(Nel riquadro Emilio Doria – Servizio di Loredana Zino)

L’altra sera alla tivù, in occasione del quarantesimo anniversario del Maurizio Costanzo Show, uno degli ospiti intervenuti in platea ha presentato il suo libro scritto durante la forzata inattività dello scorso lockdown. Un doloroso periodo che tutti i lavoratori, artisti e non, hanno sofferto sulla propria pelle.

Viene spontaneo, quasi doveroso, tracciare un parallelo fra le storie di tanti altri, conosciuti e sconosciuti, delle loro creazioni, vicine a me o riportate, opere di creatività sbocciata durante un momento congelato per l’umanità, che ad oggi chiedono solo di offrirsi al sole della rinascita culturale. Una di queste è la storia di Emilio Doria.

Emilio è un giovane scrittore, 34enne di Chioggia, che durante la reclusione dovuta all’emergenza sanitaria tracciava con i piccoli segni dei suoi posts su Facebook, malinconie profondissime e poetiche; le linee del proprio malessere individuale che si specchiava, caso o non caso, nel disagio di una collettività intera.

A molti è andata così; la vita personale si è frantumata e confusa con l’esistenza del pianeta quasi in una simbiosi che ci vede ancora una volta in qualche modo collegati, tutti appartenenti ad un’unica razza, quella umana. I vibranti e delicati posts di Emilio sono stati notati e da lì il passaggio alla casa editrice Pragmata che lo ha voluto con sè, è stato breve.

Nel 2021 esce il primo libro , “Le Pagine della nostra vita”, e di seguito “Quello che non sai, il cervello l’ha già deciso”. Presto si è meritato la menzione d’onore per la poesia “Malinconia”, partecipante al concorso “Alda Merini”.

E’ presente al Salone di Torino 2022 con Historica Edizioni che propone l’antologia “Racconti della Natura 2022”, cui ha partecipato con la prosa poetica “Il cielo della mente, nel colore degli occhi”. Ad Emilio non manca nulla, per essere annoverato di diritto fra le giovani promesse letterarie.  Ciò che nel suo cuore ha cercato di sussurrare, in un mondo dove quasi tutti strepitano, gli è sufficiente per connettersi con la parte di sé più saggia e matura, quella della sua coscienza cosmica, e di farne dono. L’esperienza, quella arriverà con il tempo, ma l’esperienza sta al talento come il manovale sta al buon muratore.

Loredana Zino