Foto: Antonio Provenzano (a sinistra) e Antonio Diomede

 

In allegato si rimette la comunicazione AGCOM relativa all’avvio del procedimento per l’avvio del piano LCN e connesse modalità di attribuzione ai sensi dell’articolo 1, comma 1035, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, modificato dall’articolo 1, comma 1109, della legge 30 dicembre 2018, n. 145. In pratica si tratta del “colpo gobbo” che fecero il Governo Gentiloni e poi 5 Stelle per togliere  dalle mani della Magistratura Amministrativa (TAR e Consiglio di STATO) la questione dei diritti acquisiti dalle emittenti storiche ex analogiche  al piazzamento LCN sui numeri dal 7 al 20 del telecomando anziché essere emarginate ai numeri alti e altissimi che ha comportato  perdite di ascolti, pubblicità e fatturato fino a portarle  in alcuni casi al fallimento.

In soccorso della tesi allora sostenuta dalla REA venne la sentenza del TAR che annullava la Delibera 366/10/CONS obbligando AGCOM a rivedere qualcosina con la Delibera 237/13/CONS  ma SOSTANZIALMENTE lasciava inalterata la numerazione della 366/10/COS confermando la penalizzazione delle locali  in favore dei grossi gruppi editoriali. La diatriba è proseguita nel Consiglio di Stato  con  la nomina del Commissario ad acta al quale fu impedito di esprimere il proprio parere con un pesantissimo intervento politico che portò nuovamente a consegnare la questione nuovamente nella mani dell’AGCOM in forza di legge.

Questa la breve storia (in realtà  molto lunga e complessa) ed oggi dopo dieci anni di durissime battaglie sindacali e giudiziarie, come se nulla fosse accaduto, AGCOM torna a prenderci in giro (leggete la lettera) chiedendoci se per caso, visto e considerato che è trascorso tanto tempo e che  le numerazioni si sono consolidate, “ risulta utile ai fini del procedimento in oggetto la prevalenza dell’interesse da parte dei FSMA al mantenimento della numerazione attualmente in assegnazione (effettuate in base alla Delibera n. 366/10/CONS) ovvero alla revisione delle modalità di attribuzione dei numeri con conseguente modeifica delle attuali assegnazioni”. 

A questo punto diteci voi cari editori cosa dobbiamo rispondere a questi signori. Noi non abbiamo più parole per esprimere la nostra indignazione. Tuttavia inviateci il vostro parere in modo da poter rispondere con tutta la forza della ragione che possediamo.

Antonio Diomede (Presidente della REA Radiotelevisioni Europee Associate – REA)

 

 

 

Spett.le R.E.A. RadioTelevisioni Europee Associate Via dei Pioppi 20, S. Cesareo 00030 – Roma

Oggetto: “Avvio del procedimento per l’aggiornamento del piano di numerazioneautomatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e relative modalità di attribuzione dei numeri”, avviato con delibera n. 456/19/CONS.

 

Con delibera n. 456/19/CONS del 27 novembre 2019, l’Autorità ha avviato il procedimento per l’aggiornamento del piano di numerazione automatica dei canali delservizio televisivo digitale terrestre (di seguito piano LCN) e delle relative modalità diattribuzione dei numeri, ai sensi dell’articolo 1, comma 1035, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, come modificato dall’articolo 1, comma 1109, della legge 30 dicembre2018, n. 145.

Pertanto, al fine di poter acquisire i necessari elementi di valutazione nell’ambito delsuddetto procedimento, si richiede a codesta Associazione di fornire la propria posizione, con riferimento alle società rappresentate, riguardo ai punti di seguito elencati nonché ogni più ampia considerazione circa il processo di aggiornamento del piano LCN e qualsiasi altra informazione ritenuta utile ai fini del procedimento in oggetto:

  1. a)  prevalenza dell’interesse da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi al mantenimento della numerazione attualmente in assegnazione (effettuate in base alla delibera n. 366/10/CONS) ovvero alla revisione delle modalità di attribuzione dei numeri con conseguente modifica delle attuali assegnazioni;
  2. b)  sussistenza dell’interesse da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi al mantenimento dell’attuale riserva di due archi di numerazioni specifiche per i servizi di media audiovisivi a pagamento;
  3. c)  sussistenza dell’interesse da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi alla destinazione di numerazioni specifiche per i servizi di media audiovisivi diffusi in alta definizione (HD), con la riserva di specifici archi di numerazione;
  4. d)  sussistenza dell’interesse da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi alla destinazione di numerazioni specifiche per i servizi di media audiovisivi in modalità simulcast e per le trasmissioni differite dello stesso palinsesto, con la riserva di specifici archi di numerazione.

Il termine fissato per rispondere alla richiesta di informazioni sopra indicata è di 60 giorni dal ricevimento della presente comunicazione.

Le risposte alla richiesta di informazioni, nonché ogni altra comunicazione, recanti ladicitura “Delibera n. 456/19/CONS” potranno essere inviate tramite PEC (posta elettronica certificata) all’indirizzo agcom@cert.agcom.it.

Eventuali chiarimenti in merito al procedimento in questione potranno essere rivolti alla dott.ssa Maria Cristina Giorgini (06 69644235 – mc.giorgini@agcom.it), Dirigentedell’Ufficio pluralismo e concorrenza nei servizi di media o alla dott.ssa Paola Savini (06 69644156 – p.savini@agcom.it), Funzionario dell’Ufficio pluralismo e concorrenzanei servizi di media.

Si comunica che, ai sensi del Regolamento in materia di accesso agli atti dell’Autorità, approvato con delibera n. 383/17/CONS, le risposte alla richiesta di informazioni dovranno contenere l’indicazione dei documenti o delle parti di documento da sottrarre all’accesso, accompagnata da motivazioni circostanziate relative alle specifiche esigenze di riservatezza. In mancanza delle predette motivazioni si considera accessibile la totalità dei documenti e delle informazioni inviate. Il soggetto che dovesse proporre di sottrarre in tutto o in parte dati o informazioni della propria comunicazione di risposta all’Autorità dovrà, altresì, inviare una versione accessibile della medesima documentazione.

Il Direttore Antonio Provenzano