Sarebbe più che giusto che chiunque andasse a visitare la Grecia e, in particolare, Atene, lo facesse con lo stesso spirito, la stessa ammirazione e rispetto che ha avuto per questa terra Nerone. Sì, proprio lui, uno dei più controversi e discussi imperatori romani che alla fine dell’ottobre del 66 d.C, partì da Roma per visitare la Grecia, il sogno della sua vita.

 

Di Nerone, si può, infatti, dire di tutto in merito alle sue depravazioni, all’incendio di Roma, alle persecuzioni dei cristiani. Ma una cosa bisogna riconoscergli: nel corso dei secoli è stato uno dei pochi capi di Stato nel mondo che ha sempre anteposto all’amore per il potere l’amore per la cultura, per la filosofia, per la poesia, per la musica, per la scultura. Egli stesso componeva e si esibiva in pubblico (la prima volta è stata nella città greca di Napoli).

 

Nerone non partì per la Grecia nella veste di imperatore ma come un artista in tournée. Al suo arrivo è stato accolto come un vero divo e i suoi spettacoli sono stati applauditissimi (probabilmente in maniera anche interessata). In ogni caso, Corinto è stata eletta da Nerone come sua residenza preferita. Inoltre, il 28 novembre, l’imperatore concesse la libertà ai greci con il conseguente esonero da molti tributi e, quindi, la quasi cittadinanza romana. In pratica, Nerone si è inchinato davanti allo splendore e alla cultura ellenica che ha forgiato la storia di Roma, dell’Europa e dell’intero occidente.

 

L’Europa di oggi senza l’antica Grecia probabilmente non sarebbe mai esistita. Del resto, lo stesso nome fa riferimento alla mitologia greca: Europa era, infatti, il nome della figlia del re di Tiro (città fenicia e colonia greca) rapita dal dio Zeus, che per l’occasione si era travestito da splendido toro bianco per condurla sull’isola di Creta. Da questa unione nacque Minosse, re di Creta che diede vita alla civiltà cretese, culla della civiltà europea. Da quel momento con il nome Europa s’indicavano le terre a nord del Mar Mediterraneo.

 

Ecco perché andare ad Atene bisogna andare con lo stesso rispetto che aveva Nerone. Il fatto che oggi la Grecia si trovi in grandissime difficoltà economiche per colpa soprattutto di una classe dirigente che si è dimostrata non all’altezza della situazione non può far dimenticare all’Europa che siamo tutti figli della Grecia. E come tutti i buoni figli che non abbandonano il padre, anche se ha sbagliato, così l’Europa ha il dovere morale e storico di aiutare i greci.

 

Ma cosa può fare il singolo cittadino europeo?

 

Può decidere, ad esempio, di visitare o fare le vacanze in Grecia. Oltre a sprofondare nella culla della civiltà, cosa che fa sempre molto bene allo spirito, troverà un paese splendido, una città come Atene, pulita e ordinata oltre che ricca di monumenti storici, un popolo estremamente dignitoso e accogliente (soprattutto con gli italiani), una terra che oggi è costretta ad offrire tantissimo per pochissimo. La Grecia politicamente ha voltato pagina. Aiutarla a uscire definitivamente da questa situazione è quasi un dovere morale. E anche, confessiamolo, conveniente da ogni punto di vista.

Rainero Schembri

 

 

Foto: Atene, arco di Adriano con in sottofondo l’Acropoli.