Nella foto: da sinistra Maria Cristina Moglia, Liana Garcia Sosa e Roberto Burgia. Nel riquadro grande, Ugo Bentivegna. 

 

E’ stata una tragedia dalle dimensioni incalcolabili che ha devastato negli anni settanta il cono sud dell’America Latina: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay. Migliaia di persone sono sparite e uccise sotto le feroci dittature militari. I loro figli presi e adottati spesso dagli stessi carnefici. Parliamo  di una ferita che alla pari dell’Olocausto continua a sanguinare e in molti casi a gridare ‘giustizia’. Ora la questione viene riproposta in tutta la sua drammaticità da un lavoro teatrale ideato dall’attrice e regista uruguaiana Liliana Garcia Sosa: parliamo del lavoro ‘Operazione Condor. L’ultimo volo di Laura’ che andrà in scena in prima mondiale al Teatro Marcello di Roma (dal 28 al 30 settembre).

 

Condor era il nome in codice che i governi militari avevano adottato per operare congiuntamente nella ricerca ed eliminazione degli oppositori politici. ‘L’ultimo volo’ ricorda la tecnica usata: cioè, quella di gettare le vittime dagli aerei in mare aperto. Laura è una giovane studentessa realmente vissuta e amica della regista Garcia Sosa. Anche lei è stata una vittima del volo della morte. Ed è per parlare di questo importante impegno teatrale che abbiamo incontrato durante le prove Ugo Bentivegna, che ha partecipa come attore e regista a questa iniziativa che ha avuto un alto riconoscimento dal Ministero Italiano per i Beni e le attività culturali. 

 

Come è avvenuto il suo incontro con la Garcia Sosa e come è nato questo progetto teatrale?

 

Il nostro è stato un incontro del tutto casuale. Quando la regista a ha saputo che in passato ero stato impegnato in altri lavori a sfondo sociale, mi ha chiesto se volevo collaborare a questo progetto che tra l’altro riguarda anche l’Italia. Infatti, molte delle persone scomparse durante gli anni della dittatura erano italiane e figli di italiani. Inoltre, secondo le denunce delle ‘Madri e nonne di Plaza de Mayo’, diversi bambini sottratti ai genitori assassinati si troverebbero in Italia sotto falso nome. Complessivamente si parla dell’assassinio di non meno di 50 mila persone, 30mila prigionieri desaparecidos e 400 mila detenuti. Inoltre, in Italia si è celebrato e concluso nel mese di gennaio un processo basato su quindici anni di indagini contro i maggiori responsabile di questi crimini. Alcuni generali hanno avuto condanne pesanti e sono finiti anche in galera. Altri, purtroppo, sono stati assolti a causa anche delle difficoltà di reperire le necessarie prove. Contro di essi è stato comunque presentato appello.

 

Ci parli di questo lavoro.

 

Posso dire che che tutti noi abbiamo avvertito molto forte la responsabilità a tenere viva la memoria di un passato storico terribile. Laura era una brillante studentessa e una militante coraggiosa. Ritengo che il teatro si uno strumento formidabile per sensibilizzare le persone sui pericoli che sono sempre in agguato. Recentemente, nella democratica argentina è nuovamente scomparso in circostanze misteriose  un giovane oppositore. Parlo di Santiago Maldonado che lottava per i diritti degli indigeni Mapuche. Si vocifera che ci siano stati altri casi di desaparecidos a testimonianza  che nessuno, in nessun Paese, può sentirsi del tutto sicuro o pensare che certe atrocità rappresentino solo un retaggio del passato.

 

Scheda tecnica: 

OPERAZIONE CONDOR, Il volo di Laura, Idea originale di Liliana García Sosa, Drammaturgia di Daniella Lillo Traverso, Regia e messa in scena di Liliana García Sosa e Ugo Bentivegna. Recitano Liliana García Sosa, Maria Cristina Moglia, Roberto Burgio, Ugo Bentivegna; Nibia López Balao (video testimonianza);  Musica Originale Inti Illimani-Camilo Salinas; Scene e costumi Erminia Calmieri; Disegno luci Luca Barbati; Aiuto regia Gianluca Mozzanti; Dir. di Produzione Rosina Zímbaro e Paolo Monaci Freguglia; Produttore per l’America Latina María Fernanda García Iribarren. Una produzione Fattore K., Soc. Coop. Teatro Stabile delle Arti Medioevali, ForteresseAsbl,Polifemo.

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