Silvia Pasini

Continuiamo con la nostra inchiesta sulla critica situazione del Teatro dell’Opera di Roma. Dopo aver intervistato Fabio Morbidelli (orchestra), Franco Melis (coro), Alessandro Tiburzi (balletto) e Denise Lupi (scenografa) è la volta del mezzosoprano Silvia Pasini (cantante del coro e anche solista). Dopo essersi diplomata sotto la guida di Marika Rizzo, la Pasini ha seguito numerosi corsi di perfezionamento con cantanti di livello mondiale come Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Corinna Vozza, Raina Kabaivanska, nonché presso l’Accademia Chigiana di Siena, l’Accademia di Osimo,  l’Accademia Voci Verdiane di Busseto e ‘Il Progetto Giovani’ presso il Teatro dell’Opera di Roma.

 

Nel 1996 ha avuto l’opportunità di debuttare al Teatro Lirico di Cagliari nel ruolo di ‘Fidalma’ nel ‘Matrimonio Segreto’ di Domenico Cimarosa. Vincitrice e finalista di diversi e importanti concorsi lirici ha interpretato nel corso degli anni diversi ruoli in grandi teatri italiani ed esteri, tra cui l’Opera di Roma, La Fenice di Venezia, Il Teatro Filarmonico di Verona, i teatri di Rio de Janeiro, Stoccarda, Francoforte, ecc. Ma torniamo alla realtà di Roma.

 

Come giudica la scelta dei solisti avvenuta negli ultimi anni al Teatro dell’Opera di Roma?

 

Negli ultimi anni il livello dei cast si è molto elevato, in linea con gli standard qualitativi degli altri grandi Teatri europei. Di pari passo, inevitabilmente, anche i costi sono lievitati, contribuendo al mostruoso buco di bilancio che sfiora ormai i 30 milioni di euro.

 

In che modo, a suo giudizio, il Teatro dell’Opera di Roma può conciliare l’esigenza di risanare il bilancio con quella di non abbassare troppo il livello qualitativo dei cantanti, visto che parliamo del teatro della Capitale?

 

Su questo non ho dubbio alcuno. Il Teatro dell’Opera è una realtà eccezionalmente ricca di potenzialità indiscusse, in tutti i suoi molteplici settori. E’ un vero e proprio centro di produzione culturale grazie alle scuole, al balletto, ai laboratori, all’alta maestria del personale che lo anima e al coro e all’orchestra acclamati in tempi recenti anche in Giappone col maestro Riccardo Muti, come realtà di valore indiscusso.

In merito alla sua domanda e alla luce delle recenti vicende tristemente note a tutti, si è molto discusso su questo punto in teatro.

Roma non può prescindere dai grandi interpreti, ma deve riuscire a mettere a punto un modello produttivo ‘europeo’ che affianchi alle stars internazionali, chiamate per le prime e per determinate produzioni, compagnie stabili di cantanti di buon livello, che a costi contenuti potrebbero subentrare per le repliche in un’ottica anche di aumento della produttività, che è certamente un altro punto fondamentale da realizzare per uscire dalla crisi. Ciò consentirebbe di aumentare, quindi, notevolmente il numero degli spettacoli,  e alcuni di essi dovrebbero essere a prezzi veramente popolari in modo da diffondere sempre di più la cultura della lirica presso la cittadinanza. Altro aspetto importante sarebbe quello di riuscire a realizzare parallelamente alla produzione ordinaria, spettacoli di repertorio, a costi contenuti grazie all’uso del materiale presente in teatro ( costume, scenografie, artisti). Tutti questi argomenti sono stati affrontati nei recenti tavoli di trattativa tra Sindacati e Azienda e molti di essi sono parte integrante dell’Accordo del 17 novembre che è servito a scongiurare i licenziamenti annunciati il 2 ottobre.

 

A proposito, come vengono scelti i cantanti?

 

Con gli anni la situazione è molto cambiata nei teatri. Fino agli anni ottanta era prassi consolidata fare le audizioni. Ci si poteva semplicemente proporre a un teatro, si veniva ascoltati dal Direttore Artistico o dal direttore d’orchestra ed eventualmente scritturati per una stagione o anche per una sola produzione.

