La REA Radiotelevisioni Europee Associate è stata convocata al tavolo di consultazione sull’emittenza radiofonica e ha potuto (dopo anni) esporre la sua piattaforma e cioè:

  1. Il tema del DAB non può essere solo tecnico ma deve investire le normative e i finanziamenti in favore della piccola emittenza spesso discriminata e sacrificata senza giusta ragione,
  2.  I finanziamenti e gli aiuti devono essere più equi e  favorire le emittenti piccole e locali.

I tavoli con il Governo non possono essere generici e trattare assieme problemi dei grandi editori e delle piccole realtà perché sono temi distinti. L’EMITTENZA locale ha problemi peculiari (e quindi gli approfondimenti debbono essere separati) salvo poi in sede di sintesi rivedere tutto. L’emittenza locale ha sue specificità che la pongono a cavallo tra informazione, libertà, crescita del territorio, sviluppo economico e culturale. Non sono quindi semplicemente imprese che mirano al profitto, ma organismi che in via sussidiaria svolgono un servizio civile pubblico e di pubblica utilità non equiparabile alle imprese che badano solo al mercato L’emittenza locale dà voce ai territori, ai piccoli gruppi, ai piccoli borghi alle piccole imprese.  

Siamo dunque soddisfatti? Essa quindi è una leva di sviluppo locale che  serve alle piccole comunità e piccole imprese.

Il presidente della REA  Antonio Diomede ha rivendicato questo ruolo e queste caratteristiche specifiche per difendere l’emittenza locale libera, ma piu in generale i principi di libertà, e la cultura locale. Il Ruolo culturale merita un sostegno a sè perchè la ricerca di mezzi per operare non ha come motore il profitto, ma il sostentamento per svolgere tale ruolo.Ecco perché è assolutamente illogico mescolare regole e tipologia di aiuti tra grandi e medie  emittenti che sono IMPRESE ( e quindi si presuppone si mantengano col mercato) e quelle piccole che al contrario vanno aiutate a crescere e svolgere ruolo sociale locale.  Per le piccole emittenti i costi delle capacità Trasmissive fissati proprio dalle GRANDI emittenti  sono PROIBITIVI.E in tal modo la capacità trasmissiva diventa il CAPPIO per eliminare i piccoli che disturbano.Senza entrar nei dettagli diciamo che la REA ha presentato un pacchetto di proposte che consentono con motivazioni tecniche di superare questa situazione senza generare conflitti. Vedere a fondo pagina il link del  testo riportato.

In pratica con la privatizzazione della capacità trasmissiva siamo tornati ,se non al monopolio radio televisivo di 40 anni fa certo al duopolio governato  SOLO dal MERCATO, cioè solo da chi ha più soldi.Il che, in materia di INFORMAZIONE,  di CULTURA e di LIBERTA’ non è affatto bene. Non possiamo in questa sede entrare nei dettagli tecnici per cui rinviamo chi vuol approfondire al portale reasat.eu  in cui troverete anche la nuovissima iniziativa le100radio che riunisce decine di emittenti in un circuito per dare uninformazione libera  e per chi volesse seguire il circuito e capire le motivazioni culturali ecco il link. https://www.reasat.eu/assodiritti/

In estrema semplificazione diamo  i capisaldi delle proposte REA che  speriamo siano positivamente valutate da tutte le forze politiche, le  forze sociali, le forze CULTURALI  ed in primis (naturalmente) dal GOVERNO in quanto interlocutore.La REA  ha presentato nel primo incontro del tavolo ministeriale  una serie articolata di proposte che potete vedere direttamente. Sarà  importante quindi seguire lo svolgimento del tavolo di consultazione avviato dal governo per capire se queste istanze avranno ascolto, intanto ciascun lettore puo fare qualcosa per sostenere l’emittenza locale libera, senza sforzo e cioè firmare e DIFFONDERE l’appello a favore dell’emittenza locale, facilissimo basta seguire il linkhttps://www.reasat.eu/firma-la-petizione/

Il confronto con il Governo è quindi cominciato, con le radio ( tema il DAB ma poi investira la TV) .presso il ministero dell’economia ,  vedremo come si concluderà

Fabrizio Abbate

Responsabile rapporti istituzionali REA

(Radiotelevisioni Europee Associate)

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Testo presentato dalla REA

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