Foto: Quirinale

 

Nel prossimo mese di febbraio tutti gli italiani saranno costretti ad assistere passsivamente per la tredicesima volta all’elezione di un nuovo Presidente della Repubblica. Formalmente la Costituzione riserva questo privilegio solo ai Deputati e Senatori, nonché  ad alcuni Delegati Regionali. Nella realtà concreta, a decidere chi deve essere il Capo dello Stato di 60 milioni di italiani residenti in Italia, senza contare quelli residenti all’estero che fanno ugualmente parte della Nazione italiana, sono una decina di capi partito.  È giusto che sia così? E, poi, è giusto che possa bastare il giuramento di osservanza della Costituzione senza che ci sia contemporaneamente anche l’impegno personale a tentare di soddisfare le principali aspettative della popolazione?  Insomma, è giusto che al comune cittadino non venga data alcuna possibilità di esprimere una preferenza nella scelta del nuovo Presidente?

 

Per il Movimento Tutela Sociale, un Movimento d’opinione promosso dalla REA  (Radiotelevisioni Europee Associate) in collaborazione con altre associazioni e organizzazioni, tutto ciò semplicemente non è giusto. Fatta questa premessa, è ovvio che per introdurre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, come previsto in un centinaio di Paesi democratici nel mondo (escludendo ovviamente i Paesi dittatoriali o a regime monarchico), occorre una riforma Costituzionale: quindi, non ci sono i tempi per realizzarla in vista della prossima elezione. Però qualcosa si può fare sin d’ora.

 

Occorre premere sui Grandi elettori affinché il prossimo Presidente della Repubblica sia innanzitutto una personalità molto sensibile alle tematiche sociali, come lo richiede drammaticamente il post Covid. Inoltre, la sua candidatura deve essere valutata sul piano della serietà, competenza professionale, onestà, correttezza personale, esperienze e conoscenze maturate anche all’estero e tra gli italiani residenti all’estero. Inoltre, è auspicabile che il candidato Presidente abbia anche una ragionevole capacità di mediazione abbinata a una marcata tenacia nel  perseguire (ovviamente nell’ambito dei poteri conferiti dalla Costituzione) alcuni obiettivi, soprattutto, sul piano della giustizia sociale. Se vogliamo concretamente indirizzare l’Italia verso una Nuova era sociale, occorre iniziare dalla testa, cioè, dal Quirinale. Tanto più che se c’è qualche insegnamento che la tremenda pandemia ha tramandato, esso riguarda l’assoluta necessità di ridurre drasticamente gli squilibri sociali garantendo a tutti una vita dignitosa. Insieme a un deciso rilancio dello Stato Sociale occorre, però, concentrarsi anche sulle questioni ambientali, sul ruolo dell’Italia in Europa e  sul coinvolgimento concreto di tutta la Nazione italiana, quindi anche dei milioni di italiani residenti all’estero.

 

Occorre Un Presidente dei cittadini che, in sintonia con le prerogative del Presidente del Consiglio, del Governo e del Parlamento, cerchi attraverso una laboriosa e incisiva opera di persuasione a incidere profondamente sull’assetto sociale dello Stato. A questo sforzo collettivo, promosso dal Movimento Tutela Sociale sono invitati a partecipare tutti i cittadini, associazioni e organizzazioni sensibili alle tematiche sociali, mediante suggerimenti, consigli, critiche e anche proposte di eventuali candidature. Su questo intendiamo aprire un grande dibattito pubblico. Scriveteci a: nuovostatosociale@gmail.com

Iscrivetevi Pagina Facebook: Movimento Tutela Sociale

 

OBIETTIVI DEL MOVIMENTO TUTELA SOCIALE 

7 DIRITTI CAPITALI 

01 – Diritto al Lavoro o al Reddito Universale

02 – Diritto a una sana Alimentazione

03 – Diritto allo Studio

04 – Diritto alla Casa

05 – Diritto alla Salute

06 – Diritto a un’Assistenza Legale Umanitaria  

07 – Diritto a Informare ed essere Informato

ALTRI OBIETTIVI 

08 – Tutela ambientale

09 – Rafforzamento del ruolo dell’Italia in Europa

10 – Valorizzazione del contributo degli italiani all’estero

x x x x x x

Videoclip del Movimento Tutela Sociale (con traduzione in inglese)