In seguito al recente intensificarsi dei combattimenti nella provincia settentrionale afghana di Kunduz, il Programma Alimentare Mondialedelle Nazioni Unite (WFP) sta fornendo assistenza alimentare alle persone sfollate. Il WFP ha cominciato, infatti, a distribuire cibo sufficiente per un mese a più di 150 famiglie fuggite nella città di Mazar-e-Sharif, mentre si sta inviando altro cibo a quasi 950 famiglie sfollate nella città di Taluqan, nella provincia di Takhar. All’inizio di questa settimana, oltre 3 tonnellate di cibo sono state distribuite tramite l’Autorità nazionale di Gestione dei Disastri dell’Afghanistan (Afghanistan National Disaster Management Authority, ANDMA) a famiglie sfollate a Mazar.

 

Il WFP ha fornito scorte d’emergenza di farina di grano, arricchita con vitamine e minerali, all’ANDMA, che ha stipulato accordi con le panetterie per fornire pane alle famiglie sfollate.  Finora, 1.800 persone in un campo a Mazar-i-Sharif hanno ricevuto il pane. Si sta macinando altro grano in previsione della crescita dei bisogni nei prossimi giorni. Valutazioni sui bisogni umanitari degli sfollati sono in corso nelle città settentrionali, tra cui Mazar-i-Sharif, Poul-e-Khumri, Taluqan Faizabad. Il WFP ha preposizionato scorte alimentari sufficienti a un massimo di 12.000 famiglie.

 

Il WFP è seriamente preoccupato per l’incolumità e la sicurezza alimentare delle persone rimaste a Kunduz, a causa dell’intensificarsi dei combattimenti. “Il WFP sta valutando la situazione in coordinamento con altri partner umanitari; siamo pronti ad estendere l’assistenza alla città di Kunduz non appena le condizioni di sicurezza ci consentiranno l’accesso”, ha detto Angeline Rudakubana, Vicedirettore e Responsabile del WFP in Afghanistan. “In questo momento”, ha aggiunto Rudakubana, “possiamo fornire razioni per un mese a circa 12.000 famiglie nella regione. Ciò richiederà, tuttavia, un cambiamento di destinazione rispetto ai programmi che il WFP aveva già in corso. Attendiamo con urgenza l’assistenza dei donatori per colmare il deficit di finanziamenti”.

 

Tra lo scoppio dei combattimenti il 28 settembre e la chiusura dell’aeroporto di Kunduz due giorni dopo, il WFP ha partecipato all’ evacuazione di circa 200 operatori umanitari e le loro famiglie attraverso il Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UN Humanitarian Air Service, UNHAS) in coordinamento con la Missione di Assistenza ONU in Afghanistan (UN Assistance Mission in Afghanistan, UNAMA). Il WFP è finanziato interamente con contributi volontari e la crisi a Kunduz sopraggiunge in una fase in cui l’agenzia fronteggia grandi difficoltà a causa di un budget insufficiente per l’Afghanistan. Sono necessari 30 milioni di dollari per aiutare le comunità remote e le persone sfollate nel paese a prepararsi per l’inverno, un periodo in cui generalmente il cibo è scarso.

 

Nel 2015, il WFP in Afghanistan prevede di assistere 3,9 milioni di afghani vulnerabili in tutte le 34 province del paese attraverso diversi progetti, tra cui la creazione di beni strumentali, i pasti scolastici, la formazione professionale e il supporto nutrizionale. Da registrare che il  WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza. Ogni anno, il WFP assiste una media di 80 milioni di persone in circa 80 paesi. Il WFP in Afghanistan ha installato una linea diretta e riceve commenti, reclami e reazioni riguardo la distribuzione dell’assistenza alimentare WFP. Il numero è : 0790-555-544