“L’America Latina rappresenta il futuro dell’Enel per i prossimi cinque anni. E’ la nostra terra promessa nella quale abbiamo investito 600 milioni di euro con progetti che coinvolgono Messico, Brasile e Cile”. Lo ha dichiarato Maurizio Bezzeccheri, Presidente della società Enel Green Power (del Gruppo Enel) per l’America Latina, nell’ambito di un incontro con la stampa all’Hotel Leonardo da Vinci di Roma  organizzato da Prestomedia, l’Osservatorio per l’America Latina e la Fondazione spagnola per la promozione sociale e culturale.

 

Attualmente l’Enel, con oltre 70 mila dipendenti, è presente in 32 nazioni. La società sta sviluppando diversi progetti ‘verdi’ innovativi in Paesi come il Cile, dove viene sfruttata l’energia determinata dal moto ondoso. “Le fonti rinnovabili in America Latina” ha sostenuto Bezzeccheri, “sono nate più per necessità che a seguito di una pianificazione. In Messico, Brasile e Cile le fonti rinnovabili sono diventate anche più economiche rispetto a quelle tradizionali”.

 

Il dirigente Enel ha poi osservato che “in America Latina, a parità di condizioni, si riesce a produrre il doppio perché i fattori climatici sono costanti e i costi sono più stabili e competitivi che in Europa. Inoltre, il perfezionamento delle previsioni metereologiche consente di abbinare meglio l’ energia eolica a quella fotovoltaica, che comunque sono complementari, perché quando di notte non c’è la fotovoltaica subentra l’eolica”.

 

Durate la sua esposizione Bezzeccheri ha rilevato anche che in Perù il costo del gas derivante dal Progetto Camisea nella Valle dell’Urubamba rimane ancora molto contenuto e ciò rende per ora poco competitive le altre fonti d’energia, come l’idroelettrica e le rinnovabili. In Colombia le variazioni climatiche e i fenomeni del ‘Nino’ e della ‘Nina’ ostacolano l’affermazione delle energie verdi. In Cile le rinnovabili sono ancora poco diffuse anche se viene riconosciuta la loro grande importanza. In Brasile si è verificato, invece, il cosiddetto fenomeno della ‘tempesta perfetta’ o mancanza di energia motivata sia dalla siccità che dalla minore capacità di generare e distribuire energia. In compenso, dal 2009 l’energia rinnovabile ha assunto un ruolo strrategico rilevantissimo.

 

Per quanto riguarda gli investimenti futuri,  l’Ecuador risulta particolarmente interessante anche per le interconnessioni possibili con altri Paesi andini. Qualcosa già è stato fatto con la Colombia. “Siamo in una nuova fase di trattative con il governo del Presidente Correa”, ha sostenuto Bezzeccheri, “anche se non prevale un clima particolarmente favorevole agli investimenti privati”​​. Infine, il Perù ancora non è coinvolto direttamente in questi progetti ma ci sono buone prospettive, mentre la Colombia, che non detiene energie rinnovabili, offre in compenso ottime possibilità di interconnessione. Lo stesso vale anche per il Cile, che detiene quattro sistemi indipendenti proprio adatti alle interconnessioni.

 Maurizio Bezzeccheri