Il Presidente del Messico, Enriche Pena Nieto

 

Il giovane e dinamico Presidente del Messico, Enriche Pena Nieto, non ha dubbi: “La nuova legislazione secondaria in Materia energetica rappresenta un cambiamento storico che darà nuovo impulso alla crescita economica e allo sviluppo del Messico nei prossimi anni”. Nato nel 1966,  membro del Partito Rivoluzionario Istituzionale, eletto il 1° Dicembre del 2012, per il Presidente Nieto ritiene che con questa riforma “il Messico potrà procedere all’estrazione del petrolio da acque profonde e trarre profitto in modo migliore dei vasti giacimenti di lutite (una particolare roccia clastica, n.d.r.) per ottenere il gas che consentirà al Paese di produrre l’energia elettrica a un costo minore e, quindi, a ridurre la  dipendenza dall’estero garantendo la propria sicurezza energetica”.

 

Questa modifica alla riforma Costituzionale (varata nel 2013) dovrebbe, infatti, agevolare tutta la popolazione sul piano tariffario e rendere, contemporaneamente, più competitive le imprese messicane, soprattutto di piccole medie dimensioni, nonché le produzioni agricole offrendo anche numerosi nuovi posti di lavoro ai giovani. Inoltre, consentirà alla PEMEX (la società petrolifera messicana) e alla CFE (la Commissione Federale dell’Elettricità) di modernizzarsi e di avere una maggiore autonomia e competitività internazionale pur rimanendo enti parastatali.

 

Per l’Ambasciatore del Messico a Roma, Miguel Ruiz Cabanas, “Questa riforma potrà avere dei risvolti molto positivi anche per le aziende italiane interessate a investire o a costituire società miste in Messico e, quindi, a partecipare all’importante processo di sviluppo petrolifero ed energetico avviato in Messico”. Ma ecco, in estrema sintesi, gli aspetti caratterizzanti la Riforma del Presidente Pena Nieto.

 

Principi basi. 1) La proprietà degli idrocarburi del sottosuolo è nazionale; 2) Vige la libera concorrenza tra aziende pubbliche e private per quanto riguarda lo sfruttamento, la produzione e la trasformazione dell’elettricità (è vietata solo la vendita al dettaglio del carburante); 3)  viene rafforzato il ruolo della Commissione Regolatrice dell’Energia e la Commissione Nazionale di Idrocarburi, insieme al Ministero dell’energia; 4) Trasparenza e responsabilità; 5) tutela dell’ambiente e promozione delle energie pulite.

 

Riforma verde. Si tratta di una riforma verde che promuove l’uso di combustibili più puliti quali il gas, che è un 70 per cento meno inquinante del gasolio e la generazione di energia da fonti rinnovabili, quali il sole, il vento e la geotermia. Ciò ha determinato, tra l’altro, la nascita dell’Agenzia Nazionale di Sicurezza Industriale e di Protezione dell’Ambiente e degli Idrocarburi.

 

Investitori nazionali ed esteri. Tutti gli investitori messicani ed esteri possono candidarsi a partecipare alle gare d’appalto i cui termini verranno pubblicati nel primo trimestre del 2015. Nel frattempo la PEMEX renderà note le prime aree in cui ha deciso di associarsi con terzi al fine di rinsaldare le proprie capacità tecniche e incrementare i propri livelli di produzione e ricostituzione di riserve.

 

Da registrare, poi, che la Commissione Federale Elettrica ha avviato le gare per 16 grandi progetti infrastrutturali che prevedono investimenti per 4,9 miliardi dollari. Sono previsti la costruzione di due gasdotti, tre centrali di generazione elettrica a ciclo combinato, la modernizzazione di una centrale idroelettrica, tre linee di trasmissione, cinque contratti per migliorare la rete distributiva elettrica, nonché la sostituzione di 910 mila contatori elettrici per ridurre le perdite della rete e modernizzare  il sistema.

 

Tutto ciò rientra nel più vasto processo di riforme avviato nell’ambito del Patto Messico (prevede 11 riforme strutturali) con il consenso di diverse forze politiche (Partito Acciòn Nacional, Partito de la Revoluciòn Democratica e il Partito Revolucionario Insitucional). Questo patto prevede una serie di riforme (vedere il sito reformas.gob.mx) che si propongono di assicurare anche migliori servizi di telefonia, televisione e internet, nonché la realizzazione di grandi opere nei 32 Stati del Paese, includendo porti, aeroporti, autostrade e treni tra le città.

 

In conclusione, non v’è dubbio che l’apertura del mercato energetico offre al Messico e ai partner esteri importanti prospettive economiche. Con il varo della legislazione secondaria sono state definite le regole per i nuovi contratti, le royalties e i giacimenti da sfruttare. Attualmente il Messico è il nono produttore mondiale di greggio ma secondo l’agenzia di stampa Bloomberg il Paese  potrebbe diventare nei prossimi anni uno dei primi cinque esportatori mondiali. Le sue riserve ammontano, infatti, a dieci miliardi di barili, secondo le stime dell’EIA, l’Energy Information Administration. Per la banca d’affari Svizzera Ubs ci troviamo, in sostanza, davanti alla più grande trasformazione dell’economia messicana dai tempi dell’ingresso nel Nafta (il trattato di libero scambio commerciale stipulato con Usa e Canada) nel 1993. A questo punto, rimane solo da augurarsi che anche l’Italia, soprattutto nell’ambito delle piccole e medie imprese, sappia cogliere questa importante occasione d’affari offerta dal grande Paese latino americano.