(Foto: sullo sfondo di Los Teches, Orlando Santoro e l’Ambasciatore Placido Vigo sopra ‘Casa Italia’) – Nell’ambito dello sforzo compiuto da REA International e dalle 100radio e TV della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) di estendere la conoscenza della realtà italiana nel Mondo, intervistiamo Orlando Santoro, consigliere del Comites di Caracas (il Comitato degli italiani). Inoltre, Santoro conduce il programma radiofonico italiano TODA ITALIA, preciso punto di riferimento per la grande comunità italiana in Venezuela: Paese che da alcuni anni sta attraversando momenti di forte tensione politica  e difficoltà economiche.  

Per cominciare ci può descrivere il suo rapporto con il Venezuela, come si è trovato in questi anni, che legami mantiene con l’Italia?

Sono nato a Los Teques nello stato di Miranda in Venezuela e sono avvocato. Mio padre, Antonio Santoro, è immigrato da Avelino mentre mia madre, Ada Scattolini, proveniva dalla provincia di Teramo in Abruzzo. I miei genitori mi hanno sempre instillato costumi e cultura italiana, nonché  un ampio senso di solidarietà verso la comunità italiana in Venezuela. Infatti, ho iniziato a creare uno spazio italiano già 31 anni fa, suonando la fisarmonica  e cimentandomi con canzoni classiche e tradizionali italiane. Grazie alla disciplina e alla rettitudine che mi hanno trasmesso i genitori, esercito oggi con successo la mia attività di avvocato e debbo confessare che fortunatamente non ho vissuto momenti difficili come tanti altri. Lo debbo anche all’eredità culturale ed economica lasciata dai miei genitori.

Parliamo della sua radio. Come è nata, che tipo di programma offre alla comunità italiana, quali sono i progetti futuri?

Conduco il programma “TODA ITALIA”. Il 12 giugno del 1992 avviai uno spazio informativo insieme al compianto Enzo Giurdanella, su Radio Metropolitana di Los Teques. Più che per ragioni politiche, questa stazione è stata chiusa dallo Stato. Nel frattempo, avevo già avviato delle trattative per una stazione radio chiamata “EPOCA 88.7 FM”.  Insieme al mio attuale partner Daniel López, siamo riusciti a mandare in porto il progetto nello stesso luogo fisico della precedente stazione radio.

Certo, per il programma “TODA ITALIA” la scelta di andare in onda la domenica è stata fondamentale, non a caso non ha subito alcuna interruzione. In passato ho potuto contare sulla collaborazione di Giurdanella che purtroppo è deceduto.

Il nostro è uno spazio musicale e culturale italiano. Ci soffermiamo sulle usanze delle regioni, parliamo di musica, delle aspettative delle varie generazioni, della storia, dei legami italo-venezuelani, dello sport e persino della cucina italiana.

Grazie alla magia della tecnologia, il programma “TODA ITALIA” mi ha messo in diretto contatto con la vasta comunità italiana in Venezuela e mi ha portato anche ad essere eletto consigliere del COMITES DI CARACAS. Lo spazio “TODA ITALIA” continua e continuerà in futuro con mia figlia Irlanda Santoro. Il mio progetto immediato, a cui sto già lavorando, è quello di trasformare il programma in una MULTIPIATTAFORMA con coinvolga i 3 COMITATI del Venezuela, nonché di attivare un programma televisivo. Sto già elaborando una proposta basata anche sul fatto che conduco e produco anche un programma televisivo regionale chiamato “ALTERNATIVAS”

Sappiamo che in questo momento il Venezuela sta attraversando un momento difficile economicamente. In che modo il Governo italiano potrebbe aiutare la Comunità italiana?

Certamente la situazione in Venezuela è molto complessa ed è così da diversi anni, sia economicamente che socialmente. I connazionali italo-venezuelani affrontano situazioni molto difficili. Non è giusto che gli italiani che hanno contribuito così tanto a questo Paese, con società immobiliari, con industrie, con il commercio e i servizi, ora debbano soffrire un’autentica battuta d’arresto.

Nella mia qualità di consigliere Comites, oltre a diffondere notizie mediante “TODA ITALIA” ricevo quotidianamente richieste e assistenza dalla nostra comunità che ha bisogno di cibo, medicine, assistenza legale, ecc. Sono tanti gli iscritti nelle liste degli assistiti, cioè,  di cittadini crollati nell’impossibilità di ricevere assistenza dal Governo italiano. Sono consapevole che anche l’Italia sta attraversando una crisi, ma ciò non mi impedisce di lanciare al Governo italiano attraverso questa piccola tribuna una forte richiesta di aiuti. Sarebbe importante far approvare in sede legislativa una legge che revochi l’impossibilità per gli italiani che hanno rinunciato alla cittadinanza di riaverla per loro e per i propri figli, vista la situazione estremamente difficile in cui si trovano.

Come vede, in ogni caso,  il futuro delle relazioni politiche, economiche e culturali tra il Venezuela e l’Italia?

Le relazioni diplomatiche, culturali, pubbliche e private tra il Venezuela e l’Italia sono rimaste pressoché stabili. Entrambi i Paesi hanno avuto dei benefici da questo rapporto. Si tratta di una constatazione storica. Già in passato gli italiani hanno contribuito all’indipendenza del Venezuela. Nell’ultimo mezzo secolo l’immigrazione italiana ha dato una mano decisiva nella costruzione del Venezuela. Attualmente la CGIE (il  Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), i vari Comites, l’Ambasciatore Placido Vigo e i Consoli Nicola Occhipinti, Aniello Petito e Francesco Manià, si stanno impegnando su queste problematiche e nella diffusione della cultura e della storia  italiana sui vari social network. Un’attività che ha permesso di incrementare sensibilmente l’interesse in Venezuela per la nostra cultura. Del resto, quello che la storia unisce non può essere disfatto e questo vale anche per l’ormai consolidato rapporto Italo-venezolano