Nei riquadri: Bruna Augusto e Marcus Brancaglione

 

In Brasile Marcus Brancaglione  e Bruna Augusto (di origine italiana) sono quasi un mito: insieme sono riusciti a garantire ai poveri di un villaggio vicino alla città di San Paolo (Quatinga Velho) un concreto Reddito di base, grazie all’impegno di molti brasiliani e anche di stranieri. Ebbene, il Brasile è un grande Paese democratico governato da un regime Presidenziale. La sua storia è stata caratterizzata da diversi Presidenti con una fortissima personalità e di vari orientamenti politici: da Getulio Vargas (che aveva promosso il grande progetto conosciuto come Stato Nuovo) a Juscelino Kubitschek (fondatore della modernissima Capitale Brasilia), a Joao Goulart (autore di significativa riforme sociali), al grande economista Fernando Henrique Cardoso, al quale è succeduto il famoso Luiz Inacio da Silva (conosciuto in tutto il Mondo come Lula) fino all’attuale e controverso Presidente Jair Bolsonaro. In mezzo c’è stata anche una lunga dittatura militare, nonché una donna Presidente, Dilma Rousseff. Insomma, questo gigante multiraziale dell’America Latina ha visto di tutto e di qualsiasi colore politico. Ecco perché l’opinione di Brancaglione e Pereira sugli obiettivi del Movimento Tutela Sociale (promosso dalla REA, Radiotelevisioni Europee Associate e diverse associazioni collegate) e sulla volontà di portare al Quirinale un Presidente fortemente impegnato nel sociale appare decisamente di grande interesse: ogni visione proveniente dall’esterno va sempre tenuta nella massima considerazione come ulteriore fonte di riflessione. (Rainero Schembri, Coordinatore MTS). 

 

Abbiamo appreso che in Italia il prossimo febbraio il parlamento eleggerà un nuovo Presidente della Repubblica. Leggiamo anche che il Movimento di Protezione Sociale sta cercando di indurre il Parlamento a scegliere una persona molto sensibile alle questioni sociali. Si tratta di un impegno ampiamente condivisibile. Per quanto ci riguarda, possiamo dire che in base all’esperienza e alla storia del Brasile,  la scelta di un Presidente con una particolare sensibilità per le questioni sociali appare fondamentale soprattutto per quattro ragioni:

 

1 – La creazione di una Nuova Era Sociale non può prescindere da un forte sostegno da parte del Presidente della Repubblica. E’addirittura una questione simbolica, di immagine. Se non si sente impegnato il Capo dello Stato chi lo dovrebbe essere?

2 – Sul piano internazionale, solo una figura esemplare, che ha contrastato nel proprio Paese la violenza, i monopoli, gli sfruttamenti, gli squilibri sociali, ha le carte in regola per spingere altri Paesi e altri Presidenti ad accordarsi su progetti di sviluppo sociale su scala planetaria;

3) – Un Presidente senza una forte sensibilità per il sociale può anche essere un grande tecnico con consistenti capacità manageriali ma alla fine creerà solo un deserto per quanto riguarda i rapporti umani, alimentando gli egoismi e gli interessi particolari. E così, nel disinteresse generale, alla fine sarà solo lui a comandare.

4) Un Presidente dinamico e intraprendente deve essere ‘autorevole’ ma non ‘autoritario’. Come diciamo in Brasile, Democracia sempre mais, e nunca menos, porque Ditadura nunca mais (Democrazia sempre di più e mai di meno, perché dittatura mai più).

 

In Brasile, come probabilmente in gran parte del mondo, c’è attualmente una grande sfiducia verso la politica. Purtroppo di grandi statisti impegnati nel sociale non si vedono. Non ci sono, in ogni caso, modelli da esportare. Ovunque registriamo malversazioni e latrocini che possono diventare anche genocidi. Di fronte a questo quadro desolante siamo tutti impotenti. I poveri hanno bisogno di bere e mangiare, non di chiacchiere o fucili. Purtroppo nel mondo l’idea di fare felice il tuo fratello è diventato un obiettivo vecchio, superato. Al massimo ci si chiede dove è finito il mio fratello? E poi viene la domanda cruciale, l’unica che conta veramente: come posso arricchirmi?

 

Come diverse altre persone nel mondo, stiamo lottando nel nostro piccolo per garantire a un certo numero di brasiliani un reddito sufficiente per vivere una vita dignitosa. Naturalmente, facciamo quello che possiamo e quello che la nostra coscienza ci impone di fare. Quello che ci conforta è sapere che in vari Paesi del mondo molte altre persone stanno facendo lo stesso. Ed è proprio per questo motivo che ci siamo collegati e collaboriamo con il Movimento Tutela Sociale, un Movimento d’opinione promosso inizialmente da un gruppo di amici italiani ma che ora si sta espandendo in diversi Paesi. Del resto, non poteva essere diversamente: per fortuna il desiderio di stare dalla parte degli ultimi non è lusso snobistico ma rimane ancora un sentimento Universale.

 

Videoclip del Movimento Tutela Sociale (con traduzione in portoghese)