Nel riquadro il Presidente REA Antonio Diomede

Riportiamo di seguito l’articolato documento elaborato dalla REA (Radiotelevisioni Europee Associate) presieduta dall’Ing. Antonio Diomede e riguardante il possibile salvataggio delle emittenti locali. Al centro dell’attenzione del documento si trova la consultazione sulla procedura di assegnazione della frequenza multimediale n. 12 del Piano Nazionale Assegnazione Frequenze (PNAF di cui alla Delibera 407/21/CONS).

per conoscenza

Autorità Garanzie nelle Comunicazioni

agcom@cert.agcom.it

Autorità Garanzia del Mercato e Concorrenza

protocollo.agcm@pec.agcm.it

Presidente della Repubblica Prof. Sergio Mattarella Palazzo del Quirinale 00187 ROMA

Presidente Consiglio dei Ministri Prof. Mario Draghi presidente@pec.governo.it

Presidente della Camera dei Deputati On.le Roberto Fico Fico_r@camera.it

Presidente del Senato Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati segreteria gabinettopresidente@senato.it

Ai Presidenti delle Regioni Loro e mail

Ministro Sviluppo Economico On.le Giancarlo Giorgettisegreteria.ministro@mise.gov.it

Sottosegretaria Anna Ascani

segreteria.ascani@mise.gov.it

On.li Senatori della Repubblica On.li Deputati della Repubblica Loro e mail

La presente per portare a conoscenza del Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Al Ministro dello Sviluppo Economico e alle illustrissime Autorità in indirizzo la tragedia nazionale di enorme portata costituzionale ed umana qual’è l’odissea attraversata dalle 450 piccole e medie televisioni locali a seguito dell’imminente pericolo di chiusura della propria attività editoriale per tre ordini di motivi:

 

  1. mancanza delle frequenze necessarie per consentire la prosecuzione dell’attività editoriale svolta incessantemente da 46 anni dalle locali grazie alla sentenza della Corte 28 luglio 1976, n. 202.Basterebbe che Mise e AGCOM, d’accordo tra loro, concedessero alle locali il mux n. 12* per evitare un disastro occupazionale annunciato;
  2. difficoltà economica delle emittenti per gli elevati costi d’affitto della capacità trasmissiva necessaria a diffondere i programmi con il nuovo standard DVB-T2. Trattasi mediamente di euro 70 mila euro annuali + IVA + oneri accessori. Sono affitti insostenibili imposti senza regole dai nuovi monopolisti RAI e Ei Towers per ragioni di business piuttosto che di servizio d’interesse generale
  3. per la discriminatoria ripartizione del “fondo per il pluralismo dell’informazione e nuove tecnologie” (DPR 146/17) che assegna l’80,75% dei contributi statali a un ristrettissimo numero di emittenti che in sette anni ha incassato circa 770 milioni di euro lasciando sul lastrico le rimanenti 1.450 emittenti del settore;IN TALE CONTESTO

Si è presentata l’occasione della mancata assegnazione del mux* televisivo nazionale n. 12, per la quale circostanza l’AGCOM ha indetto una consultazione pubblica di riassegnazione alla quale la sottoscritta associazione REA, con la presente, chiede di partecipare ai sensi della Delibera 407/21/CONS con la seguente primaria motivazione:

“Considerato che improvvidamente alle locali fu tolta per legge la riserva di un terzo della capacità trasmissiva delle 14 Reti di radiodiffusione in tecnologia DVB-T2, ora che si è reso disponibile il mux* nazionale n. 12, ai fini dell’uso efficiente dello spettro** e per salvare centinaia d’imprese con un organico di 3.000 posti di lavoro, di cui 700 giornalisti, si chiede di predisporre gli atti normativi necessari per l’assegnazione alle locali del predetto canale multimediale n. 12. Si chiede, altresì, cortese audizione per meglio sostenere le modalità del progetto operativo di modifica del relativo Piano di Assegnazione delle Frequenze unitamente alle soluzioni di carattere normativo”

Si coglie l’occasione per sollecitare l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza che ci legge come Parte chiamata in causa con l’Atto di Invito/Diffida della REA del 22 ottobre 2021, rimastoinspiegabilmente inevaso nel richiamo relativo alla violazione della normativa sulla concorrenza.

Il perdurante immotivato silenzio dell’Antitrust sull’argomento preoccupa notevolmente la categoria e le numerose emittenti che si sono costituite ad adiuvandum per i danni economici subiti, valutati dai consulenti contabili in 900 milioni di euro, a seguito degli aiuti Stato concessi dal DPR 146/17 a un ristrettissimo numero di emittenti con evidenti ricadute sulle condizioni dominanti di vario genere nel settore radiofonico e televisivo locale.

Tanto si doveva, per conoscenza al Capo dello Stato e agli Organi parlamentari affinché intervengano per porre fine all’odissea dell’emittenza locale e per il rispetto della Costituzione, articoli 21 e 41, della quale sono garanti.

Roma, 11 gennaio 2022

REFERENTI AUDIZIONE
Antonio Diomede – presidenza.rea@reasat.it tel 333.7169450 (anche WhatsApp)

Gabriele Betti – g.betti@tvrs.it – tel. 335.390.828 (anche WhatsApp)

Atto Invito/Diffida a Antitrust

Nota

*Si definisce multiplex la tecnica di trasmissione tramite la quale più canali televisivi (brevemente detti mux) vengono diffusi insieme sul medesimo canale televisivo (8 MHz di banda) grazie all’uso combinato di tecniche di compressione dei dati e multiplazione. Il termine multiplex è a volte usato come sinonimo di canale televisivo. Un mux è equivalente a una frequenza ex analogica capace di diffondere:

  •   n. 5-6 programmi con codifica digitale DVB-T MPEG2 (capacità trasmissiva di circa 19 Mbit/s) modalità SD (Standard Definition) (standard da abbandonare con il T2)
    n. 3 programmi modalità HD (Alta Definizione) (standard da abbandonare con il T2)n. 24 programmi con T2- MPEG4 modalità SD (capacità trasmissiva 36,97 Mbit/s) (fase transitoria da abbandonare con l’introduzione T2/HEVC)
    n. 12 programmi modalità HD (fase transitoria da abbandonare con l’introduzione T2/HEVC)
  •   n. 40 -60 programmi con T2-HEVC modalità SD (capacità trasmissiva 39 Mbit/s da utilizzare a regime per un uso efficiente dello spettro ai sensi del Codice comunicazioni).
  •   n. 20 – 30 programmi con T2-HEVC modalità HDNella stragrande maggioranza delle regioni sono attivi fino a 40- 50 programmi televisivi regionali in DVB-T SD (standard Definition). Alle emittenti locali è stato assegnato un solo mux per l’uso del DVB-T2 per cui impiegando la codifica MPEG4, che ha una capacità trasmissiva per max 24 programmi in SD (Standard Definition) e 12 programmi in HD (Alta Definizione) a livello regionale di primo livello. Ne consegue che alle emittenti in esubero verrà negata la possibilità di trasmettere a meno che non venga concesso un altro mux alle locali che potrebbe essere il n. 12.** Ai sensi degli artt. 13, comma 4 e 14, comma 1 del Codice delle comunicazioni Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259 (ultimo aggiornamento 09/12/2021)