Per il 5 ottobre sono previste le elezioni presidenziali in Brasile. I candidati sono tre: Dilma Rousseff, attuale Presidentessa (prima donna ad avere occupato la massima carica dello Stato) e da sempre affiliata al Partito dei lavoratori, PT, e seguace del carismatico ex Presidente Luis Inacio Lula; l’ambientalista Marina Silva per il Partito Socialista (Psb); Aecio Neves del Partito Socialdemocratico Brasiliano, Psdb, (ex Governatore dello Stato di Minas Gerais e Presidente della Camera). Secondo le indagini demoscopiche le due donne dovrebbero andare al ballottaggio (in calendario per il 26 ottobre) con un leggero vantaggio per la Rousseff. Per l’IPOBE, l’Istituto di indagine della catena Globo, agli inzi di settembre la Rousseff godeva del 34% dei consensi, la Marina Silva del 29% (ma in continua rimonta) e Aecio Neves del 19%.

 

Per capire meglio come stanno realmente le cose e quali prospettive si profila per questo gigante del Continente latino Americano, abbiamo intervistato la giornalista brasiliana Gina Azevedo Marques da molti anni residente a Roma e che attualmente collabora con la televisione ‘Globo News’, con il giornale ‘Folha de Sao Paolo’, con la radio ‘France International’ e con la rivista ‘Comunità Italiana’ del Brasile.

 

Mentre l’ex Presidente Lula ha goduto di una grande notorietà in tutto il mondo, della Presidenza Rousseff si è saputo molto meno. Complessivamente come viene giudicato in Brasile il governo della prima Presidentessa?

 

Innanzitutto va riconosciuto che non è facile succedere a una grande personalità, come è stata  quella di Lula. Tanto più se si è dello stesso partito. Lula ha sicuramente aperto la strada a una serie di importanti riforme sociali condivise dalla Rousseff che proprio per questo ha deciso di  proseguire sulla stessa strada. Detto ciò non v’è dubbio che la Rousseff non ha lo stesso carisma di Lula. Lei è molto più introversa, chiusa, distaccata. Tuttavia, visto che i sondaggi la danno ancora in testa, c’è da presumere che la maggioranza dei brasiliani giudichi complessivamente positivo il suo operato. Da non dimenticare, poi, che la Rousseff ha dovuto contrastare anche una forte crisi economica internazionale che non poteva non incidere negativamente anche sull’economia brasiliana.

 

Possiamo dire che lei ha vissuto all’ombra di Lula?

 

Detto così è sbagliato. Chiariamo subito: la Rousseff non è una politica qualsiasi ma una donna con forte personalità, con un grande carattere che non si accoda a nessuno. Non a caso è diventato la prima donna Presidente del Brasile. Semplicemente si è assegnato, o la storia le ha assegnato, il compito di proseguire i progetti avviati da Lula e da lei ampiamente condivisi. Paradossalmente possiamo dire che il suo non volersi distinguere ad ogni costo è anche una grande dimostrazione di forza. Inoltre, si è impegnata con grande tenacia nel progetto di accelerazione della crescita, attuata  mediante la realizzazione di diverse nuove infrastrutture. Che poi non sappia riscaldare i cuori, come faceva Lula, è un altro problema.

 

Parliamo degli altri candidati, cominciando da Marina Silva, che fino al 2009 è stata nel PT e che si è distinta soprattutto per le battaglie ambientaliste. Dopo la morte in un incidente aereo  del Governatore dello Stato di Pernambuco e candidato ufficiale Edoardo Campos, la Silva ha preso il suo posto. Ma che tipo di presidenza potrebbe essere la sua?

 

Lei ha il vantaggio di rappresentare la novità. Inoltre, come ambientalista gode di notevoli simpatie in alcune fasce dalla popolazione. Il suo consenso sta gradualmente aumentando. La tragica morte del candidato ufficiale ha creato una forte ondata emotiva nel Paese che sicuramente la aiuterà al momento del voto. Inoltre, su di lei sta confluendo il voto di protesta e della gente che dopo 12 anni di governo PT vuole semplicemente cambiare e che è rimasta delusa da una serie di scandali che non l’hanno coinvolta personalmente ma apparati ed enti dello Stato.

 

A suo danno rimane il fatto che ha una scarsa esperienza nella gestione politica. Per molti opinionisti essere una grande ambientalista non basta. Inoltre, viene considerato troppo generico il suo proposito di governare senza i condizionamenti dei partiti e con le “migliori donne e uomini del PT e del PSB”.  Detto ciò, potrebbe anche rivelarsi un’ottima Presidentessa, ma per ora rappresenta ancora un’incognita.

 

Il terzo candidato è Aecio Neves del Partito Socialdemocratico Brasiliano. Cosa ci può dire sulla sua personalità e sui suoi progetti per il Brasile?

 

Attualmente Neves si trova al terzo posto nei sondaggi. E se anche riuscisse ad arrivare secondo al primo turno, è molto probabile che nel corso del ballottaggio le due candidate di sinistra saranno alleate. Obiettivamente per Neves la vedo molto dura.

 

Il suo ruolo potrebbe invece rivelarsi importante in un eventuale ballottaggio tra le due candidate. Personalmente credo che molti dei suoi voti potrebbero confluire sulla Marina Silva, anche se lei è stata duramente attaccata da Neves, forse per motivi tattici. Il problema di Neves è che nell’immaginario collettivo lui rappresenta soprattutto la classe benestante anche se il suo programma prevede forti investimenti in opere infrastrutturali che potrebbero determinare vantaggi economici e occupazionali anche per la classi più povere.

 

In estrema sintesi, come potrebbero caratterizzarsi le tre ipotetiche presidenze?

 

Beh, con la Rousseff avremo probabilmente un Brasile ancora impegnato nel sociale e in continuità con i progetti avviati; con la Silva un Brasile sociale ma con meno sussidi, più ambientalista e meno attiva sul fronte dello sfruttamento del petrolio; con Neves un Brasile più orientato sugli investimenti, soprattutto in infrastrutture, ma meno solidale e sociale.

 

 

Un’ultima battuta. Sono appena finiti i campionati mondiale di calcio. Molti temevano delle grandi manifestazioni soprattutto nel corso della finale dalla quale il Brasile è stato clamorosamente escluso. Eppure non è avvenuto quasi niente. Come mai?

 

Probabilmente ha prevalso la consapevolezza che in gioco c’era anche l’immagine del Paese nel mondo. Ma se mi permette voglio chiudere anch’io con una battuta: forse la gente era talmente delusa che non aveva più alcuna voglia di protestare.