Foto: Stefano Patuanelli (a sinistra) e Antonio Diomede

 

In allegato il testo della lettera di sollecito al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli affinché convochi il Tavolo TV 4.0. Sono ore decisive per la sopravvivenza dell’emittenza locale attaccata non solo dal corona virus ma anche dagli inevitabile sciacalli che circolano nel settore. Prima le frequenze, poi gli LCN, il DPR 146/17, ora una parte ‘ben appoggiata’ vorrebbero ottenere il 95% degli  80 milioni del fondo per il pluralismo dell’informazione. Se ciò accadesse il fallimento delle piccole e medie imprese è dietro l’angolo anche per l’azzeramento della pubblicità. Tutte le emittenti sono invitate a inviare all’indirizzo della segreteria del ministro la loro protesta, nonché a informare i parlamentari di propria conoscenza.  Si sta anche ipotizzando una trasmissione di protesta nazionale con collegamento in contemporanea di tutte le radio disponibili.

Antonio Diomede (Presidente della REA, Radiotelevisioni Europee Associate). 

 

Ministro dello Sviluppo Economico Sen. Stefano Patuanelli

Segreteria.ministro@mise.gov.it Tavolotv4.0@pec.mise.gov.it

p . c. Emittenti Locali – loro sedi

Oggetto: Emergenza corona virus – rinnovo richiesta convocazione d’urgenza Tavolo TV4.0

La sottoscritta associazione, stigmatizza il comportamento del dicastero da Lei amministrato per l’indifferenza perpetrata nei confronti dell’emittenza locale e delle sue rappresentanze rispetto al grido di aiuto richiesto per salvare il settore dal collasso totale per azzeramento della pubblicità come conseguenza del corona virus. Crediamo che tale drammatica situazione richieda una urgente convocazione del Tavolo TV4.0 per ascoltare il parere delle associazioni per comporre soluzioni unitarie. Si è detto che stiamo nella stessa barca; che dobbiamo remare tutti insieme, ma non vengono segnali positivi dal suo Governo e dal suo Dicastero nei confronti delle emittenti locali. Voci di corridoio riferiscono che sono state proposte provvedimenti indecenti, non accettabili ai fini di un indifferibile sostegno economico all’intero settore senza discriminazioni coerentemente con quanto annunciato dal Governo.

 

Nella precedente nostra del 17 marzo 2020, avevamo avanzato le nostre richieste che riepiloghiamo, ma non vorremmo che si prendano decisioni diverse per non subire il disturbo di doverci delle spiegazioni o per aprioristicamente introdurre soluzioni parziali o, ‘peggio ancora, soluzioni discriminanti basandosi sulla falsariga del criminale DPR 146/17 . Tuttavia ribadiamo il concetto che le risorse attualmente disponibili nel fondo per il pluralismo informativo, e quelle aggiuntive che il Governo vorrà mettere a disposizione, dovranno essere ripartite in modo equo, trasparente , proporzionato alla forza lavoro senza graduatorie di alcun genere.

 

Si fa presente che la questione epidemia corona virus, oltre che sanitaria, è ancor più grave per i risvolti negativi che potrebbe andare incontro l’attuale assetto pluralistico della comunicazione radiotelevisiva italiana fondato sul già precario equilibrio nella ripartizione delle risorse frequenziali disponibili. Non vorremmo che l’occasione corona virus fosse un ulteriore occasione per decimare l’emittenza locale sia da parte del Governo che della nota lobby della comunicazione confindustriale e del suo innominabile alleato.

 

Pertanto, la sottoscritta associazione REA – Radiotelevisioni Europee Associate, chiede al Presidente del Tavolo TV 4.0 urgentissima convocazione in video conferenza per esaminare i seguenti punti all’ordine del giorno:

  •   esame della contingente situazione economica del settore radiotelevisivo locale per via dell’azzeramento della pubblicità e conseguenti misure di sostegno;
  •   esame delle conseguenze causate dall’applicazione del DPR 146/17 e relativi provvedimenti di revisione per un pluralismo informativo democraticamente sostenibile;
  •   eventuale rinvio del programma di transizione al DVBT2
    Si rimane in attesa di cortese urgentissimo riscontro. Distinti saluti.Roma, 30 marzo 2020

 Il Presidente

Antonio Diomede