Foto: Il Presidente della REA Antonio Diomede mentre viene intervistato davanti a Montecitorio dal giornalista Stefano Zago di TeleAmbiente. 

 

L’esempio americano. Una delle cose che sorprende quando si va negli Stati Uniti è sentir dire da un qualsiasi comune cittadino: “Se ho qualcosa di cui lamentarmi alzo il telefono e chiamo il mio Senatore”. Comportamento del tutto inimmaginabile in Italia. Quante sono, infatti, le persone che da noi seguono o si interessano di quello che fanno i Deputati o i Senatori ai quali hanno accordato la loro preferenza? Ebbene, in un momento in cui in molti Paesi la democrazia rischia di entrare in corto circuito a causa dell’incapacità dei partiti di mettersi d’accordo, seguire e valorizzare il ruolo del singolo rappresentante del popolo (e non solo dei capi partito) può risultare di estrema utilità.

Superamento delle contrapposizioni partitiche. Si tratta di individuare in Parlamento chi è disponibile a sostenere una giusta causa sociale a prescindere da chi l’abbia proposta. Soprattutto in materia di diritti sociali. Diritti che spesso richiedono ampi consensi trasversali, sia nel Paese che in Parlamento, coinvolgendo parlamentari magari di schieramenti opposti ma ugualmente interessati a far prevalere un interesse generale. Questa scelta rappresenta, è bene precisarlo subito, il modo veramente corretto di interpretare il cosiddetto dettame costituzionale che prevede l’esercizio dell’attività parlamentare senza alcun vincolo di mandato. Quindi non ha niente a che vedere con i noti ‘cambi di casacca’, attuati spesso per opportunismi e convenienze personali e non per convinzioni più nobili. Nel nostro caso il parlamentare aderisce a un’idea, a un progetto, che personalmente ritiene giusto, indipendentemente da chi l’ha formulata.

Compito della stampa. Sia nel bene che nel male, valorizzare senza pregiudizi politici comportamenti e attività dei singoli parlamentari, soprattutto quelli meno noti, è un compito fondamentale che ogni organo d’informazione dovrebbe esercitare in nome della tutela democratica del Paese. L’autentica difesa democratica non può, infatti, limitarsi a informare sulle grandi scelte nazionali ma deve anche verificare come queste grandi scelte possano poi trovare una concreta applicazione sul territorio. E su questo piano il ruolo dei singoli parlamentari è determinante.

La REA (Radiotelevisioni Europee Associate) come è noto da diverso tempo sta promuovendo attraverso i suoi servizi giornalistici, libri e raccolte di opinioni, una grande riforma sociale. Da qui il suo impegno a informare, sia a livello nazionale che locale, l’opinione e le posizioni dei singoli parlamentari nei riguardi del progetto di costituzione di un nuovo ed efficiente Stato Sociale: obiettivo che fondamentalmente coinvolge tutti i cittadini e sul quale nessuno dovrebbe aspirare a metterci semplicemente il cappello.

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