(Foto: Luca Borgomeo, sullo sfondo del Ministero dello Sviluppo Economico, sede del Comitato Media e Minori).

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la nota critica di Luca Borgomeo, del Comitato di Presidenza Nazionale dell’Aiart, già presidente del Consiglio Nazionale Utenti – Agcom e Membro effettivo del Comitato Media e Minori, Presieduto attualmente da Jacopo Marzetti. La contestazione riguarda il voto espresso da Matteo Santini, membro della rappresentanza degli utenti.

La nota di Luca Borgomeo

Quando in tv o sui social vediamo immagini oscene, sgradevoli, offensive del diritto dell’utente a non essere offeso, turbato, disgustato ci domandiamo se c’è qualcuno che vigila, che contrasta, che punisce quanti operano senza rispettare leggi, codici etici, regole di vita e di costume proprie di una società civile. Si ha la netta impressione che in tv e sui social vige una sorta di impunità; tutto è permesso, niente è vietato: sull’altare della popolarità, della crescita degli ascolti e quindi della pubblicità e degli affari si brucia tutto.

Ma, si obietta, ci sono le leggi, c’è l’Autorità Garante delle Comunicazioni, i Corecom regionali e c’è pure il Comitato Media e Minori. Quest’ultimo, una copia sbiadita del vecchio Comitato TV e Minori guidato da Emidio Rossi, dovrebbe intervenire nei casi di gravi violazioni delle regole e delle norme e inviare all’AGCOM, una sorta di porto delle nebbie, segnalazioni per avviare un procedimento che potrebbe sanzionare le emittenti, Ma le sanzioni sono rare, come le mosche bianche e lievi come le piume. Questa è la situazione di fatto , molto grave.  Ed il danno per gli utenti e per i minori in particolare è notevole.

Al danno si è aggiunta la beffa. Nell’ultima sessione del Comitato Media e Minori, un organismo con un passato glorioso, un presente imbarazzante e un futuro incerto, il vicepresidente che rappresenta gli utenti si è schierato con i rappresentanti delle emittenti, Mediaset, Rai, Confindustria TV e la7, ed ha espresso un voto contrario a quello espresso dagli utenti. Un vero autogol; in politica si chiama cambio di casacca; un insulto agli utenti. E, come sempre accade, c’è pure chi – con involontario umorismo   – rivendica la …libertà del voto.

Su questa e analoghe critiche il Presidente Jacopo Marzetti ha espresso la seguente opinione personale:

“Seppur sono ben consapevole che ognuno di noi viene indicato da una categoria (istituzioni/emittenti/utenti), come previsto dalla legge istitutiva, è pur vero a mio avviso che, una volta assunto il proprio ruolo, ciascuno deve avere quale unico interesse la tutela dei minori e per questo è necessario potersi esprimere, dare giudizi e votare con la massima libertà in base alla propria sensibilità, all’esperienza personale e alle proprie competenze in relazione al caso oggetto di analisi, in uno spirito di dialettica”.