(Foto: Tommaso Pellegrino). Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo di Fabrizio Abbate responsabile dei rapporti istituzionali della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) in merito alla decisione del Consiglio Regionale della Campania di istituire la Giornata Celebrativa delle Radio libere.


“Sono soddisfatto per l’appoggio unanime dei Consiglieri regionali, che ringrazio, per aver sostenuto la mia proposta di legge che va nella direzione di riconoscere tutto lo straordinario lavoro svolto dalle Radiolibere che rappresentato un baluardo a difesa della libertà di espressione”. Con queste parole Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva alla Regione Campania, ha commentato la Legge regionale che ha istituito il 28 luglio, come la Giornata Celebrativa delle Radio Libere.
“Anche nella nostra regione”, ha proseguito Pellegrino, “quella delle Radio libere e’ stata un’importante stagione di liberta’ di pensiero ed e’ giusto che fosse istituita una Giornata celebrativa che cadesse proprio il 28 luglio, data particolarmente importante per la radiofonia, in quanto si ricorda la storica sentenza della Corte Costituzionale, che legittimo’, nel 1976, le trasmissioni radiofoniche, liberalizzando l’etere, chiudendo la stagione del monopolio radiofonico”.

Nel suo intervento Pellegrino non ha mancato rivolgere anche un ringraziamento particolare alla R.E.A. (Radio televisioni europee associate) e al Presidente Antonio Diomede, nonché a tutti coloro che “operano con passione e impegno nelle radio della nostra regione”.

Come REA, oltre a ringraziare il promotore dell’iniziativa, l’on. Pellegrino, per averci citato, non possiamo non esprimere tutta la nostra soddisfazione per la decisione assunta all’unanimità dal consiglio regionale ma anche tutte le altre forze politiche regionali per aver capito il senso dell’iniziativa che non è una vuota celebrazione ma una fase della battaglia per la libertà di informazione locale che oggi al contrari di 50 anni fa è in pericolo per le fortissime pressioni di oligopoli e multinazionali che non rappresentano le esigenze dei territori ma solo quelle dell’alta finanza e dei super ricchi  (e questa non è libertà di informazione ma solo libertà per i potenti che rappresenta una gravissima involuzione culturale.

Le ragioni delle emittenze locali sono state più volte esposte in articoli ma ora li abbiamo riuniti in un piccolo podcast che espone in pillole il problema in modo semplice per chi non capisce al volo che cos’è la libertà. Abbiamo anche cercato di illustrare il tema delle emittenti libere in un libro giallo che fa delle radiolibere  la voce della resistenza.

Accogliendo poi l’interessante idea del noto speaker radiofonico Tonino Lupino abbiamo promosso l’iniziativa di intitolare alle radio libere delle vie. È significativo che la regione Campania abbia compreso che spegnere le voci locali significa soffocare l’economia locale e le  eccellenze dei territori.

Ora speriamo ed auspichiamo che le alte regioni del sud si uniscano a questa battaglia di liberta perché capiranno che senza un trampolino locale d’informazione le piccole imprese locali, i piccoli borghi bellissimi, i prodotti dei territori (km zero) saranno inevitabilmente soffocati dai grandi gruppi perché non hanno la forza da soli di fare il salto da piccoli a medi e poi a grandi.

Il vivaio di persone ed intelligenze viene desertificato. Le giovani generazioni devono migrare, ma tutto ciò deriva non dal caso ma da una precisa manovra feudale che schiaccia i piccoli e favorisce sfacciatamente i grandi gruppi, ma nessun grande gruppo, nessun oligopolio ha sede o origine al sud. Non si tratta di un caso ma di una non strategia di tipo para coloniale. Speriamo che le genti del sud se ne accorgano e lottino oggi invece di lamentarsi troppo tardi.

Ultima annotazione: il 28 luglio a Sapri si svolgerà una mattinata radiofonica (11-13,30) per ricordare la sentenza n.202 della Corte Costituzionale del 28 luglio 1976, che rese libero l’etere.

Allegati

Pagina Facebook

https://www.facebook.com/photo/?fbid=588881999561176&set=a.482181466897897

Articoli sul significato della manifestazione