(Foto: Marco Vivio sullo sfondo della sede centrale della RAI). Da bambino sognava di diventare calciatore. In età adulta di fare il cantante (sogno che ancora coltiva). Sul concreto è diventato invece un doppiatore e attore con un alto gradimento televisivo. Parliamo di Marco Vivio che lunedì 11 su Rai 5 (canale 23) condurrà la seconda edizione de L’Atlante che non c’è all’interno del programma serale Sharada, il Circolo delle parole, con inizio alle 21,16.

Figlio del generale Nicola Vivio che, insieme alla moglie ha sempre sostenuto la vena artistica del figlio, Marco oltre a partecipare sin da bambino a varie fiction di successo ( tra cui Tutta colpa del paradiso  e un Bambino in fuga) è richiestissimo anche come doppiatore: è sua, ad esempio, la voce degli attori americani Tobey Maguire (famoso soprattutto per aver interpretato Spider-Man) e Paul Walker, scomparso prematuramente (noto al grande pubblico per aver interpretato il personaggio di Brian O’Conner nella serie di film Fast and Furious).

Tornando al programma su Rai 5, Vivio va alla scoperta di territori italiani attraverso gli scrittori che li hanno caratterizzati. Complessivamente sono sei puntate: quattro dedicate a importanti città, mentre nelle due ultime vengono riproposti due viaggi della prima edizione dedicati a Pinocchio e Ulisse.

Nella prima trasmissione si parlerà di Roma facendo ricorso al pensiero e alle opere di Pasolini (si tratta di un omaggio in occasione del centenario della nascita di questo grande intellettuale, scrittore e regista). Non mancheranno naturalmente ospiti illustri tra cui l’attore Ninetto Davoli (lanciato proprio da Pasolini), Mimmo Calopresti (regista, sceneggiatore e attore) e Silvio Parrello (pittore e poeta, conosciuto anche come Er Pecetto). Il tutto verrà corredato da immagini significative di alcuni quartieri della città, tra cui Pigneto, Monteverde, Torpignatara e Ostia.

La settimana successiva, seconda puntata, Vivio illustrerà la  Milano di Giorgio Scerbanenco, scrittore, giornalista e saggista italiano di origine ucraina (è nato a Kiev),  scomparso nel 1969. Le opere di Scerbanenco hanno spaziato dal western alla fantascienza (con Il paese senza cielo,  Il cavallo vendutoL’anaconda), alla letteratura rosa e al giallo, nell’ambito del quale si è distinto particolarmente. Molto significative sono le immagini selezionate del Castello Sforzesco, dei Navigli e della Stazione Centrale.

Nella terza puntata Vivio si cimenterà con la magica Trieste. Grandi testimonial sono James Joyce (scrittore, poeta e drammaturgo statunitense,  fondatore nel XX secolo della corrente modernista), la direttrice del mensile Marie Claire Maison Csaba dalla Zorza (nata a Milano ma con un nome ungherese voluto dal padre) e il grande scrittore e drammaturgo Italo Svevo).

Infine, la quarta e ultima punta riguarderà la Sardegna, con i suoi costumi e tradizioni. Il personaggio d’eccezione non poteva non essere la grande scrittrice Grazia Deledda, vera icona della cultura sarda e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926.

Per il futuro Vivio confessa che amerebbe raccontare soprattutto il sud, la Puglia, la Calabria, la Sicilia. Ma nel cassetto c’è anche il progetto di partecipazione a un importante film sul grande schermo. Di cosa si tratta? Per ora la produzione ha imposto il top secret.