di seminari di scrittura creativa e teatrale, privilegiando il contatto diretto dell’autore con la figura dell’attore. I seminari, diretti a un pubblico sia di professionisti che amatori, prevedevano sempre l’allestimento di uno spettacolo finale presso un teatro della capitale. Infine, Dal 2003 è membro della giuria del premio teatrale: “Ombra della Sera” per il Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Inoltre, è membro onorario della prestigiosa “Accademia dei Sepolti” di Volterra per meriti teatrali e letterari, e della Consulta Regionale Femminile della Regione Lazio. E’ membro della giuria del premio letterario “Coppedè”.

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