(Nei riquadri, da sinistra, Antonio Diomede e Fabrizio Abbate)

La Rea (Radiotelevisione Europee Associate), presieduta da Antonio Diomede, non si limita ad una difesa corporativa delle emittenti locali ma si caratterizza in un approccio culturale innovativo. Ha quindi costituito in circuito 100 radio proprio per sperimentare un tentativo NUOVO di informazione locale. Vale la pena qui di cominciare a spiegare questa novità anche se ci vorrà un po’ più di tempo per farla capire in tutti i suoi aspetti ricordando che questa iniziativa nasce sull’onda del successo della petizione a favore delle emittenti lanciata da REA che ha raccolto gia 10mila firme. FIRMA LA PETIZIONE – RADIOTELEVISIONI EUROPEE ASSOCIATE (reasat.eu)

Il circuito produce un notiziario radio (per ora, ma in prospettiva si farà anche in TV) che va in onda cinque volte al giorno. Questo notiziario  coordinato dal presidente REA Antonio Diomede e al quale il sottoscritto collabora anche nella veste di responsabile rapporti istituzionali REA. Il notiziario già viene trasmesso da decine di radio locali con l’obiettivo di raggiungere entro poche settimane una copertura nazionale: un obiettivo di grande rilevanza, arricchito da alcuni approfondimenti, come quelli dedicati, ad esempio, agli esteri e curati dal giornalista Rainero Schembri che per moltissimi anni ha vissuto all’estero e che darà voce alle comunità italiane in altri paesi.

Questo Giornale Radio Nazionale sarà integrato da notizie locali (provenienti cioè dai territori e dalle radio partner) costituendo così un canale integrativo che invece di limitarsi a diffondere il verbo ufficiale dal centro raccoglie e valorizza stimoli, soggetti e problemi delle comunità locali in modo decentrato. Ecco il link al portale REA 100 radio https://www.reasat.eu/le-100-radio/

Abbiamo in altra occasione sottolineato il legame profondo tra informazione locale e crescita economica dei territori e abbiamo visto il legame fortissimo tra piccole imprese legate al territorio, eccellenze locali (cioè il vero made in italy) e informazione locale libera i territori e le eccellenze locali impoveriti e marginalizzati dal main stream (dizione addolcita per indicare le oligarchie guidate dagli oligopoli) che servono solo gli interessi della Finanza, e dei più ricchi.

Ecco spiegato il mistero (apparente) per cui il mezzogiorno d’Italia da anni e anni viene impoverito e saccheggiato, ecco spiegata la stagnazione italiana degli ultimi 20 anni causata da questi metodi (e non da motivi casuali come vorrebbero farvi credere) ecco perché interi territori o comparti vengono fatti sparire concentrando gli incentivi (ripetiamo pagati con i soldi di tutti) sui più ricchi e i più forti.

L’Italia ha una struttura produttiva basata su piccole e medie imprese che è stata attivamente danneggiata da queste tecniche. Perché le piccole e medie imprese non possono crescere se informazione e pubblicità sono  in mano solo ai grandi, che se la rigirano come vogliono e poi vi spiegano che è” colpa vostra” se l’economia non cammina, mentre la colpa è di questi metodi predatori che desertificano il pluralismo e i territori.

Con delle pillole di approfondimento la REA darà voce alla contro informazione, cioè alle voci libere e i più attenti potranno ascoltare ragionamenti e spiegazioni più serie della propaganda e delle fakes degli oligarchi. Vedremo come andrà questo esperimento che ci attendiamo verrà osteggiato dai poteri forti e dagli interessi privati. Ma adesso c’è forse  una svolta sulla comunicazione radiofonica  e televisiva locale perchè dopo anni di silenzio il Ministero ha convocato in due sessioni nei prossimi giorni un tavolo per ridiscutere i temi dell’informazione locale e del pluralismo.

Non sappiamo come andrà a finire questa consultazione. Cercheranno ancora una volta la rissa e la disinformazione perchè gli interessi sono molto potenti e come abbiamo visto hanno sacchi e sacchi di ragioni! Vi terremo Informati se dovesse maturare qualche svolta di buono sul tavolo ministeriale a favore delle libertà di informazione. Vi terremo informati se il pluralismo dovesse avere vero accesso e riconoscimento. La battaglia delle emittenti locali libere è la vostra Battaglia e quindi chiediamo e di continuare a firmare la petizione e a diffonderla https://www.reasat.eu/firma-la-petizione/