Oggi invece predominano le agenzie liriche. Sono oltre un centinaio, più o meno grandi e presentano e promuovono i cantanti presso i teatri. In genere il loro compenso è del 10% sul cachet lordo dell’artista. Spesso riescono a portare più di un cantante all’interno della stessa produzione, nonché il direttore d’orchestra, il regista etc. E’ molto difficile oggi che un cantante possa proporsi da solo, soprattutto in determinati teatri. Io credo che se anche questo sistema ha una sua ratio, per via anche del numero elevato di cantanti oggi sul mercato per cui le Agenzie si trovano a svolgere in qualche modo il ruolo di ‘filtri’, mi piacerebbe tornare ad un sistema in cui un giovane cantante ad esempio, possa recarsi in un teatro e avere la possibilità di essere ascoltato e, se bravo, scelto dal Direttore Artistico!

 

In che misura incidono nella scelta dei solisti il direttore d’orchestra, il direttore artistico, il sovrintendente o anche i singoli dirigenti e altri poteri?

 

La scelta dei cantanti fa capo alle Direzione Artistica, in tutti teatri, per cui valgono le considerazione fatte prima. Ovviamente può anche accadere che il Direttore d’Orchestra scelga personalmente certi cast, con cui magari ha già lavorato o proponga personalmente degli artisti. Per quanto riguarda ‘alti dirigenti o altri poteri’, come li chiama lei, che in certi casi riescono a imporre nomi di loro gradimento, mi viene da considerare solo che evidentemente nel nostro campo trovano applicazione dinamiche che riscontriamo in tanti altri settori produttivi del nostro Bel Paese! Ma voglio ancora sottolineare che laddove ci fossero regole chiare, applicate correttamente e figure certe e autorevoli di riferimento, tante cose non potrebbero avvenire!

 

Molto indicativamente quanto possono incidere, in termini di percentuale, l’insieme dei cantanti solisti sul budget di uno spettacolo?

 

Molto dipende, ovviamente, dalla caratura dei singoli cantanti. C’è chi guadagna 3 mila e chi arriva a incassare anche 20 mila euro a serata, che è il massimo che si possa prendere in Italia (25 mila i direttori d’orchestra, credo) Comunque, a grandi linee, possiamo dire che l’insieme dei solisti incide mediamente  tra il 20% il 50% della produzione, in determinati casi.  Però, ripeto, questo è un dato molto approssimativo.

 

E’ vero che anche in teatro corrono le tangenti. Si racconta che alcuni grandi direttori d’orchestra prendono delle percentuali sui cantanti. E’ plausibile?

 

Nell’ambiente corre voce che in alcuni casi sia successo anche questo. Del resto perché non dovrebbe succedere nel mondo dell’Opera ciò che avviene un po’ dappertutto?  Comunque lei non troverà mai un cantante che pubblicamente riconoscerà di aver pagato una tangente per poter cantare. A meno che non decida di cambiare mestiere.

 

Risulta nel vostro ambiente che anche tra i cantanti ci sono dei raccomandati politici?

 

Vale la risposta precedente.

 

Ma allora, per completare la trilogia, ci sono anche forti ricatti o favoritismi legati a fattori sessuali?

 

Forti no, o almeno voglio sperare che non sia così…. è chiaro che se un/una cantante piace particolarmente non solo per le sue doti canore, qualche aiutino può sicuramente arrivare e tornare utile per una scrittura.

 

Come vede il futuro del Teatro dell’Opera di Roma?

Molto dipende da noi. Anche se per natura gli artisti non sono inclini a occuparsi di questioni amministrative, dopo gli ultimi avvenimenti abbiamo capito che TUTTI dobbiamo essere vigili sulla gestione economica del teatro. Se non arriveremo al pareggio di bilancio entro il 2016, andremo tutti a casa! Con la firma del recente accordo sindacale tutti i dipendenti del teatro hanno partecipato di tasca propria a salvare 180 posti di lavoro e cosa fondamentale, a difendere il perimetro della Fondazione, consapevoli che un teatro d’Opera è una realtà composita e variegata ma Unica e indivisibile. Questa è la sua forza e la sua debolezza al tempo stesso. D’ora in poi vigileremo ogni giorno sul rispetto degli impegni presi, con forza e consapevolezza.

In gioco c’è la sopravvivenza nostra e del Teatro.

 

Nota: le precedenti interviste sul Teatro dell’Opera di Roma sono state fatte a:

Denise Lupi  (http://puntocontinenti.it/?p=6931) – Solista

Fabio Morbidelli (http://puntocontinenti.it/?p=6419) – Orchestra

Franco Melis (http://puntocontinenti.it/?p=6588 ) – Coro

Alessandro Tiburzi (http://puntocontinenti.it/?p=6662) – Balletto