All’imponente manifestazione organizzata dalla CGIL a Roma il 25 ottobre scorso, è passato quasi in sordina la presenza di una nuova formazione politica che si propone di raccogliere consensi e energie nuove intorno a vecchi ideali socialisti. Si chiama Convergenza Socialista ed è guidata dal Segretario Generale  Manuel Santoro, classe 1972, residente a Tivoli (vicino Roma), dottorato in matematica alla Portland State University USA e per molti anni ricercatore di matematica applicata alla fisica-chimica in Germania al Max Planck (Stoccarda).

 

Convinto che il PSI guidato da Riccardi Nencini sia ormai completamente appiattito sulle posizioni di Renzi, Santoro insieme a un gruppo di giovani e vecchi socialisti è uscito dal partito per fondare una nuova aggregazione politica. “L’ideale socialista”, ha dichiarato Santoro,“è sempre esistito, esiste ed esisterà sempre. Certo, è un ideale ormai spoglio di una vera progettualità fatta di speranze, idee e militanza, intorno alla quale si possano raccogliere energie nuove. Quello che manca, oggi, è una degna rappresentanza dell’ideale socialista nella politica e nella società e, penso, sia arrivato il momento di riprendere un filo interrotto, una ragione d’essere che vede nella povera gente, nelle ingiustizie sociali, nelle ineguaglianze, le ragioni dell’esistenza e della lotta di un partito socialista”.

 

Una delle principali caratteristiche del nuovo partito è la ricerca di un forte radicamento nelle realtà locali. Dice Giancarlo Amante di Guidonia, 85 mila abitanti, terza città del Lazio: “la nostra città  ha un cementificio che con l’indotto occupa 400 operai. Le cave di travertino occupano circa 400/450 dipendenti. Oltre questi due settori, l’appiattimento è totale. Non c’è assolutamente un piano produttivo di lavoro, non si è mai colloquiato con aziende importanti per portare lavoro, nessuna politica di sviluppo su alcun fronte. Come farà questo grande Comune a progettare uno sviluppo di vita per le sue nuove generazioni? Come potranno le nuove coppie pensare a formare una famiglia se non hanno un futuro? Il lavoro a Guidonia manca da anni, perché la politica lì fallisce da anni”.

 

Per Francesco Marino di Sassuolo, provincia di Modena, “la cittadina è collocata in una regione che soffre la crisi meno del resto dell’Italia, ma questo pur essendo un freno alla deriva sociale ha fatto emergere la debolezza della struttura sociale e delle aziende che vivono di mercato interno, mentre volano gli esportatori! Cresce il divario tra ricchi e poveri, si contano in media 800 interventi assistenziali, mensili, su famiglie e singoli che hanno perso o ridotto la capacità retributiva. A fronte di una popolazione di circa 39 mila abitanti e in calo continuo, il ceto medio soffre, portandosi dietro l’economia locale. Sassuolo è una cittadina orgogliosa e molte, forse troppe, situazioni d’indigenza vengono vissute nella più intima e dignitosa  solitudine”.

 

Spiega Barbara Altobelli di San Vito Chietino, provincia di Chieti: “La situazione lavorativa nella nostra zona è purtroppo conforme a quella in essere in tutto l’Abruzzo ma anche altrove. Numerosi sono i disagi che ne derivano fra cui il ritardo nel pagamento degli stipendi, per quei pochi fortunati che un lavoro lo svolgono, a volte con l’ assenza totale o quasi di remunerazione per le prestazioni lavorative e talvolta, come spesso accade, s’incontra il purgatorio della cassa integrazione e della mobilità. Tale condizione è diffusa nel nostro territorio con delle percentuali allarmanti e civilmente poco rassicuranti poiché oltre ai disagi inconcepibili già citati, favorisce tutte quelle condizioni che conducono alla criminalità dovuta alla vera e propria fame. Chi ha fame non si domanda quali siano le ragioni politiche di una simile situazione economica. Ha fame e basta e vuole mangiare e per questo è disposto a volte a vendersi l’ anima al diavolo”.

 

La presenza di Convergenza Socialista si sta sviluppando anche a Roma e nell’ambito dei vari Municipi. Racconta Francesco Maria Favara, che opera nella zona est della città: “La situazione lavoro al Municipio V di Roma è caratterizzata da soldi pubblici non spesi oppure mal spesi. Molti fondi della comunità europea giacciono in cassa senza un futuro. Invece la politica dovrebbe saper spendere questi soldi per dare un minimo di lavoro, di speranza alle generazioni future. In molti dicono che i giovani di borgata bivaccano al bar, senza un obiettivo definito. In molti affermano che i giovani non hanno voglia di far niente. Ma queste affermazioni non sono veritiere. I nostri giovani hanno, invece, tantissima voglia di fare ma non possono poiché a loro il futuro è stato rubato. Purtroppo, la politica locale e nazionale non è più capace di agire, di proporre una visione strategica, di lungo periodo. Molte volte la politica promette e dopo aver preso il voto si ferma. Non fa più niente”.

 

Ecco alcuni riferimenti per chi fosse interessato a entrare in contatto con Convergenza Socialista:

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Manuel Santoro, Segretario Generale di Convergenza Socialista