Pubblichiamo volentieri l’articolo inviatoci da Ivan Del Mastro, Presidente dell’IRCoT, associazione impegnata a contrastare gli infortuni sul lavoro (600 mila all’anno, con mille morti) che costano all’Italia 50 miliardi di euro (il 3% sul Pil). Nella foto Del Mastro a sinistra con il Sindaco di Nemi, Alberto Bertucci, che ha ospitato la consegna dei premi attestati dei nuovi operatori

IRCoT nasce nel 2015 come associazione per la diffusione della cultura della sicurezza e la salute del lavoro in italia, sia nella specifica attività professionale delle squadre di emergenza in risposta al soccorso aziendale, che più ampiamente rivolto alla generica popolazione lavorativa, forti dell’esperienza, dovuto alle capacità personali dei fondatori e collaboratori, che risale al 1995.

In quasta attuale epoca di globalizzazione, dove vede impegnate le aziende italiane nel competere con realtà molto diverse dal Bel Paese, la necessità di avere personale altamente qualificato garantisce una credibilità sul piano internazionale che porta ad una migliore competitività del nostro settore produttivo. Proprio in funzione di tale approccio internazionale, IRCoT fa parte di un sistema più ampio collaborando con una realtà aziendale inglese. Lo scopo di tale collaborazione è soprattutto finalizzato al miglioramento dei programmi formativi italiani, di entità appena sufficienti, specialmente nei settori dove si vede una esposzione del lavoratore all’alto rischio.

Proprio nel 2015 l’Italia si vede esclusa dall’ennesimo accordo internazionale che coinvolge la collaborazione di cinque grandi nazioni europee impegnate nella qualificazione di personale nei settori dei lavori in quota, specialmente in ambiente petrolchimico.
Spagna, Francia, Germania, Norvegia e la capofila Inghilterra si riuniscono intorno al tavolo tecnico dell’associazione ECRA per allineare gli standard formativi dei lavoratori delle loro aziende che saranno reciprocamente impegnate in settori con profitti affatto trascurabili.

L’Italia non partecipa a tale importante evento perdendo di fatto la possibilità di inserirsi in un campo lavortivo da 10 milioni di ore l’anno e che vede impegnati solo in europa 15.000 operatori altamente specializzati. Tale evento è stato uno dei principali fattori che ha dato il là alla nascita della nostra organizzazione, la IRCoT, dove l’impegno da noi intrapreso è quello di dare visibilità e credibilità alle aziende italiane che voglio distinguersi per alta professionalità e sicurezza.

In Italia c’è la necessità di rivedere completamente le priorità della parte istituzionale impegnata nella lotta contro gli infortuni sul lavoro, perchè ad oggi siamo tra i primi paese in europa per la perdita di aspettative di vita con 618 anni spersi tra mortalità e invalidità permanenti ogni 100.000 abitanti, ben al di sopra della media europea di 446 anni e rispetto ai cugini inglesi con 130 anni, francesi con 210 anni, tedeschi con 270 anni e norvegesi con 355 anni.

La mancanza di una buona sicurezza sul lavoro costa in italia ogni anno il 3% del PIL, ovvero circa 50 miliardi di euro, la metà dell’intero sistema sanitario. I dati infortunistici sono al pari dei territori di guerra con 600.000 infortuni/anno, una media di circa 1000 morti/anno nell’ultimo decennio e malattie professionali in forte crescita con oltre 50.000 denunce l’anno.

La differenza che ci separa dalle altre nazioni che vedono le loro aziende in condizioni decisamente migliori sono tutte da annoverarsi in una pessima gestione italiana della formazione, dove vede il proliferare di sedicenti formatori ed aziende spacciate per centri formativi fare dell’importante settore formativo un mero business senza valore aggiunto, tralasciando coloro che vendono impunemente pezzi di carta senza nessun valore spacciandoli per attestati, truffando e speculando sulla vita delle persone.

L’impegno della IRCoT è soprattuto nella ricerca accademica di modelli formativi eccellenti, dove il formatore è separato dall’esaminatore che valuta le competenze apprese dal lavoratore. Avvalendoci della collaborazione di un laboratorio del dipartimento di ingegneria dell’impresa dell’universtià di Tor Vergata abbiamo elaborato un nuovo standard formativo che darà garanzia del risultato, inoltre abbiamo costituito il DIGI.SAFE., un sistema digitale di controllo e monitoraggio delle competenze e qualifiche professionali in campo internazionale.

Con la data del 19 novembre 2017 vediamo la nascita del Nucleo Opertivo Speciale di Soccorso. Uomini e donne che hanno svolto un programma di formazione teorico, pratico ed addestrativo specifico per operare soccorso in ambienti altamente rischiosi. Operatori professionali i quali non hanno nulla da invidiare ai loro cugini europei per specialità e qualifiche. Il nostro impegno è sempre verso un costruttivo miglioramento.

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