Fatima Scialdone

Il giorno 11 settembre alle ore 20,45 andrà in scena al Teatro Golden di Roma (via Taranto 36) lo spettacolo in prosa e musica UN THE’ TANGO PER EVITA dedicato a Evita Peron. L’idea è di Fatima Scialdone (il testo è di Fernando Pannullo), la grande attrice italiana che ormai da anni porta in giro per il mondo la complessa e movimentata vita di una donna diventata un vero mito in Argentina. Insieme alla Scialdone si esibiscono Luciano Donda, Eduardo Moyano, Mariano Navone (bandoneon e tango), Cinzia Lombardi. Al pianoforte M.° Joan Von Gartner; costumi Isabella Scialdone; Consulenza musicale Elio Astor Paoloni; organizzazione Roberto Di Palma. Lo spettacolo è promosso da Tango Eventi e gode del Patrocinio dell’Ambasciata Argentine e dell’IILA. Per info e prenotazioni 06-70493826

 

Da qualche anno la Scialdone è impegnata con il grande mito argentino, Evita Peron, moglie del generale Juan Peron che ha dominato la scena politica dell’Argentina nel secolo scorso. Ancora oggi molti argentini la adorano come una santa, morta in giovanissima età. Nella realtà Evita è stata soprattutto una leggenda, che ha saputo sfruttare molto bene le situazioni ma che a sua volta è stata ampiamente sfruttata, in primo luogo dallo stesso marito. In questa intervista la Scialdone racconta il suo rapporto con una delle figure più complesse e controverse del ‘900.

 

Signora Scialdone, quando si è avvicinata alla figura di Evita?

 

E’ stato nel 2001 a Nizza quando l’Ambasciatore Domenico Vecchioni mi ha regalato il suo libro ‘Evita Peròn, la madonna dei descamisados’ che verrà poi ristampato col titolo ‘Evita cuore dell’Argentina’. Debbo dire che sono stata fortemente colpita dalla personalità di questa donna. In quel periodo interpretavo un’altra eroina femminista: Ria Rosa, un’artista napoletana con un grande coraggio che addirittura sfidò l’opinione pubblica americana denunciando l’errore giudiziario che portò alla morte Sacco e Vanzetti. Grazie al libro di Vecchioni ho scoperto un altro personaggio femminile di grande levatura e con qualità universali.

 

Eppure sono in molti a ritenere che Evita sia stata anche una grande opportunista, che ha fatto del bene con i soldi prelevati dalle casse dello Stato. Non a caso, dopo la sua morte le finanze argentine si sono trovate in uno stato comatoso.

 

Per favore, sgombriamo subito il campo. Io non tratto l’argomento politico, certo Evita avrà fatto la sua vita con gli errori che si possono fare. E’ nata poverissima e come abbia fatto carriera  posso immaginarlo,(anche se come attrice poi non l’ha fatta veramente) visto che in ogni posto del mondo e in ogni lavoro purtroppo esistono sempre, soprattutto per noi donne delle difficoltà.

 

Lei aveva un sogno fin da bambina e voleva ‘un posticino nella storia’. Ha cercato e voluto il potere, era vicina ai poveri, certo vestiva benissimo e amava il lusso, per rappresentanza, ma si muoveva come una donna del popolo e per il popolo. E’ stata una grandissima donna, una vera femminista che ha aperto la strada all’emancipazione delle donne argentine, ha dato il potere del voto alle donne, ha costituito un vero partito, ha fatto in modo che la Donna avesse una sua vera dignità.  Anche grazie a lei oggi l’Argentina si trova al quarto posto nel mondo per quanto riguarda la presenza femminile nei posti che contano, mentre l’Italia si trova all’ottantesimo posto. Ma vorrei aggiungere un’altra cosa.

 

 

Se è vero che Evita ha utilizzato i fondi pubblici è anche vero che buona parte di questi fondi sono andati a fin di bene per opere sociali, assistenza alle donne più povere,  più di 40 ospedali, università, case di riposo per anziani, presidi sanitari, centinaia di asili, aiuti agli orfani, tutti servizi assolutamente gratuiti, riconoscimento della paternità illegittima,  ecc.

 

Qualcuno l’ha definita la Robin Hood argentina, perché toglieva ai ricchi per dare ai poveri.. Quanto alla condotta morale, la cosa mi può fare solo sorridere. Non mi pare che nel nostro mondo politico ed economico prevalgano le Maria Goretti. Con una piccola differenza: Evita non ha dimenticato il suo passato difficile e non ha lottato solo per un potere fine a se stesso e a uso esclusivamente personale. Paradossalmente, se avesse cercato solo la gloria e la sicurezza personale, come fanno tante in tutto il mondo, nessuno oggi la criticherebbe.

