(Foto: nei riquadri da sinistra Eugenio Ficorilli e Giorgio Fabretti).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento elaborato dalla LIDU, Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo. Punto Continenti e il Movimento Internazionale Tutela Sociale, condividono integralmente le riflessioni esposte dalla LIDU. Si potrebbe forse solo aggiungere che la storia insegna che lasciar marcire i problemi non risolve mai in maniera definitiva le controversie: al contrario, le inasprisce sempre di più. Questo vale per ovviamente anche per il conflitto Israele – Hamas e per quello tra l’Ucraina e la Russia. Purtroppo di queste situazioni ibride ci sono diverse in giro per il mondo (Rainero Schembri, Coordinatore MTS).

La Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo (LIDU), tra i fondatori della Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH), da oltre cento anni è erede ispirata di valori ormai secolari, dalla nascita della moderna scienza nel 1600 fino ad oggi.  

La LIDU è un’organizzazione che studia e difende i diritti dell’Homo Sapiens, detti umani fondamentali, e perciò eguali per tutti gli esseri umani. 

Tali diritti sono dell’Uomo inteso come: individuo, in società, in civiltà, nella specie, nell’ecosistema, e cioè in generale tra natura e cultura. 

Veniamo alla urgente questione di Hamas e Gaza, da cui è partita il 7 Ottobre 2023, un’azione terroristica stragista contro Israele, cui è seguita una rappresaglia del potente esercito israeliano. Infatti esso sta colpendo in massa gli oltre 2 milioni di abitanti della Striscia di Gaza. 

Le violazioni dei diritti dell’Uomo ci sono tutte, e debbono innanzitutto arrestarsi o limitarsi nel rispetto delle leggi di guerra, consolidatesi universalmente. 

Per gli abitanti della Striscia di Gaza le violazioni dei diritti umani sono state una sequenza che dura dal 1949, subito dopo la fondazione dello Stato di Israele nel 1948, come terra di rifugiati Palestinesi dai conflitti con gli Israeliani. Gaza è un territorio di fatto semi-occupato, in quanto circondato da 3 lati da Israele, e bloccati verso il terzo confinante dal deserto egiziano. 

Gaza non è una colonia come l’India per i Britannici, e non è un mega lager come Auschwitz per i Nazisti. I suoi cittadini sono privati di molti diritti, ma non come i neri Sudafricani ai tempi dell’apartheid razzista. Eppure, ricorda aspetti di tutti e tre. Ma non ha potuto o voluto adottare solo una resistenza non violenta alla Gandhi o Mandela, ma ha generato frange armate ribelli, come nel Ghetto Ebraico di Varsavia, prima che fosse bombardato e raso al suolo dai Nazisti. 

Varsavia è stata ricostruita per intero, mentre Gaza rischia, come Aleppo, di diventare un durevole monumento delle distruzioni belliche di intere città di vittime civili inermi, che l’umanità e la LIDU vorrebbe fossero superate definitivamente. 

I bombardamenti indiscriminati di civili dovrebbero essere per sempre eliminati dal Pianeta Terra, considerandoli “crimini contro l’umanità”… 

Questo diritto di salvezza delle popolazioni civili inermi durante le guerre deve essere un balzo di civiltà ben maggiore del salto del primo uomo sulla Luna. I bombardamenti di città, considerati legittimi nella Seconda Guerra Mondiale, debbono pertanto diventare “Crimini di guerra”.  

Il principio nuovo che deve valere è che il diritto alla vita è superiore a quello degli Stati e delle Nazioni. E ciò in una nuova civiltà dei diritti umani fondamentali, che siano naturali, e cioè individuali, di specie ed ecosistemici, in quanto prevalenti su quelli culturali, identitari, sociali, statuali, nazionali. 

Tale evoluzione storica dipende dalle troppe violazioni dei diritti umani naturali, da parte di quelli culturali particolari, fino a portarci in soli tre secoli ad un Antropocene dell’intero pianeta terra inquinato e dell’intera specie umana a rischio di involuzione estintiva, tra guerre e pandemie mondiali. 

Sembra che l’umanità con il boom demografico ed economico, abbia perso il rispetto della vita umana e non solo, fino a divenire di fatto stragista globale, tra guerre e tossicità mondiali fino ad arrivare ad una guerra mondiale sia pure “a pezzi”, come ha denunciato Papa Francesco. 

La tanto vantata tecnologia informatica israeliana, nelle intercettazioni, nell’Intelligence, nelle neutralizzazioni mirate dei nemici, ha fallito rispetto alla indiscriminata violenza di Hamas, dimostrando in modo spettacolare, che l’epoca dei progressi informatici è ancora lontana dal sostituire la tecnologia alla protezione e mediazione dei conflitti in base ai diritti umani piuttosto che alle intelligenze artificiali. 

Vi è nell’Uomo un “anima nera” di matrice genetica ancestrale che deve essere contenuta e neutralizzata dalla difesa dei diritti umani, nel senso di aiuto alle popolazioni inermi contro tutti. I diritti naturali alla vita debbono prevalere sulle culture della violenza indiscriminata, da qualunque parte provenga.  

La LIDU, nell’interesse dell’Umanità tutta, che comprende Israeliani e Palestinesi, Ebrei ed Islamici, Cattolici, Cristiani, Buddisti, nel mondo, è oggi impegnata a dimostrare che una Gaza ridotta in rovine, come la Aleppo al tempo dell’Isis, non divenga una gigantesca tomba monumentale all’inciviltà umana in generale. 

Le illusioni e speranze riposte nelle tecnologie informatiche e di controllo, sono fallite clamorosamente ed epocalmente in questa guerra tra un gigante tecnologico ed un nano esasperato e strumentalizzato da potenze straniere fino a diventare nemico dello stesso popolo Palestinese che dichiara invano di voler difendere, in un contesto geopolitico globale.  

In uno scenario così tragicamente delicato quanto pericoloso per l’umanità intera, la Lidu fa appello ai Governi del mondo e alle coscienze di tutti gli Uomini di buona volontà per ripristinare e pretendere nell’immediato l’applicazione concreta dei diritti umani, unico baluardo della pace e della convivenza civile.   

Lidu – Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo 

Via Nicola Salvi 68 – Roma 

Pres. Eugenio Ficorilli 

Pres. On. Giorgio Fabretti