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Foto: sullo sfondo di Siena il manifesto elettorale per le suppletive di Marco Rizzo in gara con Enrico Letta Segretario del PD

 

A tenere accesa la fiamma del Partito Comunista Italiano è certamente Marco Rizzo, torinese, laureato in scienze Politiche, dal luglio del 2009 Segretario Generale del Partito Comunista. In passato è stato anche deputato (1994-2004) ed europarlamentare. Dal 2008, con il mancato superamento dello sbarramento del 4% da parte de La Sinistra l’Arcobaleno, Rizzo è diventato un fervido sostenitore di un nuovo Partito Comunista, fortemente alternativo al Partito Democratico. Questa scelta ora trova la sua materializzazione alle elezioni suppletive del 4 ottobre che vedrà Rizzo in gara nel collegio senese (occupato precedentemente da Pier Carlo Padoan) direttamente con Enrico Letta Segretario del PD. Molti giornali hanno definito Rizzo l’ultimo comunista del Pianeta: ebbene, il Movimento Tutela Sociale, un Movimento d’opinione internazionale, quando sente la parola ‘ultimo’ è sempre attratto e incuriosito. Quindi, abbiamo deciso di porre a Rizzo tre domande precise su Pensioni, Libertà d’informazione e Nuovo Presidente della Repubblica. (Rainero Schembri, Coordinatore MTS).  

 

Lei parteciperà il 18 settembre davanti a Montecitorio a Roma alla manifestazione popolare indetta in 12 città contro la legge Fornero. Cosa ci può dire su questo argomento?

Parliamo di un tema molto importante, quello della previdenza pubblica. Del resto prima o poi tutti diventeremo anziani. Ebbene, nel corso della nostra attività lavorativa,  ci siamo preoccupati di pagare i contributi necessari per la pensione. Il problema è che oggi stiamo attraversando un cambiamento profondo in materia di pensioni: da una sistema di previdenza pubblica stiamo passando a un sistema privatizzato. Un processo che riguarda, a dire la verità, anche molti altri settori, tra cui quello bancario. Oggi le banche non sono più quelle che prestano denaro alle famiglie, alle piccole imprese, agli artigiani, ai commercianti. Oggi le banche offrono ‘prodotti’. Ad esempio, polizze pensionistiche private e polizze sanitarie.

 

Quello delle pensioni è certamente un settore enorme. Adesso stanno, ad esempio, per cancellare Quota 100. Su questo delicato argomento  gli scontri politici tra centrodestra e centrosinistra sono nella realtà finti. Lo dimostra lo stesso Salvini che dopo avere tuonato contro queste decisioni si è gradualmente allineato ai voleri del Governo Draghi. Ed è per questo che tante persone hanno cominciato  a organizzare una protesta alla quale parteciperò di persona a Montecitorio, avendola direttamente o indirettamente anche favorita con l’aiuto di diversi amici.

 

Lei è consapevole che tutta l’informazione locale, giornali, radio e televisioni, vive un momento di profonda crisi a causa anche di alcune leggi fortemente penalizzanti? La preoccupa questa situazione?

Come si forma il nostro pensiero e la nostra opinione sulle varie vicende? Si parla con un amico, con la moglie, si va a scuola, al posto di lavoro, al bar. Ma come nascono e si maturano le idee di queste diverse persone? E qui entra in gioco l’informazione, che è fondamentale. Chi ha in mano le chiavi dell’informazione ha in mano la chiave del nostro pensiero. Tutti coloro che contribuiscono alla formazione del nostro pensiero lo hanno maturato attraverso i giornali, la rete, le televisioni e l’intero sistema informativo.  Il problema è che le maglie dell’informazione si stanno restringendo notevolmente. Anche nel campo delle notizie c’è, infatti, una globalizzazione e concentrazione nelle mani di pochi, quando dovrebbe accadere esattamente il contrario.  Per questo siamo in tanti ad essere molto preoccupati per il futuro della libertà d’informazione.

 

Come vede l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica?

Oggi la società si sta evolvendo rapidamente e nella rapidità le persone hanno un loro ruolo. La storia e le vicende umane hanno sempre visto soggetti capaci di determinare certe azioni.  L’elemento della personalizzazione ha, quindi, una sua validità, e non solo nella politica ma anche nella vita quotidiana. Attualmente siamo nel semestre bianco del Presidente della Repubblica e, di conseguenza, appare normale che si valuti il protagonismo della singola persona. Non dimentichiamo, poi, che il Presidente ha un potere non indifferente: è il comandante dell’esercito, il capo della magistratura, indirizza i servizi segreti, ha il potere di costituire Governi e di dare  l’incarico a formare nuovi Governi. In Italia il Presidente della Repubblica ha un potere significativo.

Negli anni si è molto discusso se era opportuno eleggere direttamente o meno il Capo dello Stato. Io penso che in generale si debba tenere conto della voglia di cambiamento della società: una società che non sopporta più quello che sta accadendo ma non vede sbocchi. E quando non si vedono sbocchi, si pensa e ci si illude che si possa avere una persona in grado di compiere da sola una svolta. Ma una svolta priva di idee, prospettive e visione è molto difficile che possa compiersi. Detto ciò non c’è dubbio che in passato alcuni personaggi significativi nel campo della storia, della politica, dell’economia hanno dato le ‘gambe’ alle idee.

Stiamo sicuramente attraversando un passaggio difficile e cruciale: io sono un marxista e ho un’idea precisa dei rapporti di forza esistenti nella società e tra le persone che muovo le cose e le questioni. Quindi faccio affidamento su alcuni singoli uomini ma con una visione laica, nella consapevolezza che l’elezione del prossimo Presidente avverrà in un momento molto difficile che segnerà il futuro del nostro Paese

 

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Videoclip del Movimento Tutela Sociale