Foto: nei riquadri, in senso orario, Marco Griffoni, Chiara Ottanelli ed Elena D’Astolfi

 

Nel 2017 è nato a Roma un movimento internazionale per promuovere la nascita di un nuovo ed efficiente Stato Sociale nel mondo. L’iniziativa è partita da un gruppo di giornalisti e persone attive nel sociale vicine alla REA (Radiotelevisioni Europee Associate) al quale si sono collegate in tempi diversi altre associazioni giornalistiche e imprenditoriali. Sono nate così diverse inchieste, video (con oltre 56mila visualizzazioni alla fine del 2018), articoli, interviste e libri su argomenti riguardanti i diritti sociali. Di seguito riportiamo alcune Opinioni e Riflessioni inviate dai lettori che hanno visionato il video  ‘ONU e Nuove Tecnologie: Vera sfida per Guterres’ riportato a fondo pagina. Chi desidera essere aggiornato su altri video realizzati dalla REA è sufficiente che si iscriva alla pagina YouTube del coordinatore Rainero Schembri e poi cliccare su Iscriviti. Tutte le persone interessate possono inviare opinioni, critiche o proposte (possibilmente entro le 15 righe) a: nuovostatosociale@gmail.com. Si tratta di agevolare su scala globale la realizzazione di una pacifica rivoluzione sociale

Nota: le opinioni espresse riguardano esclusivamente il pensiero di chi le ha scritte che, quindi, si assume anche la piena responsabilità. 

 

MARCO GRIFFONI (Ex Caporedattore di Rai International)

L’informazione giocherà un ruolo importante

Caro Rainero, amico e collega, è vero: la sfida per Guterres è davvero planetaria. Ma gli organismi internazionali, come l’ ONU, sembrano accusare qualche colpo dal rumoroso affacciarsi di nuovi nazionalismi e sovranismi. E questo riguarda tutto il mondo, sia sul piano sociale (muri, fili spinati, respingimenti, chiusura di porti, e via dicendo) che su quello economico ( nuovi dazi, protezionismi, recessione). Insomma, parlare di nuovo stato sociale in questa cornice è ostico. Se poi, come dicono gli esperti, il 47% dei lavori attuali scompariranno presto, senza che ne nascano di nuovi, allora siamo nei guai. Lo stato sociale, per definizione, ha bisogno di crescenti risorse economiche. Le prospettive non sono confortanti, ma l’informazione corretta , di cui tu sei un paladino, giocherà un ruolo importante.

 

CHIARA OTTANELLI (attrice e presentatrice)

Valorizziamo gli artigiani 

Non posso far altro che condividere le tue attente osservazioni e, nel mio piccolo, continuare a lottare perché il mondo della tecnologia e dei robot non fagociti il mondo degli uomini e delle loro occupazioni e mestieri. La mia ultima “lotta”, a tal proposito, e’ stata (e continuerà) quella di ri-valorizzare, dando anche la giusta “vetrina”, il prezioso lavoro degli artigiani!! Mostrare in diretta cosa riescano a creare e a realizzare le mani di ragazze, o di uomini, più o meno giovani e’ affascinante, vedere la materia grezza prendere forma e’ incredibile!!! Tutto grazie all’uomo non al robot !!!! Tecnologia e uomo devono unirsi per aiutarsi, su questo concordo!!! Mai il robot prenda il posto dell’uomo e…,se mi permetti, aggiungerei : IN NESSUN AMBITO, ne’ sul lavoro ne’ in altri casi !!! Uniti ce la possiamo fare…

 

ELENA D’ASTOLFO (educatrice, impiegata e archivista).

Un popolo che ha paura e non lotta 

Avrei voluto parlare dello ” stato sociale ” mirato alla sanità. Ai DIRITTI del malato; o di chi semplicemente deve usufruire di visite o esami attraverso il servizio sanitario nazionale. Di quanto si vada avanti su alcune cose ma su altre no. O meglio: si retroceda.  ( Tempi di attesa, costi,tasse , burocrazia ecc…) Poi sono arrivata alla parola ” DIRITTI” . Lì mi sono detta :” no, non posso, restringere il campo solo alla sanità, non oggi.” Siamo cresciuti considerando e sapendo che dallo “stato sociale “dovrebbe derivare tutto ciò che riduce le disuguaglianze . Con esso bisognerebbe fornire ” DIRITTI” in tutto e a TUTTI . Quindi : assistenza sanitaria ma anche istruzione pubblica, tutti i problemi legati alle famiglie partendo anche dai piccoli sussidi, accesso a risorse ,ambiente ecc… e tutelare TUTTI!!! Ho imparato che è un diritto di tutti perché ha un costo e per coprirlo si attinge ai conti pubblici (che paghiamo noi). Sono cresciuta con gli insegnamenti dei miei genitori, e con l’idea che vivendo in un paese democratico basato su una Costituzione la legge è uguale per TUTTI .

TUTTI abbiamo uguali diritti . Purtroppo col passare degli anni la vita mi ha portato a “sbattere” nel vero senso della parola nella terribile realtà. Oggi e non mi vergogno a dirlo poiché ne sono convinta; nel nostro stato c’è una corruzione diffusa, in cui alla fine tutti vogliono intascarsi qualcosa o avere potere. In ogni settore e ovunque. Ho imparato che la legge e la giustizia non sono uguali per tutti. Che il  lavoro ormai è un lusso averlo (poterlo tenere e sopravvivere in alcuni ambienti) che aspettando il servizio sanitario nazionale ci vuole troppo, troppo tempo. Sto vedendo scomparire ogni valore, sto vedendo buttar via ciò per cui i miei bisnonni, i miei nonni hanno lottato. Vedo un popolo che ha paura, vedo che pochi lottano. Chissà, forse… anche se non so quanto possa servire politici, governanti, uomini d’affari arrivisti, uomini potenti che si credono Dio in terra ma anche noi POPOLO dovremmo ripensare a ciò che significa ” stato sociale” e a cosa si riferisce.

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LIBRI promossi dalla REA e distribuiti su Amazon: Radio e Tv al Bivio; I 7 Diritti Capitali; Reddito Universale.

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VIDEO COMMENTATO

ONU e Nuove Tecnologie: Vera sfida per Guterres

UN and New Technologies: Real challenge for Guterres