Foto: raccolta firme per le elezioni amministrative in Liguria. Riquadri: a sinistra Antonio Tamburrano, a destra Giancarlo De Salvo.

 

La REA (Radiotelevisioni Europee Associate) solo può accogliere con grande interesse e simpatia la presenza sulla scena politica di un nuovo movimento animalista. Se è vero che fino ad oggi il Gruppo di Pressione ( https://www.facebook.com/groups/508452549970758/?ref=share ) nato su Facebook su iniziativa di esperti e giornalisti che gravitano da anni intorno alla Rea ha avuto come scopo principale quello di promuovere il rilancio dello Stato Sociale, è anche giusto occuparsi dei diritti degli animali: si tratta di una questione di civiltà. Sia gli uomini che gli animali hanno tutti ugualmente diritto a vivere in maniera dignitosa. Per ora ci limitiamo ad augurare al Movimento ogni successo possibile ospitando questa intervista della dinamica giornalista Alma Daddario. Per il futuro speriamo di riuscire a rafforzare insieme il Gruppo di pressione che non è di nessuno ma di tutti che hanno una particolare sensibilità per la giustizia sociale (Rainero Schembri). 

 

Antonio Tamburrano, responsabile del Movimento indipendente e apartitico “Ora rispetto per tutti gli animali” per la regione Liguria, ci racconta l’amore e il rispetto verso gli animali, trasmessogli dalla madre sin da piccolo. Ha militato nel volontariato della Lipu, dove tuttora collabora per il recupero della fauna selvatica in difficoltà. Si confessa convinto vegano per etica animalista. Attualmente vive a La Spezia, dove lavora come consulente aziendale. Il movimento è nato nel 2017 come Movimento nazionale indipendente apartitico. L’ideatore e Presidente nazionale è Giancarlo De Salvo.

Quando ha deciso di aderire al movimento “Ora rispetto per tutti gli animali”, e perchè ?

Appena chiamato all’appello dal fondatore del Movimento, Giancarlo De Salvo, mi sono appassionato al suo grandioso progetto e alla possibilità di portare una voce fuori dal coro nelle stanze delle istituzioni dove vengono prese quotidianamente decisioni che regolano la vita di persone ed animali.

Trova che negli ultimi anni in Italia sia cresciuta una consapevolezza “animalista”, e ha riscontrato differenze…regionali ?

La consapevolezza “animalista” è sotto gli occhi di tutti. Basti pensare ad un tema tanto caro al Movimento quale quello dell’abolizione della caccia. La percentuale degli italiani che la vorrebbero vietare, è cresciuta in maniera esponenziale nell’ultimo decennio. Oggi ci si inorridisce a pensare che il collo di una giacca sia fatto con il pelo di un cane o di un gatto. Dieci anni fa quasi neppure ci si pensava. Ma c’è ancora tanto da fare a livello di sensibilizzazione perché tutti abbiano maggiore consapevolezza, dal nord al sud.

C’è una percezione diversa, secondo la sua esperienza, tra le generazioni, tra giovani e anziani per esempio, sul rispetto dovuto all’ambiente, sull’inquinamento, la caccia ?

Assolutamente si. I giovani, in buona parte, hanno cancellato quelle concezioni del passato basate sul fatto che gli animali siano al servizio dell’uomo. Il tema del rispetto degli animali, in quanto esseri senzienti, della conservazione dell’ambiente e la preoccupazione per il futuro del pianeta che rischia di essere soffocato dall’inquinamento, sono oggi consapevolezze alle quali i giovani guardano con attenzione cercando delle soluzioni concrete.

Se avesse il potere di legiferare, quali sono le proposte che porterebbe avanti nell’immediato, soprattutto tenendo conto del momento drammatico che stiamo vivendo ?

E’ proprio quello che stiamo vivendo che ci deve far riflettere sugli errori che abbiamo fatto e che, purtroppo, stiamo continuando a fare. Tutta la storia del Coronavirus, sembrerebbe proprio essere partita dal malato rapporto che l’uomo ha instaurato con la natura, soffocandola, schiacciandola e distruggendola. I “wet market” cinesi, potrebbero essere stati davvero il luogo di partenza di un virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Ecco, si dovrebbe partire proprio da qui. Instaurando un diverso rapporto tra l’uomo e la natura, un rapporto fatto di rispetto e non di prevaricazione. Tutti i disastri ecologici che hanno portato distruzione e morte anche in Italia, soprattutto negli ultimi anni, partono proprio dal mancato equilibrio che l’uomo ha negli anni stabilito con la natura. E questo equilibrio deve essere cambiato il più velocemente possibile.

 

Sarebbe più utile che ogni regione portasse avanti le proprie istanze e agisse in autonomia rispetto ad animali e ambiente secondo le criticità locali, o sarebbe meglio che ci fosse una “regia” centrale del governo ?

Per cambiare bisogna avere una visione unitaria. Il processo deve riguardare tutte le regioni con una regia unica. L’attuale Ministro dell’Ambiente, ad esempio, sta facendo qualcosa, ma è poco rispetto al lavoro che c’è da fare e al poco tempo rimasto. E pochi sono anche i suoi poteri. Purtroppo troppo spesso le Regioni lavorano per interessi locali che si scontrano con gli interessi nazionali e anche europei.

E’ importante e di utilità che “Ora rispetto per tutti gli animali” si proponga come movimento apartitico ?

Assolutamente si. Siamo un Movimento staccato ed indipendente da ogni altro partito. Il fallimento delle coalizioni politiche è sotto gli occhi di tutti. Se si vogliono portare avanti le proprie istanze, questo non può avvenire dovendo dar conto ad altri partiti in coalizione che, magari, hanno una visione completamente diversa sul tema del benessere animale. Abbiamo visto programmi politici dai quali i temi ambiente ed animali sono stati cancellati o modificati il giorno dopo che sia stata instaurata una coalizione politica. Questo per noi è inaccettabile.

 

Oltre alle proposte già presenti nel programma del movimento e riferite alla situazione nazionale, ci sono istanze che portereste avanti a livello europeo ?

Il programma è completo e ogni punto può essere discusso anche in sede europea. Ogni Paese europeo, chi più chi meno, ha gravissime lacune sotto il profilo ambiente e benessere animale. Speriamo un giorno di poter portare quel programma anche in Europa.

Cosa si augurerebbe per un futuro migliore per tutte le creature viventi sulla terra ?

Un’inversione di rotta su ambiente e benessere animale. Perché ora siamo sulla strada sbagliata. Ma abbiamo ancora tempo, anche se poco, per cambiare le cose.