Foto: nei riquadri Emilio Doria (a sinistra) e Carlo Alberto D’Alatri (destra). 

 

La nascita di una Nuova Era Sociale dipende anche dalla capacità dei singoli di collaborare su progetti specifici e impegnativi dal punto di vista culturale. Questa scintilla è scattata, ad esempio, tra Carlo Alberto D’Alatri ed Emilio Doria. D’Alatri è  autore, compositore e umorista. Inoltre, scrive e si esibisce per i più noti esponenti della comicità italiana. È stato direttore artistico e fondatore nel 1989, insieme a Raffaele Polese e Massimo Guelfi, dell’Acquofono Club, tempio per oltre vent’anni del cabaret capitolino. Invece Emilio Doria è un giovane e promettente scrittore, autore del volume ‘Le pagine della nostra vita’ (vedere l’articolo scritto su di lui dal Professore Giuseppe Dodi su Punto Continenti (http://puntocontinenti.it/?p=18220). I due si sono casualmente incontrati ed è nata una bella iniziativa. Ma lasciamo raccontare questa esperienza direttamente da D’Alatri. (Rainero Schembri, Coordinatore del Movimento Tutela Sociale).

 

Racconto di Carlo D’Alatri.

Ero a Via Asiago nella sede di RADIO 2 RAI in attesa di registrare il mio intervento nel programma di Greg & Lillo “610” e come succede per tutte le attese, mi stavo annoiando un pò. Sbirciavo qua e la tra i salottini in cerca di qualcosa da fare o da leggere, quando ad un certo punto mi è capitato davanti agli occhi il libro di Emilio Doria “Le pagine della nostra vita”. Non so francamente come sia arrivato lì e non so neanche il perchè ma ho avvertito una strana attrazione.
A volte ho l’impressione che i libri parlano al cuore, chiamano e ti chiedono di essere letti. Era un caso di questi: ho cominciato a sfogliarlo e ho capito immediatamente che si trattava di un linguaggio rapido, travolgente, istintivo e immensamente profondo (devo dire che preso dalla lettura per poco non saltavo la registrazione). Rimasi talmente affascinato da quest’opera che continuai a sfogliarla e sfogliarla fino all’ incredibile sorpresa: il libro era pubblicato dalla  Casa editrice Pragmata, la stessa che aveva pubblicato qualche mese prima il mio volumetto di neologismi “Come si dice quando”.
Una volta a casa ho subito chiamato la Pragmata chiedendogli di farmi conoscere l’autore; loro molto gentili, ci hanno messo in contatto, e come succede nelle storie più belle, io ed Emilio abbiamo parlato molto e sentito un grande affiatamento, una vicinanza di vedute, di sensazioni, di emozioni e sopratutto una voglia di collaborare. L’idea di estrapolare dal libro alcune liriche adatte ed innestarle in una musica creata apposta ci è piaciuta tantissimo ed in breve tempo è nata la canzone Un bicchiere d’oro.

Mi hanno colpito, ad esempio, queste parole di Doria: “L’ombra che il nostro corpo delinea sul muro o al suolo ci è propria, ci assomiglia perfettamente e ci accompagna sempre. A volte la sensibilità d’animo, quando molto accentuata, può divenire una presenza costante al nostro fianco come un’ombra e, anche quando vorremmo restare soli con i nostri pensieri, dobbiamo fare i conti con tale inscindibile compagna. E, così, la nostra lotta di affermazione, la vita, si esplica in una espressione duale che spesso si scinde per far prevalere ora una parte ora l’altra”.

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Dei seguito riportiamo il brano Un bicchiere d’oro, frutto della collaborazione tra D’Alatri e Doria. Punto Continenti augura ogni successo ai due autori.