Foto: Copertina della Guida. Da sinistra verso destra Manlio Di Stefano, Luigi Maria Vignale, Katia Anedda. 

 

Tra i compiti del Gruppo di Pressione della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) c’è anche quello di tutelare il diritto a una corretta assistenza legale: un obiettivo determinante per la nascita di un nuovo o ed efficiente Stato Sociale. Questa volta parliamo dell’iniziativa promossa dalla Farnesina intesa a tutelare il diritto degli italiani arrestati all’estero: diritto di chiedere e ottenere un’adeguata assistenza da parte della nostra rappresentanza diplomatica. Tutti colo che sono interessati a seguire e a collaborare alle battaglie sociali sono invitati a iscriversi al GRUPPO DI PRESSIONE REA su Facebook (vedere video allegato).

 

 

Sono una cinquantina di pagine realizzate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Parliamo di Detenuti Italiani all’Estero, una guida pratica all’assistenza consolare. “Nel mondo”, sostiene Luigi Maria Vignale, Direttore Generale per gli italiani all’estero e le politiche Migratorie, “si contano purtroppo oltre due mila cittadini italiani detenuti. La maggior parte sconta la pena in Paesi dell’Unione Europea; molti altri sono reclusi nelle carceri di Paesi spesso lontani, dove alla privazione della libertà personale si aggiungono non di rado serie difficoltà, come la non conoscenza della lingua, della cultura e del diritto locale. E le stesse condizioni di detenzione in alcuni casi possono rivelarsi particolarmente dure, ad esempio per l’impossibilità di ricevere cure mediche appropriate in caso di necessità, per non menzionare il disagio psicologico provocato dalla lontananza dei propri cari”.

 

Per Manlio Di Stefano, Deputato 5 Stelle e Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, “l’opinione pubblica del nostro Paese non conosce a fondo la realtà dei cittadini italiani detenuti all’estero e non immagina quanto possa essere duro il regime carcerario in tanti Paesi. Alcuni casi suscitano l’interesse dei mezzi di informazione  e giungono alla ribalta dei media nazionali o locali, ma in generale si tratta di storie molto poche conosciute”. Tra le più soddisfatte per questa iniziativa figura certamente Katia Anedda, Presidente della Onlus ‘Prigionieri del Silenzio’ che da molti anni segue gli italiani arrestati all’estero. “Si tratta”, dice, “di una guida che riporta i diversi suggerimenti forniti nella brochure di Prigionieri del Silenzio e sapere che siamo stati noi come associazione a dare il vero input a realizzarla,  come da audizione tenuta al Senato il 9 aprile scorso”. Di seguito riportiamo, in estrema sintesi, i contenuti della Guida.

 

Assistenza ai connazionali detenuti all’estero. Cosa l’Ambasciata e il consolato possono fare, il consenso del detenuto, le condizioni carcerarie, i sussidi, i contatti con i familiari.

L’assistenza legale (il legale di riferimento, le vicende giudiziarie).

L’estradizione e trasferimento delle persone condannate (l’estradizione, l’estradizione nei Paesi dell’Unione Europea e il mandato di arresto europeo, il trasferimento delle persone condannate, il trasferimento delle persone condannate nei Paesi membri dell’UE)

Cosa l’Ambasciata e il Consolato non possono fare

Dopo la scarcerazione

Domande frequenti

Appendice statistica

Appendice normativa

Guida realizzata dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratori
Ufficio IV Coordinamento:
Coordinamento: Ambasciatore Massimo Branciforte
Redazione: Cons. Leg. Antonio Poletti, Seg. Leg. Irene Pastorino Olmi, Seg. Cons. Giuseppe Di Muro.
Illustratore: Marco Lanzafame
Nota. Nell’introduzione della guida si può leggere: La presente pubblicazione è stata realizzata quale fonte di riferimento e di informazione a carattere generale. Non deve essere considerata legalmente vincolante o in qualsiasi modo sostitutiva di atti normativi. Le posizioni in essa espresse sono da riferire all’autore della pubblicazione e non riflettono necessariamente quelle del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione Internazionale.
In verità appare un po’ strano l’affermazione che le posizioni non riflettono necessariamente quelle del Ministero degli Esteri visto che la pubblicazione è stata prodotta e presentata dal Ministero.
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Vedere video sugli obiettivi del Gruppo di Pressione REA