Nel riquadro il segretario generale del sindacato Libersind – Confsal Giuseppe Sugamele

 

Il Movimento Tutela Sociale insieme ai grandi avvenimenti a carattere nazionale e internazionale segue con grande attenzione anche le problematiche locali che riguardano direttamente le istituzioni e i lavoratori. E’ il caso di quello che sta avvenendo al prestigioso teatro lirico di Cagliari e che vede come protagonista il sindacato Libersind-conf.sal che ha deciso di promuovere uno sciopero per il 27 – 28 ottobre. La decisione fa seguito alla dichiarazione dello stato di agitazione ai sensi della legge 300 del 1970. Il sindacato ha annunciato, altresì, ulteriori 50 ore di astensione dal lavoro che verranno comunicate settimanalmente fino al 31 dicembre 2021. A motivare queste decisioni è il mancato accoglimento delle richieste avanzate alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, nel quadro della vertenza avviata con la stessa, in merito alle conseguenze dell’entrata in vigore del D.L.127/2021 che, a giudizio del segretario Generale Giuseppe Sugamele, “discrimina fortemente i lavoratori che non siano in possesso di certificazione verde da vaccino o da guarigione” . Ma ecco cosa riporta testualmente il comunicato della Libersind-Confsal. (Rainero Schembri, Coordinatore MTS).  

 

Siamo ben consapevoli del disagio che si ripercuoterà sugli spettatori del Teatro Lirico di Cagliari e ci rammarica che siano questi ultimi a doverne sopportare le conseguenze. Abbiamo in ogni modo tentato di ragionare insieme alla direzione della fondazione per trovare soluzioni condivise e nel pieno rispetto delle regole, che, in seguito all’entrata in vigore del D.L.127/2021 ne alleviassero le conseguenze estremamente gravose per alcuni lavoratori.  Questo decreto discrimina fortemente i lavoratori che non siano in possesso di certificazione verde da vaccino o da guarigione. Ai suddetti lavoratori viene intimato di possedere un green pass per poter accedere al posto di lavoro. Tale certificazione può, per loro, essere originata solo dalla effettuazione di tamponi ogni 48 ore.

 

Il sindacato rigetta il concetto che queste spese siano a carico del lavoratore. Esse sono, a tutti gli effetti, spese finalizzate alla sicurezza nel posto di lavoro e devono quindi, a nostro avviso, essere a carico del datore di lavoro.
Ciononostante, il sindacato ha proposto formule alternative per non gravare sul bilancio della fondazione ma che al tempo stesso non tocchino l’ordinaria retribuzione dei dipendenti o i loro istituti già maturati. Il sindacato ritiene altresì che la logistica relativa alla effettuazione dei tamponi possa essere a carico della fondazione in locali della stessa o relativamente vicini alla sede di lavoro. Il sindacato ritiene inoltre insopportabile l’invasività di alcuni fra questi test, ha quindi richiesto che tali tamponi fossero in alternativa salivari (pcr) o i meno invasivi sul mercato (nasali di ultima generazione) non rinofaringei.

 

Dopo un iniziale confronto con il sovrintendente sembrava che le nostre proposte fossero state valutate come percorribili e ci veniva detto che era però necessario un passaggio con il CDI. Il consiglio si è riunito nella giornata del 14 c.m. e da quel momento nessuna comunicazione ci è pervenuta. Spiace notare che comunicazioni circa iniziative riguardanti la materia siano intercorse con la R.S.U. (doverosamente!) ma non si sia sentita l’esigenza, anche solo per correttezza istituzionale, di informare anche la scrivente OS, che allo stato attuale è la maggiormente rappresentativa per iscritti che incorrono nelle problematiche sopra esposte.

 

Dopo aver proclamato lo stato di agitazione, nessun tentativo di incontro è stato posto in essere, da parte dell’azienda, finalizzato alla soluzione del problema. Molti lavoratori della fondazione non hanno presentato il green pass dall’entrata in vigore del D.L. 127/2021. La fondazione ha comunicato ai lavoratori interessati che uno spazio verrà adibito, al momento solo nella giornata di giovedì p.v., alla effettuazione di tamponi, da parte della CRI al prezzo di 16 euro (1 in più del prezzo calmierato per le farmacie). Prendiamo atto che contestualmente, la stessa CRI effettua tamponi gratuiti all’interno della stazione ferroviaria di Cagliari.

Per quanto finora esposto, siamo con la presente, a chiedere un incontro con il presidente della Fondazione, nonchè Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, per valutare se vi sia una volontà politica di raggiungere un’intesa.
Confidiamo che questa richiesta venga accolta e consenta di raggiungere una soluzione nel lasso di tempo che ci separa dal 27 ottobre, al fine di evitare il disagio agli spettatori.

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Videoclip del Movimento Tutela Sociale