Letizia Gioia Monda

Già il titolo, in inglese,  non è di facile assimilazione: It is Methapor (E’ Metafora). Quando poi la protagonista, alla fine dello spettacolo, decide di intrattenersi col pubblico (come e’ avvenuto recentemente alla presentazione del suo lavoro al Teatro Palladium di Roma), la cosa diventa un tantino più complessa. Molti applaudono ma non tutti, probabilmente, sono riusciti a cogliere l’essenza dell’innovativa proposta culturale. Ecco una buona ragione, quindi, per cercare di intervistare Letizia Gioia Monda, ballerina e ‘performer’, nonché autrice e interprete di questa ‘metafora’ in ballo. Per fortuna, insieme alle riflessioni elaborate troviamo anche una simpaticissima napoletana, dotata di un temperamento spumeggiante e un’intelligenza fervida. E, soprattutto, di molto coraggio.

 

Con questo suo spettacolo, infatti, la Monda mette in discussione tutta la coreografia e i movimenti ritmici tradizionali del ballo, incentrando la sua attenzione sul ruolo della ballerina come donna moderna. Obiettivo a dir poco ambizioso soprattutto per un’artista ancora molto giovane, anche se lei non ha assolutamente la prosopopea di alcuni trentenni in circolazione che non esitano ad autodefinirsi ‘filosofi’. In ogni caso, di esperienze la Monda ne ha già fatte tante.

 

A sedici anni si è trasferita a Roma per completare la sua formazione presso l’Accademia Nazionale di Danza. Dopodiché si ‘ perfezionata in tecniche classiche prima presso ‘l’Académie de Danse Classique Princesse Grace di Montecarlo’e poi all’Impuls Tanz di Vienna e all’Alvin Ailey School e al Joffrey Ballet School di New York. Nella città della Mela, poi, ha cominciato a lavorare con il grande coreografo neoclassico Jason Melms e con Max Luna. Inoltre, nel 2009 è approdata alla Biennale di Venezia con Il giavellotto dalla punta d’oro di Giorgio Marini.

 

Negli ultimi anni la Monda ha iniziato a studiare il Metodo Forsythe con Allison Brown (danzatrice del Ballet Frankfurt allora diretto da William Forsythe). “Questa esperienza fatta a Francoforte”, confessa la Monda, “ha determinato il percorso futuro della mia ricerca artistico-scientifica”. In sostanza, oltre a lavorare sulla tecnica ha iniziato a lavorare intensamente anche sul piano concettuale. La sua sfida consiste nello stimolare fortemente la capacità interpretativa ed emozionale degli artisti. In sostanza, ogni sera il suo spettacolo può determinare un risultato emozionalmente diverso, sia se eseguito da artisti diversi, sia con gli stessi ballerini: “tutto dipende”, spiega, “dallo stato d’animo contingente e dalla  fantasia e  capacità di reinventarsi quotidianamente.

 

Detto diversamente, mentre sul piano generale l’artista viene valutato essenzialmente per la sua capacità di eseguire tecnicamente alla perfezione un copione e una coreografia prestabilita, la Monda richiede alle sue partner soprattutto la capacità di interpretare soggettivamente il proprio copione. “Ancora prima della tecnica”, dice, “cerco la ricchezza interiore capace di esprimere con gesti, mimica e canto, la particolare sensibilità che caratterizza oggi la donna moderna, sempre più intraprendente, emancipata e cosmopolita”.

 

Laureata in Tecnologie Digitali e Metodologie per la Ricerca sullo Spettacolo presso il Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo della Sapienza di Roma, la Monda tiene anche seminari e conferenze sulla Motion Bank, portando avanti sul campo una ricerca pragmatica sulla Body Knowledge nella danza e nella coreografia. Il suo lavoro si sviluppa in un contesto multi-disciplinare (denominato, appunto, Motion Bank), che s’ispira all’ultimo progetto di William Forsythe e della The Forsythe Company, che ha provveduto dal 2010 al 2013 a creare uno spazio d’indagine nella pratica coreografica. Inoltre, la Monda partecipa attivamente alla Dance Engaging Science Workgroup (gruppo di ricerca di Motion Bank) e dal 2013 è membro di AIRDanza (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza).

 

A questo punto non rimane altro che citare le collaboratrici dello spettacolo It is Methapor: sono Federica Cucinotta, Chiara D’Orsi e Denise Patanè (tutte bravissime e sicuramente ‘ricche dentro’). Fanno, inoltre, parte del gruppo la compositrice e performer del live electronics, Tiziana Lo Conte, e il costume designer Matteo Marchesi.

 

VIDEO SU LETIZIA MONDA

Su www.puntocontinenti.it , rubrica ‘Personaggi’, è possibile vedere (al n.11) un breve video fatto con la Monda. Su youtube il link è: https://www.youtube.com/watch?v=sRcj0tX_XfY