 

In che cosa lei s’identifica con Evita e in cosa siete invece completamente differenti?

 

Credo che ci somigliamo molto nella caparbietà, nella voglia ferrea di raggiungere alcuni traguardi. Naturalmente i miei sono molto più modesti. Comunque, anch’io sento molto forte, ad esempio, il bisogno di fare del bene agli altri. E, nei grandi limiti delle mie possibilità, lo faccio senza pubblicizzarlo. A differenza di Evita, però, non ho la capacità né la volontà di tradurre il mio impegno in attività politica. Sono sempre stata, e probabilmente lo sarò per sempre, un cavallo libero e solitario. Questa scelta l’ho pagata carissimo. Ma non fa niente.

 

In ogni caso ammiro Evita anche da questo punto di vista: lei è stata estremamente abile a coinvolgere milioni di persone in un grande progetto politico, sia nel bene che nel male. Probabilmente senza Evita non ci sarebbe stato il Peronismo che ancora oggi influenza sia a destra che a sinistra. Ma su questo aspetto non intendo esprimermi. Quello che è certo è che senza Evita probabilmente la situazione delle donne argentine sarebbero oggi molto diversa. A me basta questo per sentirmi onorata a interpretarla.

 

Per me Evita è un esempio, un emblema, abbiamo bisogno di figure di riferimento oggi, La Donna nel mondo deve avere il riconoscimento della sua dignità, della sua forza, è un motore indispensabile al mondo. In questo Evita è un grande esempio.

 

Qual è il suo rapporto con il tango?

 

Un rapporto bellissimo. E’ stato detto che il tango è il ballo più sensuale e intrigante in assoluto. Condivido e aggiungo: è il ballo del popolo, che nasce dal popolo, e che più di ogni altro unisce non solo i corpi ma anche l’anima. Nell’incanto di una “ tanda”, ossia, di una sequenza di tanghi, ognuno è nell’altro, anche se non ci si conosce. In questo abbraccio senza limiti di razza, religione e lingua sta la sua riconosciuta universalità, l’immenso indiscutibile romanticismo. Almeno questo dice la mia visione romantica della vita.

 

Lei con chi vorrebbe o avrebbe voluto ballare il tango?

 

Con Marlon Brando. Confesso, è  l’uomo con il quale  sicuramente avrei voluto  ballare e forse l’uomo dei miei sogni. Per quanto riguarda, invece, il rapporto Evita-tango, vorrei ricordare che lei ha avuto un  ruolo importante nella diffusione della musica del tango. Lei visse negli anni 40, quella che viene definita l’Epoca d’Oro del Tango: per molto tempo, infatti, la classe medio alta argentina si rifiutava di ballare il tango, che era un ballo popolare. Si dice che  a  spezzare questo incantesimo è stata proprio lei con il marito in un’occasione ufficiale. Da quel momento il tango è diventato il ballo di tutti.

 

Nella vita privata chi è Fatima Scialdone?

 

Una donna molto semplice che è stata sposata per quindici anni con Roberto di Palma, organizzatore di teatro, con il quale ha avuto un rapporto bellissimo, intenso e affettivamente  profondo e costante. Oggi sono una donna che vive felicemente “da sola “ con due gatti e un cane. Da sola per modo di dire, adoro la mia famiglia e i miei amici, e appena posso scappo a Gaeta, la  mia città natale dove ho mia madre, e parte della mia famiglia e torno al mio mare.

 

Come diceva il mio grande amico e Maestro  Gino Bramieri, la solitudine è una vera ricchezza perché ti consente di elaborare il meglio che hai dentro di te. Mi trovo in ottimi rapporti col mio ex marito come anche con gli altri partner del passato. Ho sempre avuto storie lunghe e questo vuol dire che sono stata fortunata. Ho avuto vicino degli uomini straordinari…pochissimi, storie importanti e durature nel tempo…ho scelto bene. Per il futuro se dovessi incontrare un nuovo grande amore, benissimo; altrimenti, pazienza. Ho la fortuna di avere vicino  amici sinceri.  E trovo che l’amicizia sia una forma altissima d’amore… non è cosa da poco.

 

Secondo lei esiste un’Evita italiana?

No purtroppo , magari l’avessimo… Oddio, i tempi sono molto cambiati e l’Italia di oggi assomiglia poco all’Argentina del secolo scorso. Comunque, il primo nome che mi viene in mente è Emma Bonino. Anche lei non scherza quando si tratta di lottare per i principi.