Mentre parcheggiavo la macchina mi si è avvicinato un signore palesemente povero ma molto distinto. Dopo avergli dato un misero euro, ho iniziato, come faccio spesso, a parlare con lui. Tra le varie domande gli ho chiesto: “Qual è la cosa che vorresti avere di più in questo momento?” Naturalmente mi aspettavo una delle più ovvie delle risposte: soldi, una casa confortevole, una TV, un computer, un ricco pranzo. Niente di tutto questo. “Vorrei tanto”, mi ha risposto, “avere la possibilità di andare almeno un’altra volta nella mia vita a un teatro per sentire un’opera lirica”.

Rimasi impietrito. Non solo per la singolare risposta, ma perché essendo un melomane sfegatato mi sono subito egoisticamente immedesimato quanto io, al posto suo, avrei sofferto se non avessi mai più avuto la possibilità di sentire la Traviata, il Trovatore, Norma e tante altre delizie. E qui ho commesso un secondo errore imperdonabile: oltre ad avergli dato, appunto, solo un misero euro, mi sono dimenticato di chiedere il suo nominativo o luogo dove poterlo incontrare nuovamente. Ho perso, cioè, un’ottima occasione per fare una buona azione invitandolo ad assistere con me a una rappresentazione lirica.

Di sera a letto, mentre riflettevo su questo strano episodio, mi è venuto in mente una massima religiosa imparata da bambino: “In quel tempo”, ho letto nel vangelo secondo Matteo, “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Morale: come quasi tutti, anch’io senza riflettere ritenevo che bastassi dare quattro spiccioli al povero di turno per chiudere il caso e avere la coscienza a posto. Ma non è così: “Non si vive di solo pane”. Il povero ha bisogno anche di ascoltare la buona musica, di leggere un libro istruttivo, di visitare ogni tanto località storiche. Ha bisogno, cioè, di tutte quelle cose che danno un senso profondo alla nostra vita.

Ma, a questo punto, come rimediare al mio errore?

Penso, se verrò assistito, di impegnarmi d’ora in poi a rendere accessibile a piccoli gruppi di persone in difficoltà, alcuni piaceri spirituali essenziali. Così, in omaggio al mio amico sconosciuto e ormai irrintracciabile, immagino di organizzare delle gite integralmente gratuite, tipo Roma-Venezia, con vitto e alloggio compresi e con la partecipazione conclusiva a uno spettacolo lirico.

Naturalmente per fare questo occorre trovare teatri disponibili a riservare un certo numero di posti gratuiti, a verificare la possibilità di utilizzare vagoni ferroviari o di far ospitare per una notte un certo numero di persone (ricorrendo, ad esempio, a ostelli, monasteri, organizzazioni come Caritas, ecc.). Naturalmente ciò non esclude di poter contare anche su dei benefattori disponibili a supplire  a certe esigenze. Tipo: l’offerta a tutti i partecipanti di una modesta somma di denaro per un eventuale caffè fuori programma.

Questa esperienza, ovviamente, può essere replicata per altre attività culturali, artistiche, teatrali, concerti e, perché no, anche manifestazioni sportive o feste popolari, purché tutto avvenga sempre in forma completamente gratuita.

In pratica, oltre ad offrire una giornata diversa alle persone in difficoltà queste iniziative favorirebbero nuove conoscenze e nuove forme di solidarietà reciproca. Importante è che venga mantenuto un assoluto rispetto della dignità e della privacy di ciascuno, evitando l’identificazione pubblica dei singoli partecipanti. Il gruppo non dovrà mai essere identificato come i poveracci del caso ma solo come persone che senza avere i mezzi necessari aspirano ugualmente a qualcosa di più elevato e aggiuntivo al bisogno alimentare.  

Ultima considerazione: chi avrà diritto a partecipare a queste iniziative? Fino ad esaurimento dei posti disponibili chiunque si trovi in grandi difficoltà. Non ci saranno però regolamenti, statuti, normative. Gli organizzatori faranno affidamento esclusivamente al buon senso e alla coscienza di ognuno dei partecipanti per impedire che qualcuno semplicemente se ne approfitti.  

Certo, non saranno queste iniziative mirate a sconfiggere la fame e la povertà. Occorrono ovviamente leggi e politiche sociali a livello Comunale e Nazionale. Su questo terreno già è impegnato il Movimento Tutela Sociale, un Movimento d’opinione Internazionale promosso da UNIPACE, Università Internazionale per la Pace e la REA (Radiotelevisioni Europee Associate).

Ma come per i politici è buona norma che non perdano mai i contatti con la gente, così le varie Organizzazioni e Associazioni non possono prescindere dal promuovere iniziative circoscritte in grado di fare emergere concretamente le reali problematiche vissute ormai da milioni di persone.

Comunque, chiunque abbia qualcosa da suggerire è pregato di scrivere a puntocontinenti@gmail.com

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Solidarietà al Progetto Non di solo pane vive l’uomo

Enea Franza – Vicepresidente UNIPACE (Università Internazionale per la Pace)

L’iniziativa rientra perfettamente nello spirito e negli obietti perseguiti dall’Università per la Pace. Assistere le persone in difficoltà offrendo un piacere culturale è sicuramente un’ottima strada per elevare la società nel suo insieme. UNIPACE crede nel progetto ‘Non di solo pane vive l’uomo’.

Antonio Diomede – Presidente della REA (Radiotelevisioni Europee Associate

Sono sempre stato dell’opinione che la vera  cura dello spirito e dell’anima è la cultura che distingue l’uomo da tutti gli altri esseri viventi. La citazione evangelica è molto pertinente. La REA partecipa con convinzione all’iniziativa ‘Non di solo pane vive l’uomo’.

Maria Grazia Patella – Presidente di Opera in Piazza

Trovo originale , straordinario e di grande valenza umana e sociale il progetto  ” Non di solo pane vive l’uomo”. Mi piace l’idea di collaborare, quale Presidente e organizzatrice del Festival Opera in Piazza, alla realizzazione di questa  iniziativa nuova e  unica che andrebbe assolutamente sostenuta anche dal mondo delle  Istituzioni.

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Videoclip del ‘Movimento Tutela Sociale’ vincitore del Premio ‘Musica per il sociale’ promosso dalle Radio e Televisioni della REA