Diplomata giovanissima in pianoforte, clavincembalo e composizione, Rossella Spinosa è oggi una delle giovani pianiste italiane più affermate a livello internazionale. Vincitrice di numerosi concorsi in tutto il mondo, docente di musica, negli ultimi anni la Spinosa si è imposta anche come direttrice artistica del Festival di Bellagio e del Lago di Como (iniziato il 23 giugno, proseguirà fino al 5 settembre – programma completo su www.bellagiofestival.com ). Ed è proprio in questa veste che l’abbiamo intervistata. e plauso accademico in legge

 

Com’è nata l’idea di creare il Festival di Bellagio e del Lago di Como?

 

Nel 2010, alla conclusione della III Edizione della Rassegna Lisztmania che si svolgeva a Bellagio, ho immaginato che il Festival potesse diventare una sorta di veliero in grado di superare confini e limiti di una programmazione artistica confinata in un unico territorio. Così ho proposto la creazione di una vera e propria rete di interazione tra Municipalità, con capofila naturalmente La Perla del Lario, ovvero Bellagio. Così è iniziata questa grande avventura del Festival di Bellagio e del Lago di Como che, oggi, si dipana sul territorio comasco e su quello lecchese, portando ovunque il proprio messaggio di Musica.

 

Quali sono le principali novità di quest’anno?

 

Una delle novità importanti di quest’anno è l’aver scelto di affiancare all’Orchestra del Festival, la Bellagio Festival Orchestra, un’Orchestra Ospite in residenza, ovvero la prestigiosa compagine de I Pomeriggi Musicali. Saranno ben 7, infatti, gli appuntamenti con l’Orchestra milanese. Ma non solo.  Avremo l’onore di ospitare anche la Neue Philarmonie di Monaco, insieme all’Orchestra Cantelli e all’Orchestra Filarmonica Italiana. Grandi saranno anche i nomi del teatro, da Pamela Villoresi, ad Angelo Pisani, alla produzione in collaborazione col Teatro dei Filodrammatici “Iliade, un canto a due voci”, senza dimenticare naturalmente il cinema muto, con uno speciale Omaggio a Charlot messo in apertura di Festival, il 25 Giugno a Lecco alle ore 21 nell’Auditorium della Casa dell’Economia, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Saranno le mie musiche ad accompagnare le immagini, sotto la direzione della bacchetta esperta di Alessandro Calcagnile. Insomma una Edizione che possa ricordare una specie di Salone Universale delle Arti.

 

In che modo il Festival cerca di distinguersi dai tanti festival estivi in giro per l’Italia?

 

Nelle mie scelte di direzione artistica, non pongo l’accento sul voler distinguere il Festival dalle altre manifestazioni estive, ma cerco, a dire il vero. di procedere sull’unica strada che credo percorribile, ovvero tentare di garantire concerti, incontri, spettacoli che consentano di far sì che lo spettatore possa andar via dall’evento con la soddisfazione di aver scoperto magari qualcosa di nuovo oppure di aver ritrovato e riascoltato qualcosa di già conosciuto ma senza rimanerne deluso. Questa è la vera grande sfida per me, studiare con attenzione e dedizione gli interessi plurimi che l’utenza può avere, non scegliere unicamente sulla base del mio gusto personale, ma cercare sempre di garantire un cartellone denso, altamente attrattivo e di carattere divulgativo-culturale.

 

Qual’ è il bilancio del Festival e come si regge economicamente?

 

Il Festival è stato definito “Festival virtuoso” qualche anno fa dalle testate giornalistiche, proprio perché sin da subito ha posto in evidenza che, anche con risorse contenute, si possa riuscire a realizzare una manifestazione di grande spessore. Talvolta mi capita di leggere i bilanci di altre manifestazioni analoghe e penso a cosa potrei realizzare a mia volta se avessi budget simili, ma i Comuni cercano di fare del proprio meglio. Sono legati al Festival, ne riconoscono la serietà, l’impegno, l’attenzione al territorio e io, a mia volta, come direttore artistico posso solo cercare di offrir loro il meglio possibile sulla base delle mie valutazioni e conoscenze artistiche e culturali. Non accediamo a fondi ministeriali, poiché i nostri concerti sono ancora a tutt’oggi ad ingresso libero. Valuteremo naturalmente per il futuro, ma la gente, i musicisti, gli appassionati, ci seguono e speriamo continuino a farlo naturalmente.

 

E’ stata calcolata la ricaduta che il Festival ha avuto sul piano turistico (alberghi, ristoranti, ecc.)?

 

Tutti i territori coinvolti conoscono e riconoscono al Festival un seguito che ha chiaramente una ricaduta sugli esercizi e le attività commerciali; il pubblico che transita e che ci segue, impara a conoscere e ad apprezzare i diversi luoghi e a viverli. Questa circuitazione è veramente importante per un’area, come è quella del nostro incantevole Lago, che ha affascinato da sempre artisti, curiosi, persone provenienti da ogni dove. Abbiamo turisti che ormai annualmente eleggono il periodo del Festival come quello più appetibile per la propria vacanza, proprio perché sanno di trovare luoghi incantevoli, in una cornice di natura e cultura che ricorda l’Italia meta di artisti e che ha reso grande la nostra storia.

 

Sul piano personale, qual è il suo sogno nel cassetto, sia per quanto riguarda il Festival che per la sua attività professionale?

 

Per il Festival, mi auguro che sempre più venga riconosciuta a livello nazionale e internazionale la giusta valenza a una manifestazione che realmente offre una programmazione intensissima e di alto profilo, come è riconosciuto dalle Medaglie Premio assegnate proprio per il valore artistico della manifestazione: per ben tre volte dalla Presidenza della Repubblica e quest’anno, per la seconda volta, anche dalla Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

 

Per quanto riguarda me, caratterialmente provo sempre a rendere realtà i miei sogni che, semplicemente, denomino “desideri”. Il mio desiderio, sin dalla più tenera età, era quello di far musica, di vivere di musica. Suono in giro per il mondo e ho l’onore di ricevere esecuzioni delle mie musiche da parte di tanti amici musicisti che stimano me e la mia musica; eseguo con gioia il grande repertorio pianistico, affiancandolo alla musica di tanti eccelsi colleghi compositori contemporanei. Cosa potrei desiderare di più se non il continuare a farlo, con la stessa energia, con lo stesso stupore, con la stessa curiosità che ho avuto sino ad ora? Sì, questo è il mio desiderio e ce la metterò tutta per continuare a renderlo realtà.

 

 Rossella Spinosa