(Foto: Antonella Cavallari sullo sfondo della sede dell’IILA a Roma)

Entrata in carriera diplomatica nel 1987, attualmente Antonella Cavallari è Segretario Generale dell’IILA, l’Organizzazione Internazionale Italo Latino americana con sede a Roma. Dopo aver prestato servizio in Egitto e Giappone, e vissuto a Cipro e in Brasile in qualità di consorte dell’Ambasciatore d’Italia, è stata Ambasciatore in Paraguay dal 2013 al 2016. Al Ministero ha svolto numerosi incarichi di rilievo, fra cui capo segreteria dei Vice Ministri Vincenzo Scotti e Franco Danieli, specializzandosi nel corso degli anni nella conoscenza della Regione latinoamericana, un percorso che le ha consentito di ricoprire, dal 2016 al 2020, l’incarico di Direttore Centrale per l’America Latina e successivamente l’ attuale posizione. Nel corso dello svolgimento di tali importanti incarichi, come Ministro Plenipotenziario alla Cavallari sono state conferite le massime onorificenze da vari Paesi dell’America Latina (oltre a quella concessale da Giappone): Brasile, Paraguay, Cile, Colombia, Argentina. Oltre a parlare correntemente inglese, francese, spagnolo e portoghese e ha pubblicato numerosi articoli e interviste sull’America Latina.

L’IILA è nata nel 1966 con l’obiettivo di contribuire alla conoscenza e al rafforzamento dei rapporti politici, economici, culturali e sociali tra l’Italia e l’America Latina. Dopo tanti anni quali sono oggi le priorità della vostra Organizzazione?

In estrema sintesi la priorità della nostra Organizzazione oggi è quella di offrire un contributo concreto al raggiungimento, nei nostri Paesi membri, di almeno alcuni fra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati nell’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per ogni progetto di cooperazione che realizziamo, per ciascuna iniziativa che realizziamo ci piace evidenziare la corrispondenza con uno o più degli ODS: sostegno all’ inclusione sociale delle fasce più vulnerabili della popolazione, rafforzamento dello Stato di diritto, contrasto al cambio climatico, incentivo allo sviluppo tecnologico e all’innovazione nei metodi di produzione, soprattutto delle PMI. Sono tutti esempi di iniziative intese a rafforzare le economie e le società dei paesi della Regione. Sostenibilità e coesione sociale sono i nostri principali obiettivi.   

Recentemente la prima (I) del vostro nome è diventata (O), cioè, da Istituto siete diventati Organizzazione. Concretamente cosa è cambiato? Sul piano formale non è il caso che anche il nome venga cambiato? Suona un po’ strano leggere IILA e parlare di Organizzazione.

Il cambiamento sostanziale, ma non formale, del nostro nome fu deciso da un Consiglio dei Delegati nel 2017 in occasione del 50° anniversario della nascita di IILA proprio per valorizzare il processo decisionale sempre più collegiale, tipico di una Organizzazione Internazionale, in atto nella vita della nostra istituzione, nonché la vocazione sempre più orientata alla realizzazione di progetti di cooperazione. Un Istituto è di norma percepito come ente di carattere più accademico, la cui conduzione è affidata al fondatore: non è più così per IILA da molti anni e occorreva prenderne atto. Infine, un cambiamento formale del nome, non strettamente necessario anzi forse controproducente visto che IILA è sempre più conosciuta come tale, sarebbe stato molto laborioso in quanto avrebbe richiesto da parte di tutti paesi membri la modifica e relativa ratifica parlamentare del Trattato istitutivo.

Come è strutturata la vostra Organizzazione dal punto di vista degli uffici, del numero e della dislocazione dei dipendenti, dei rapporti con le rappresentanze estere in Italia?

Sul nostro sito abbiamo pubblicato un power point che illustra molto bene la struttura di IILA (www.iila.org): in totale abbiamo circa 30 dipendenti e 30 collaboratori sui progetti di cooperazione, dei quali circa la metà operanti in sede a Roma e il resto assunti a valere su specifici progetti in esecuzione, quindi non necessariamente residenti a Roma. L’articolazione interna degli uffici prevede – oltre al Segretario Generale coadiuvato dal Direttore Esecutivo – tre Segreterie tematiche: Socio Economica, Culturale e Tecnico Scientifica, un Servizio di cooperazione per i progetti a finanziamento italiano, un Servizio di Cooperazione per i progetti finanziati dalla Ue, un ufficio di Cerimoniale per l’organizzazione degli eventi e delle visite istituzionali, un Servizio stampa e gestione social. Questa struttura serve a gestire ed amministrare l’ intera attività dell’IILA , mentre l’ organo decisionale è il Consiglio dei Delegati, composto dagli Ambasciatori dei Paesi membri e dal Delegato del Governo italiano. L’ interlocuzione con le rappresentanze latino-americane è dunque assicurata dal Consiglio stesso, dal Comitato Esecutivo e dalle periodiche riunioni a livello dei funzionari competenti per ciascun settore.

In che misura i Paesi Latino Americani contribuiscono, insieme all’Italia, alle spese dell’IILA?

Circa il 90% dei nostri finanziamenti provengono dal Governo italiano, il restante è coperto dalle quote versate dagli altri paesi membri secondo un complesso calcolo effettuato sulla base di specifici indicatori. Il bilancio si compone naturalmente di moltissime voci e comprende sia le spese di funzionamento dell’Organizzazione sia il finanziamento dei progetti di cooperazione eseguiti. I nostri bilanci sono soggetti a più livelli di controllo ed auditing esterno, nell’assoluto rispetto delle procedure sia italiane che europee (essendo IILA ente di cooperazione delegata)

Sul piano generale quali sviluppi prevede per i prossimi anni nei rapporti tra l’Italia e l’America Latina e in quali ambiti ci sono, a suo avviso, le migliori opportunità per rafforzare questi rapporti?

Penso che l’ impatto della pandemia prima e soprattutto della guerra russo -ucraina poi abbiano messo in evidenza la strategicità del rapporto con l’ America Latina, sia come alleato con cui condividere valori e relative “battaglie” sia come partner in grado di offrire un rilevante contributo alla sicurezza alimentare ed energetica del pianeta. Ritengo in quest’ottica particolarmente rilevanti i progetti di sostegno alla democrazia e allo stato di diritto e quelli diretti a sviluppare la resilienza e circolarità delle economie. Una opportunità fondamentale per il rafforzamento del rapporto bi-regionale sarà offerta dal Vertice dei capi di stato e di governo della UE e della CELAC che si svolgerà a Bruxelles il 17 luglio prossimo e, per quanto riguarda specificamente l’ Italia, dalla successiva XI Conferenza Italia- America Latina e Caraibi, un appuntamento estremamente importante.