Foto: nel riquadro Alma Daddario

“Un racconto è una storia che viene narrata in tempi rapidi e precisi, caratterizzata da un linguaggio sintetico e diretto, basato più sulla sottrazione di dettagli che sulla loro diluizione. Il tutto condito da una buona dose di “suspense”, un’aspettativa che possa tenere alta l’attenzione del lettore. Il linguaggio teatrale rappresentato dalle tre S  (sintesi, simbolicità,  sonorità), ha molto in comune con la narrativa propria del racconto breve. Per questo un racconto ha tutte le caratteristiche per poter diventare una sceneggiatura, o meglio una perfetta partitura scenica”. In questi termini la giornalista e scrittrice Alma Daddario ha presentato il suo nuovo Corso di scrittura drammaturgica, promosso dall’Istituto Teatrale Europeo fondato nel 1973 e accreditato dal Ministero dell’Istruzione (d.m. 90 del 1/12/2003)

 

In questo campo la Daddario, che vive e lavora a Roma, è sicuramente un garanzia. Nella Capitale  svolge la sua attività collaborando con varie testate giornalistiche. E’ anche autrice teatrale: premiata per “Siamo tutti…libertini” con il premio “Stanze Segrete”, ha inoltre rappresentato “Albertine o della gelosia”, “L’anima e la voce”, “Le confessioni”, “Ritmo spezzato”, “Le attese: moods for love”, “Come nebbia sottile o lieve sogno”, “Matilde di Canossa: la legge, il cuore, la fede”, “L’anima e la voce”,  “Clitennestra”, “Pancrazio, la libertà di avere paura”.  Inoltre, ha pubblicato narrativa e saggi sulla scrittura creativa. Con la scrittrice Dacia Maraini ha collaborato, presso il Centro Internazionale Alberto Moravia, alla realizzazione di seminari di scrittura teatrale e creativa. Fa parte della giuria del premio teatrale: “Ombra della Sera” per il Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra e del concorso internazionale di drammaturgia contemporanea: L’Artigogolo, organizzato dall’Editrice ChiPiùNeart. E’ membro del CENDIC: Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea.

 

Il corso della Daddario, realizzato con altri autori (verrà presentato il 28 marzo al Teatro Abarico di Roma), prevede otto incontri (un incontro a settimana della durata di due ore e trenta). Gli incontri consistono in una parte teorica e una pratica. Sono inoltre previsti momenti di confronto con attori professionisti e registi. Prevista una sessione successiva di perfezionamento, cui potranno accedere gli allievi che abbiano seguito la prima, con altri otto incontri al termine dei quali i testi migliori saranno pubblicati in antologia. Ma vediamo alcuni aspetti caratterizzanti il corso che si svolge a Roma presso il Teatro Abarico in Via dei Sabelli 116.

 

PROGRAMMA

  • Si prevedono otto incontri (un incontro a settimana della durata di due ore e trenta)
  • Gli incontri prevedono una parte teorica e una pratica. Sono inoltre previsti momenti di confronto con attori professionisti e registi.
  • Prevista una sessione successiva di perfezionamento, cui potranno accedere gli allievi che abbiano seguito la prima, con altri otto incontri al termine dei quali i testi migliori saranno pubblicati in antologia.
  • La tecnica dell’ascolto: memorizzare, prendere appunti, congelare
  • Narrativa da recitare e teatro da leggere: contaminazioni possibili
  • La grammatica della drammaturgia e le regole delle 3 S. La differenza nella punteggiatura
  • Scrivere per il corpo: l’adattamento di un testo letterario per il teatro. Affiancare gli attori
  • Dal monologo al dialogo
  • Linguaggio e ascolto: sintesi e sonorità. Esercitazioni pratiche.
  • Suspense e ritmo: creare le attese
  • L’importanza dell’incipit
  • Prendere appunti, memorizzare, congelare
  • Consigli bibliografici

 

LA PAROLA DELLA NARRATIVA DECLINATA A TEATRO

Franz Kafka, Julio Cortàzar, Dino Buzzati, Italo Calvino, Don De Lillo, Paul Auster, Katherine Mansfield, Joyce Carol Oates, Alice Munro, Flannery O’ Connor, Raymond Carver, Tennessee Williams e altri ancora: le storie brevi di questi autori, pur diversissime fra loro, contengono i germi di una potente teatralità. Il fantastico, il mistero, la frammentarietà, il gioco fra i piani di realtà e sogno, passato e immaginazione, la presenza-assenza di certi personaggi, l’approfondita indagine psicologica degli stessi e anche uno spiazzante senso dell’imprevisto, sono tutte caratteristiche che accomunano le opere narrative brevi.

 

Queste caratteristiche, quasi spontaneamente, chiamano queste opere a un approdo scenico. Si tratta di una teatralità obliqua, anomala, indiretta, inaspettata: una teatralità tutta contemporanea, modulata sulla simbolicità di un linguaggio che spesso lascia più spazio all’intuizione che all’azione, che ha a che fare più con Beckett che con Shakespeare. Alcuni racconti brevi e brevissimi di un autore come Dino Buzzati, per esempio, appaiono molto più contemporanei e più “teatrali” delle opere che lo stesso Buzzati ha scritto appositamente per le scene. Altro esempio eccellente è quello del drammaturgo Tennesee Williams che ha iniziato cimentandosi in brevi racconti, ritratto di un’America generosa e al contempo spietata, trasformando alcuni di questi in magnifici testi teatrali, come Ritratto di ragazza in vetro, divenuto per le scene: Lo zoo di vetro.

 

MODALITÀ DI ADESIONE

Il corso di Scrittura Drammaturgica prevede un contributo associativo di €. 200,00 –  Invitiamo coloro che fossero interessati a prenotare la propria partecipazione scrivendo a info@istitutoteatraleuropeo.it . Per ulteriori informazioni: 3485483107

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