Foto: Maurizio Stefanini e copertina del libro

 

Adios Venezuela, il nuovo e suggestivo libro di Maurizio Stefanini, è uscito quasi in contemporanea con le dimissioni dell’Ambasciatore a Roma Isaias Rodriguez, da sempre molto vicino al Presidente Maduro. Secondo ai media internazionali il diplomatico ha comunicato che l’ambasciata in Italia non aveva più fondi per pagare i salari dei dipendenti, né per l’affitto della sede a Roma (con 9 milioni di debiti l’Ambasciata è sotto sfratto). Questa situazione è solo un piccole esempio di quello che sta avvenendo in Venezuela, potenzialmente uno dei Paesi più ricchi del mondo ma che oggi attraversa  una crisi politica, economica e sociale senza precedenti. Un crisi raccontata con numeri e fatti da Maurizio Stefanini, giornalista professionista e collaboratore di molti giornali e pubblicazioni, tra cui il Foglio, Libero, Lettera43 e su Bio’s. Inoltre, ha firmato una decina di libri: nell’ultimo anno uno sui rapporti tra canzone e letteratura e uno su Alce Nero: sciamano sioux e catechista cattolico in via di beatificazione. Da sempre sempre Punto Continenti segue le crisi economiche e sociali nei diversi Paesi (vedere video a fondo pagina), e quindi ospitiamo volentieri una recensione del libro di Stafanini. 

 

Per alcuni anni il Venezuela di Hugo Chávez fu salutato come un possibile nuovo modello politico: un socialismo del XXI secolo che avrebbe rinnovato le speranze del Socialismo del XIX e XX, superandone i limiti e i fallimenti. Benedetto da una straordinaria rendita petrolifera, il colonnello poté alimentare un grande consenso non solo interno ma anche internazionale, ponendo il Venezuela alla testa e come punto di riferimento per un asse di governi che contestava il Nuovo Ordine Internazionale a guida Usa.

 

Ma a un certo punto Chávez si ammalò, e morì prematuramente. Nel contempo il Venezuela sprofondava in una gravissima crisi economica e sociale, con record di inflazione e di omicidi, e con una fuga in massa all’estero di milioni di cittadini assolutamente inaudita per un Paese che semmai era stato storicamente un logo dove si emigrava. Anche dall’Italia: da cui una importante comunità di italo-venezuelani che si è ritrovata in pieno occhio del ciclone.

 

Come è stato possibile questo? Tanta è stata l‘attenzione che i media hanno dedicato agli eventi, tanto è stata carente l’analisi sulle motivazioni. Da una parte, coloro che avevano simpatizzato per la “speranza chavista” hanno spiegato tutto in chiave complottista: boicottaggio degli Stati Uniti, sabotaggi, disinformazione di media ostili, e simili. Dall’altra si è invece liquidato il tutto in chiave ideologica: un ennesimo fallimento del “comunismo”. Dall’altra ancora, c’è stata una spiegazione intermedia tutta basata sul crollo dei prezzi del petrolio.

 

Giornalista e saggista specializzato in America Latina, Maurizio Stefanini si è occupato largamente del caso venezuelano: da una biografia di Chávez apparsa a puntate sul Foglio, a vari saggi pubblicati da Limes e contributi per l’Atlante Geopolitico Treccani. La sua tesi è che tutte queste spiegazioni sono insufficienti. Risibile ovviamente la tesi complottista: ma anche un meccanico anti-comunismo non regge di fronte alla constatazione che in America Latina governi ideologicamente affini al chavismo hanno invece ottenuto buoni risultati economici. In particolare, la Bolivia di Evo Morales. D’altra parte il libro dimostra con dati e grafici come più grave ancora del crollo dei prezzi del petrolio sia stato quello della produzione.

 

Insomma, più che proporre tesi c’è da ricostruire i fatti. L’idea suggerita dal libro è alla fine che il chavismo sia nato soprattutto come reazione a certi problemi che in Venezuela c’erano da sempre, e che però invece di risolvere ha aggravato. Ma è una tesi, appunto, suggerita più gridata. Lo scopo dell’autore è più ancora quello di presentare i dati, per permettere al lettore di farsi una idea da solo.

 

Adiós Venezuela. La fine del chavismo da Maduro a Guaidó (Paesi Edizioni, 15 euro)

 

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Video suggerito e commentato (in inglese e italiano, 2 minuti):

ONU e Nuove Tecnologie: Vera sfida per Guterres – UN and New Technologies: Real challenge for Guterres