Andrea Monaco rappresenta nell’ambito dell’Euro Social Forum (organismo creato dalla Commissione Europea) l’Istituto Italo Latino Americano (IILA), l’organismo pubblico sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri italiano che raggruppa tutte le rappresentanze diplomatiche dell’America Latina presenti in Italia. Recentemente l’IILA ha organizzato a Bergamo un incontro/dibattito sul tema delle politiche per i senza dimora. Con Monaco abbiamo, quindi, cercato di fare il punto sugli scopi di questi incontri e sul ruolo concreto svolto dall’IILA, che è una delle quattro associazioni (le altre provengono dalla Spagna, Francia e Germania) che si occupano dei ‘homeless’. Verso la fine di novembre si svolgerà un altro incontro a Napoli. Ma andiamo per ordine.

 

Per cominciare ci parli dell’incontro di Bergamo.

 

L’incontro è avvenuto all’interno del Convegno promosso dalla FEANTSA, la Federazione Europea delle Organizzazioni Nazionali (ONG) che si occupano dei problemi dei senza fissa dimora. Per l’occasione sono stati portati a Bergamo rappresentanti dei governi di Brasile, Cile, Costa Rica, Ecuador, Paraguay, Uruguay, nonché alcuni esperti del settore europei e latino-americani. Il tutto si è svolto nell’ambito di quattro giornate in cui autorità e funzionari di sei Paesi latinoamericani, hanno fissato le linee guida per le politiche e i programmi di assistenza ai senza dimora in America Latina. Queste politiche sono state messe a confronto con le esperienze europee.

 

Cos’è emerso d’interessante da questi incontri?

 

Diciamo che si è convenuto sostanzialmente sulla necessità di perseguire quattro obiettivi: primo, definire delle politiche specifiche sia per quanto riguarda il Paese che per le condizioni di vita dei senza tetto, condizioni che possono essere molto diverse e quindi richiedono soluzioni diverse;  secondo, potenziare il sistema informativo e di raccolta dei dati anche regionali al fine di creare strutture di collegamento e coordinamento tra aree e Paesi diversi. Su quest’aspetto si sono soffermati a lungo i rappresentanti di Brasile, Cile e Uruguay; terzo, avviare una serie di collegamenti tra diverse istituzioni che si occupano, ad esempio, d’istruzione, lavoro, abitazioni, ecc.; infine, quarto, si è dibattuto sull’opportunità di dare prima la casa per poi procedere al reinserimento piuttosto che seguire il procedimento contrario, come è avvenuto in passato.

 

Ora è  in programma un incontro a Napoli verso la fine di Novembre. In questo caso quali sono i temi sul tappeto?

 

Il Convegno s’incentrerà sulle strategie politiche per superare la povertà. Per l’Italia questo seminario coinciderà con un momento significativo: da alcuni anni, infatti, è in corso una sperimentazione che prelude alla futura introduzione di una misura universale di contrasto alla povertà. Una misura che non è da intendersi come un semplice sussidio economico, bensì come un programma di inserimento che collega il sostegno economico con servizi di supporto al nucleo familiare e interventi di attivazione dei beneficiari. Con questa misura, denominata Sostegno per l’Inclusione Attiva, SIA, l’Italia si allinea alla quasi totalità dei paesi europei, che già ne dispongono da anni.

 

Che rapporto esiste tra la povertà in America Latina e in Europa?

Innanzitutto possiamo dire che la povertà non è un problema tipicamente latino americano ma anche europeo. Ciò comporta che le tradizionali differenze tra un Nord ricco e sviluppato e un Sud povero e arretrato si stanno notevolmente attenuando. Dall’America Latina è arrivata, poi, una lezione molto stimolante: la miseria e la povertà si possono abbattere. La prima è scesa all’ 11,3% nel 2012 (dal 22,5% del 1990); la seconda al 28,2% (dal 48,3% del 1990). Molte sono, comunque, le differenze tra i paesi, ma con un PIL che cresce ininterrottamente da tanti anni, i grandi temi oggi in agenda in America Latina non sono più i poveri, ma la disuguaglianza e la vulnerabilità delle nuove classi medie. Come anche da noi.

 Andrea Monaco dell’IILA