Maurizio Miranda, Presidente  dell’IIITT. 

E’ appena tornato dall’ennesima missione con imprenditori italiani in India. Parliamo di Maurizio Miranda, Presidente dal 1985 dell’Indo Italian Institute for Trade and Technology (IIITT), nato su iniziativa dell’Ambasciata dell’India in Italia, della State Bank of India, dell’Air India, dell’Indian Investment Centre, dell’Indian Trade Center presso l’Unione Europea, del Ministero indiano del Turismo e dell’Aviazione civile, del Dipartimento del Turismo indiano, della Trade Development Authority (ora Indian Trade Promotion Organization) e della State Trading Corporation of India.

 

In tutti questi anni l’Istituto si è distinto per una serie di studi di fattibilità, ricerche di mercato, missioni di operatori economici (oltre 200), convegni e dibattiti, assistenza economica, finanziaria fiscale e doganale alle imprese italiane, nonché ricerca di partners e numerose iniziative culturali. Non da ultimo iniziative speciali con l’ISRO – Indian Space Research Organization e l’Alleanza Strategica Indo-Italiana nelle aree più avanzate per l’Economia della Conoscenza a favore delle piccole e medie imprese. Per parlare dell’ultima missione a New Delhi e Mumbai (Bombay) e dei progetti futuri dell’IIITT abbiamo intervistato il Presidente Miranda. 

Come è andata quest’ultima missione?

 

Questa volta abbiamo assistito i titolari e rappresentanti di aziende collegate alla Di.Mar Group (con i loro Ceo Fabio Martinelli e Angelo Cionco e il Capo Finanziario Marco Fornari), come la I.P.V. (con sede a Valentano nel Lazio), la Bottega Pieffe Srl (anch’essa a Valentano), e la Cover (Teramo). Tutte società specializzate e operanti nel settore delle pelletterie di alto livello e che hanno collaborato con aziende di calibro mondiale. L’iniziativa è partita dalla KM Pursuexcellence che, grazie al Ceo Nicola Kabombo M. e al Marketing Manager Antonio Maestrini, hanno usufruito del coordinamento di Fabrizio Orlandini e della esperienza trentennale dell’Indo Italian Institute for Trade and Technology nonché della coassociata IKC – Indian Knowledge City.

Nel corso degli anni queste aziende hanno sviluppato delle proprie linee di fashion molto apprezzate in Italia che ora lanciano direttamente sul mercato Indiano. Inoltre, nel corso della missione gli imprenditori hanno incontrato diversi partners indiani, sono stati ricevuti da enti pubblici e privati, sia a New Delhi che a Mumbai, e oltre a gettare le basi per una serie di accordi industriali e commerciali è stata esaminata la possibilità di farsi quotare alla grande borsa di Bombay, (BSE Bombay Stock Exchange) con la quale la IIITT è ben introdotta. Le prospettive sono ottime: molto dipende ora dalla costanza che entrambe le parti saranno capaci di dimostrare nel perseguimento  degli obiettivi concordati. E noi continueremo a stare al loro fianco.

Che clima avete trovato in India? In altri termini, la questione per ora non risolta dei nostri Marò pesa anche sui rapporti economici tra i due Paesi?

Sarebbe ingenuo sostenere che il caso Marò non incida sul clima politico ed economico. Detto ciò, nel caso specifico, abbiamo incontrato ovunque la massima cordialità e disponibilità da parte indiana. Sicuramente la missione è stata organizzata bene grazie anche al forte impegno dell’Ambasciata indiana, in particolare dell’Ambasciatore Shri Basant K. Kupta e del Primo Segretario Politico e Commerciale Dr Madan Mohan Sethi, coadiuvato dall’Assistente Giuseppe Giannuzzi. A questo proposito non nascondo che mi fa piacere immaginare, senza alcuna presunzione,  che il successo della nostra missione possa in qualche modo rappresentare un piccolo tassello nella ricostruzione dei rapporti politici ed economici tra i due Paesi: rapporti che risalgono addirittura ai tempi di Augusto. Da quanto ho potuto comprendere mi è sembrato che anche da parte del mondo imprenditoriale indiano c’è una consistente speranza che la questione si risolva presto.

Il prossimo anno l’Istituto taglierà il nastro del suo trentesimo anno di vita. Come pensate di festeggiare questo significativo avvenimento?

Innanzitutto approfitteremo dell’invito dell’Ambasciata indiana a organizzare insieme a loro un’intera giornata dedicata alle relazioni economiche indo italiane. A questo avvenimento verranno invitati numerosi imprenditori italiani e partners indiani intenzionati a collaborare insieme. Sarà questa un’ottima occasione per saggiare le possibilità di avviare nuovi e importanti rapporti commerciali. Inoltre, verrà presentato il volume ‘Città e Province di età romana’, frutto di una mia lunga ricerca sul commercio con l’estero dell’Antica Roma che, come detto prima, già ai tempi di Augusto aveva sviluppato intensi rapporti con l’India. A questo proposito vorrei ricordare la grande Mostra didattica che abbiamo organizzato a Roma, nella primavera del 2005, presso il Museo della Via Ostiense alla Piramide, intitolata proprio  India – Roma Antica.

 

E oltre alla giornata di celebrazione?

Abbiamo elaborato un piano triennale inteso a portare in India e ad avviare rapporti con aziende indiane, ben 100 imprese italiane.  Il piano è articolato in sei tappe: 1) individuazione dei settori con maggiori prospettive di collaborazione; 2) selezione delle imprese interessate a operare con l’India e tecnologicamente in grado di soddisfare le esigenze indiane; 3) introduzione delle aziende presso la Ambasciata indiana a Roma; 4) elaborazione di piani strategici operativi per singole aziende; 5) missioni collettive o individuali in India con la presentazione di aziende italiane ai partners indiani e a enti pubblici e istituzionali indiani; 6) assistenza personalizzata continuativa alle aziende interessate.