Sostiene il grande scrittore americano Jeremy Rifkin nel suo libro ‘Il Sogno Europeo’: “Il sogno americano è in netto declino. Prometteva il benessere materiale in cambio del sacrificio, del duro lavoro e della disponibilità a rischiare: la realtà è che oggi negli Stati Uniti si lavora sempre di più ma si è pagati sempre di meno, il tempo non basta mai e le speranze in un futuro migliore sembrano dissolversi. Nel frattempo gli ‘Stati Uniti d’Europa’ hanno superato quelli dell’America e sono diventati la più importante economia del pianeta. Rispetto agli americani, gran parte dei cittadini europei gode di maggiori protezioni sociali, una più lunga aspettativa di vita, una migliore istruzione e più tempo libero, mentre povertà, criminalità, degrado sono meno diffusi. L’Europa è diventata un gigantesco laboratorio dove ripensare il futuro dell’umanità all’insegna dello sviluppo sostenibile, dell’integrazione fra persone e natura, della responsabilità collettiva. Una nuova e ardita visione all’altezza delle sfide poste dalla società globale,  forse un’alternativa vincente alla vecchia e appannata utopia americana. Un vero sogno europeo”. Il ‘Movimento Tutela Sociale’ crede in questo sogno, con il sostegno delle radio e televisioni locali raggruppate nella REA e la consulenza scientifica dell’Università Internazionale per la Pace di Roma. (Rainero Schembri)

 

Stato Sociale o Stato Privato? È la grande partita del secolo che i grandi schieramenti politici mondiali stanno giocando per i futuri modelli di vita. Il modello americano è perdente rispetto a quello europeo quanto a prestazioni sociali sia in termini di qualità che di estensione sui ceti sociali. L’Europa è perdente rispetto all’Italia e spesso ce ne dimentichiamo fino al punto da farci dettare Direttive, come quella delle vongole, davvero inaccettabile per la nostra cultura latina che passa dal nostro modo di vestire e di stare a tavola  al nostro modo di comunicare attraverso un sistema informativo estremamente dialettico e democratico con le 1500 radiotv locali sparse in ogni luogo del Paese rappresentando un modello unico al mondo.

 

Il pretesto per attaccare lo stato sociale italiano è sempre lo stesso. Italia preda della corruzione e della mafia che in parte potrebbe essere  vero se, ad esempio, si vedono.. certe leggi fatte a misura d’uomo come il DPR 146/17 che assegna centinaia di milioni a gruppi lobbistici della comunicazione. Però dire Italia sciupona con lo stato sociale in essere è una menzogna da sfatare una volta per tutte. Ad esempio, dire che il sistema sanitario italiano è troppo costoso da non potercelo permettere, se è vero che esistono abusi da eliminare è diabolico quando è mirato a instaurare un sistema sanitario privato come ci viene suggerito dall’estero.

 

È vero che il sistema   sanitario italiano costa circa il 9% del Pil, ma quanto a prestazioni assicurate a tutti, reddito individuale a prescindere, non teme confronti ne con quello privato americano ne con i modelli più o meno neoliberisti UE tranne quello francese. Infatti i sostenitori dello stato privato sullo stato sociale si guardano bene dal proporre dati relativi alla pubblica utilità. Preferiscono attaccare lo stato sociale sul comune pensare che è molto costoso con quei 3000 miliardi spesi dagli Stati della UE provenienti da tasse e contributi obbligatori versati da lavoratori e imprese su cui vorrebbero mettere le mani privatizzando più possibile. Ma la nuova compagine governativa Italiana da che parte sta? Lo vedremo nei prossimi giorni con il Decreto Sostegno. Il titolo promette bene salvo poi a verificare se si vuole sostenere lo stato sociale di tutti o i soliti pochi.