Foto: Gualtiero Crozzoli (a sinistra) con il fratello Gianni

 

Gualtiero Crozzoli ha avuto il coraggio e l’abilità di raccontare nel libro autobiografico la sua vita umana, professionale e familiare. Ha fatto quello che tutti sogniamo di fare o quello avremmo voluto che lo avessero fatto i nostri genitori. Quanti di noi, infatti, una volta che abbiamo perso il padre, la madre e altri familiari, veniamo assaliti da una montagna di interrogativi sul nostro passato senza avere più la possibilità di chiederlo a qualcuno che è stato testimone diretto.

 

Certo, non tutti possono vantare una vita così piena di sorprese, di fatti incredibili, di situazioni per certi versi paradossali e assurdi, come quelli vissuti da Crozzoli. Il nostro Gualtiero, infatti, non è un semplice artigiano: è una tipica espressione, in senso positivo, del cosiddetti popolo di santi, poeti e navigatori. Intendiamoci, non è stato un santo in chiave religiosa, ma sicuramente una persona che nel gestire piccoli e grandissimi affari derivanti dalle sue molteplici invenzioni, ha sempre mantenuto un comportamento estremamente corretto, a volte ai limiti dell’ingenuità; non è stato un poeta alla Virgilio, ma sicuramente la scrittura del libro ‘Nel ciel si perdere l’essere mio’ denota una grande capacità di inserire la sua storia personale e quella familiare nella complessa storia vissuta dall’Italia negli anni del dopoguerra; infine, non è stato un navigatore stile Colombo (anche se ha fatto il militare in marina) ma ha ugualmente esplorato, spesso con grande successo, i confini dell’animo umano, della mentalità delle varie persone e anche della cattiveria, della vigliaccheria e della scorrettezza di tanti individui in circolazione.

 

Se proprio vogliamo prendere un modello di riferimento, possiamo dire, con le dovute proporzioni, che Crozzoli esprime un’indole leonardesca, sempre pronta a modificare, aggiustare e a inventare prodotti e sistemi. Forse neanche lui ricorda più i tanti suoi brevetti registrati. L’ultimo, e forse quello più importante, riguarda la realizzazione di un differenziale in miniatura perfettamente adatto agli automezzi a trazione elettrica.

 

Alla fine della lettura del libro di Crozzoli il lettore viene avvolto da due sensazioni diametralmente opposte: di fiducia e di sconsolazione. Da un lato tutti possiamo solo sentirci orgogliosi del fatto che l’Italia è formata da tanti piccoli Leonardi, che ottengono grandi successi all’estero, che vengono chiamati anche dalle multinazionali a risolvere dei problemi, che ricevono continuamente riconoscimenti per il loro impegno. La consolazione deriva dalla perenne constatazione che nel nostro Paese anche per un genio diventa quasi impossibile non solo realizzare ma addirittura presentare la propria invenzione: nessuno ha voglia di ascoltarti se non hai un ‘potente’ che ti legittima e presenta. E quando ti ascoltano, quasi sempre l’intenzione finale è quella di rubarti l’idea.

 

Leggere il libro di Crozzoli significa calarsi nella realtà dei piccoli eroi, dei quali normalmente nessuno legge e scrive niente, ma che poi sono alla base di ogni reale cambiamento sociale: senza questi piccoli eroi, senza le loro piccole ma fondamentali innovazione tecnologica, difficilmente il Paese potrà avviarsi verso una nuova era sociale.

 

Libro: Nel ciel si perde l’essere mio

Autore: Gualtiero Crozzoli

Finito di stampare nel mese di Aprile 2021

UniversItalia di Onorati

Via Passolombardo 421 Roma: Tel: 062026342

Email: editoria@universitaliarl.it– www.universitaliasrl.it

 

x x x x x x x

Videoclip La nuova era sociale (con traduzione in inglese)