Nel riquadro: Gianni Giampietro

 

Parlare e scrivere di problemi sociali non è poi così complicato. Difficile è impegnarsi sul terreno concreto. E’ quello che in questo momento sta cercando di fare Gianni Giampietro e che il Movimento Tutela Sociale, promosso dalla REA (Radiotelevisioni Europee Associate) e altre associazioni impegnate nel sociale, appoggia con convinzione. Si tratta di un’iniziativa popolare, nata dal basso e avviata da parte di un gruppo di persone (ormai sono migliaia) che vive il dramma causato della legge Fornero sull’allungamento dell’età pensionabile. Modificarla significa avviare un passo decisivo verso una Nuova Era Sociale. Ma chi è è Gianni Giampietro? è semplicemente un lavoratore che si trova in una situazione difficile come tanti altri. Ha 61 anni, ha  lavorato per circa 8 anni in Svizzera  poi 30 anni in un famoso albergo a 5 stelle a Roma come Barman.  Tre  anni fa hanno hanno chiuso la catena di hotel e licenziato oltre 700 persone. Ormai è troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per andare il pensione: il classico, come si suol dire con un francesismo, ‘trombato’, come tantissimi altri cittadini  di questi tempi. Da aggiungere che lo Stato da 3 anni non gli dà nemmeno 1 euro,  mentre sostiene migliaia di persone che forse avrebbero meno diritti di lui. E per restare in aria di francesismi non possiamo certamente lavarci le mani dicendo “c’est la vie”. Ma leggiamo l’articolo che ci ha inviato e che volentieri pubblichiamo (Rainero Schembri, Coordinatore del MTS). 

 

Insieme all’amica Vincenza Medici siamo gli organizzatori di vari sit-in  che si terranno in molte citta’ italiane il 18 settembre, per la maggior parte davanti le prefetture,  ad eccezione di Firenze (si svolgerà in piazza sant’Ambrogio), Roma (piazza Montecitorio) e Venezia  (Campo San Geremia). Queste manifestazioni sono organizzate per sensibilizzare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e tutto il Governo per dire BASTA ALLA LEGGE FORNERO.  Chiediamo semplicemente che si vada in pensione con 41 anni di contributi oppure con uscita flessibile dai 62 anni, come già avviene in molti altri Paesi europei. Siamo stanchi e sfiniti e non vogliamo assolutamente che a pagare siano sempre gli stessi con la solita storiella ormai ripetitiva e snervante  che non ci sono i soldi.

 

I soldi sono i nostri accumulati in oltre 40 anni di contributi, pagati e strapagati. Ormai dire non ci sono i soldi solo per le pensioni é un gioco a cui non vogliamo partecipare  quando per esempio vediamo che i soldi si trovano  in 10 minuti con un semplice e sbrigativo decreto che sposta da 160 mila euro a 240 euro lo stipendio annuale dei dirigenti della privacy.  Ma ci sono altri mille esempi che si possono citare, tra cui la mia piccola storia personale: una mattina vedendo sui social una quindicinali Gruppi con migliaia e migliaia di iscritti, ho deciso di iscrivermi anch’io. Purtroppo, presto ho verificato che perlopiù erano solo commenti,  diciamo chiacchiere da bar.  Allora mi sono chiesto perché non unire tutti questi gruppi e trasformare quelle chiacchiere in qualcosa di molto più concreto. Cioè, uscire dal web e portare tutte quelle insoddisfazioni nelle piazze per far sentire la nostra rabbia condivisa.  Da quella mattina ho iniziato a fondare il gruppo QUOTA 100 NOI DEL 1960.

 

Ebbene, proprio da qualla mattina gli iscritti sono costantemente aumentati, raggiungendo presto migliaia. Da quel momento ho cominciato a contattare tutti gli amministratori degli altri gruppi chiedendo di unirsi a noi e di condividere un’obiettivo comune da postere nelle piazze. Molti mi hanno risposto, naturalmente alcuni hanno detto di No. Con quelli che, invece, hanno detto di Sì,  abbiamo iniziato un gemellaggio per uscire dal web e andare a portare la nostra voce nelle piazze. Ho, quindi, organizzato insieme a Vincenza e altri 2 amici un primo sit-in a ROMA  il 24 giugno  che si è svolto con una discreta visibilità e a  cui hanno aderito anche rappresententi sia sindacali come Roberto Ghiselli della CGIL e Domenico Proietti della UIL, sia politici come la Senatrice Bianca Laura Granato del Gruppo misto ex 5 Stelle.  Dopo quel sit-in, con una fatica enorme abbiamo cominciato a organizzare i sit-in del 18 settembre in molte città italiane (si svolgeranno dalle ore 10.00 alle 13,00), nella maggior parte dei casi  davanti alle prefetture.

 

Tutti che condividono i nostri obiettivi (partiti,  confederazioni sindacali, enti, movimenti e singoli cittadini) sono ugualmente invitati a darci una mano e a lottare  insieme per una causa che poi è la causa di tanti lavoratori.  Per il sit-in del 18 settembre a Roma in Piazza Montecitorio, oltre a Ghiselli, Proietti e Granato pertecipertà anche il segretario del PC Marco Rizzo. Ci aspettiamo, comunque, anche tante altre personalità che debbono confermare la loro presenza. Stiamo contattando anche diverse tv e giornali locali nella speranza che il nostro evento abbia una risonanza nazionale. Ma veramente importante è che ci sia una massiccia presenza di lavoratori.

 

Calendario delle manifestazioni

(tutti i sit-in si svolgeranno il 18 settembre dalle 10 alle 13)

Milano (Prefettura)

Venezia (Campo San Geremia)

Torino (Prefettura)

Alessandria (Prefettura)

Perugia (Prefettura)

Firenze (Piazza Sant’Ambrogio)

Roma (Montecitorio)

Latina (Prefettura)

Bari (Prefettura)

Palermo (Prefettura)

Catanzaro  (Prefettura)

Sassari (Prefettura)